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Piw 'zo mestr?

Gweltaz Ar Fur
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OriginaleTraduzione italiana e note di Flavio Poltronieri.
PIW 'ZO MESTR?

Pa rankomp luskell hor melkoni
Gant hiraezh d'ar c'hantvedoù kent
Ha kuitaet o deus hon domani
Anelerc'h hag an erevent?

Perak tamall hon enebourion
M'hon eus na kalon na divrec'h?
An teodoù flour a zo treitourion
Diwar hetiñ n'eus ket a drec'h.

Ha bez' e vo kaeroc'h hêrezh
Eget trefoedach an enkrez
Eget luc'hach an dienez
Eget tunodo ruz ar vezh
Eget ar parlant rust ha fraezh
Eget hor yezh a wirionez
Diaes?
Aner eo klemm ha lez-ober
Piv a zo mestr e skol ar gêr
Lenner?

Komz a ran brezhoneg
d'am bugale
ha te?

CHI E' IL MAESTRO ?

Anche se dobbiamo cullare la nostra malinconia
Conservando la nostalgia dei secoli passati
Hanno lasciato il nostro territorio
I cigni e i draghi?

Perché accusare i nostri nemici
Se non abbiamo né cuore né braccia?
Le lingue dolciastre sono traditrici
Non desiderose di vittoria.

Sarebbe una miglior eredità
Il patois [1] dell'angoscia
L'argot [2] della miseria
Il tunodo [3] rosso della vergogna
Il linguaggio rude e chiaro
La nostra lingua della verità
Difficile?

E' inutile lamentarsi e lasciar fare
Chi è dunque il maestro nella scuola della casa
Lettore?

Io parlo la lingua bretone
ai miei figli
e tu?
Note del traduttore:

[1] Patois: è un termine (sovente usato in modo dispregiativo) che descrive una lingua diversa da quella dominante e che si presume venga utilizzata da individui rurali o comunque arretrati culturalmente. Deriva dal francese antico patoier, che significa gesticolare, da patte ovvero zampa. In Francia vengono chiamati così dialetti e lingue regionali quali ad esempio l'occitano, il savoiardo, il piccardo o per l'appunto il bretone, ma può essere utilizzato anche per descrivere un cittadino francese che non sia parigino. Viene utilizzato anche in Italia per definire degli idiomi regionali alpini del nord-ovest, quali il dialetto valdostano, le parlate gallo-italiche o il franco-provenzale di alcune valli piemontesi. E qui, un esempio musicale che mi viene subito in mente è quello della cantautrice Valeria Tron, originaria delle Valli Valdesi che scrive e canta in lingua patois la quale, qualche anno fa attraverso il caro amico comune Giovanni Battaglino (Malecorde), mi ha fatto avere il suo disco (entrambi sono rappresentati in parte anche nel sito Antiwar Songs).

[2] Argot: si può definire come il corrispondente francese dell'inglese “slang”. Non ne esiste uno solo ma diverse parlate in varie epoche in seno alle più disparate classi sociali, fondamentalmente con lo scopo di escludere gli estranei dalla comunicazione o anche di rafforzare il senso di appartenenza ad un gruppo. Per sua stessa natura quindi ha bisogno continuamente di un processo di rinnovamento (alcune canzoni in questo linguaggio sono presenti nel sito Antiwar Songs).

[3] Tunodo: trattasi di un linguaggio correntemente parlato dalla popolazione trégoroise de
La Roche-Derrien, comune di poco più di mille abitanti situato nel dipartimento della Côtes-d'Armor nel nord della Bretagna.


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