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Suola ja noaiddi

anonimo
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La versione finlandese di Otto Donner (1876)
IL LADRO E LO SCIAMANO

Il Ladro.
Il mio dio sta vagando.
Ho preso le piante della terra,
erbe e bacche ho raccolto,
di alberi e pietre mi son servito;
non ho preso la proprietà di chi ci abitava,
di piante della terra sempre mi son servito.
Venne da me un uomo
dicendomi che ero un ladro.

Lo Sciamano.
Tu non conosci gli usi (la legge) di questa terra,
tu non sai che io sono qui,
guarda le piante e fai attenzione,
vedi i segni sugli alberi,
guarda anche le piante in un altro modo.

Il Ladro.
Chi sei tu, uomo,
sei un cristiano [1]
o forse sei un dio?
Sei magari tu che hai creato l'erba,
sei magari tu che hai creato gli alberi?
Non sei polvere della terra?
Anche tu strisci come un verme, come me.
Le erbe non sono tue,
Sii padrone di quel che è tuo.
Buono è ciò che è buono,
io so che ci sei anche tu
nero stregone, sulla terra.
Stai anche tu al tuo posto,
tieniti la tua erba, quella che puoi coltivare.

Lo Sciamano.
Io starò in pace,
con quel che è mio, con la mia proprietà,
Il pascolo è mio, è per me in questi luoghi.
Tu sai che io ci sono,
questa terra è mia.
Tu, ladro, sei venuto qui,
hai rovinato l'erba dei campi,
hai strappato via pietre e alberi.
Non sai che sono uno sciamano?
Tu sei venuto per cercare lo sciamano,
e lo sciamano troverai.

Il Ladro.
Miserabile sciamano, con la tua gran bocca,
col tuo abito dove dentro non c'è niente,
stai fermo, stai fermo con le dita.
Ciò che è malvagio, tu lo rendi più malvagio;
ora comincio a fare anch'io lo stregone,
mi appendo pure ai rami degli alberi,
salto come uno scoiattolo.
Tu, sciamano, che cerchi
di ammazzare gli scoiattoli dei campi
e che stanno suoi tuoi alberi:
è ladro chi salta sul tuo albero,
tu credi che ci sia lo scoiattolo.
E alla fine lo sciamano tira giù
lo scoiattolo dal suo albero,
si fa cascare addosso l'albero,
salta sull'albero,
e lo scoiattolo casca addosso allo sciamano.
Il ladro è l'albero crollato.
Sciamano, non ce la faresti
a ammazzare lo scoiattolo.
Lo sciamano alla fine viene messo in prigione,
il ladro diviene padrone,
lo sciamano deve essere imprigionato
senza aver commesso alcun reato,
anche un niente diventa reato.
Pover'uomo, non farti
dio in terra.
Sono tuoi anche gli alberi?
Ascolta, ascolta, povero sciamano!
Ladro!
Tu fai cattive, cattive azioni,
vaghi attraverso gli alberi,
sali sui rami degli alberi,
malvagio sciamano, con la tua magia,
senza che nessuno ti veneri.
Per la guardia che fai giorno e notte, [2]
per la tua appropriazione di alberi e pietre,
per la tua raccolta di erbe e alberi,
non sei il benvenuto, tu che vieni
dal tuo lungo vagare. [3]
Sciamano, sciamano, i tuoi canti,
dovrai cantare i tuoi pensieri,
canta, canta dei tuoi parenti,
canta, canta della tua stirpe,
sono chiamati falsi dèi nei canti.
Sulla terra invocano
animali selvaggi, bestie
per dominare la foresta.
Al tempo loro li hanno cacciati via,
sono annoverati tra i deboli
da far bruciare nel fumo.
Se ti stancassi di esistere,
povero sciamano, e della tua magia,
il tuo tempo si accorcerebbe.
Vade, vade retro!
La terra si è fatta deserta,
i luoghi dove allignano gli stregoni
sono nominati nei canti.
Saresti impotente, sciamano,
e diventa ancor più impotente;
tu, sciamano, saresti
cantato come ancor più impotente. [3]
Il ladro è persino ancor più impotente,
Sciamano, sciamano, tu credi io sia un ladro,
ma non cercare il re del ladro,
il ladro metterà in fumo lo sciamano, [4]
anche se credi di essere più grande,
egli capisce la parola, la parola egli trova,
fa che ci siano vermi (?) [5]
attorno al malvagio sciamano.
Sciamano, sciamano, perché sei così impotente?
Non sei sulle tracce del ladro.
Quante volte ti sei preparato
senza nessun abito
per commemorare gli antichi
Sciamano, sciamano, sei impotente!
Il ladro e lo sciamano si battono,
alla fine si mettono in viaggio,
vagano per isole e fiumi,
salgono su alberi e pietre:
dagli antichi è stato cantato
cià che gli sciamani hanno fatto per i posteri.
Il tempo viene, il tempo va,
gli sciamani sono tentatori,
concupiscono la terra dei pagani,
si stancano delle proprie malefatte,
per un po' di tempo tacciono,
ma a volte si sentono.
Tornatene alla svelta da dove sei venuto,
uno sciamano non può fare alcunché
è ridicolo, sta imprigionato,
le dita sono rigide e non si piegano,
prendi erba tra le tue dita.
Sciamano, sciamano, ti sei appropriato dell'erba,
ti sei preso cura di alberi e pietre.
Lasciate stare gli alberi!
Sciamano, perché sei impotente
quando un tempo sei stato potente!
Prenditi cura della tua erba,
sei padrone della tua erba
ma pietre e alberi lasciali stare.

Lo sciamano.
Sii tu, sii tu il padrone,
il ladro ora è diventato padrone
di queste bacche, pietre ed erbe,
ma tienitene alla larga.
Tornatene da dove vieni,
il folle, coi suoi imbrogli
ha […] colui che... [6]
io vado, vado, prendo e metto,
getto e ti caccio via.

Il Ladro.
E allora svanisci, povero sciamano.
[VARAS JA NOITA]

Waras.
Jumalani on nyt kävelemässä
Minä olen ottanut maan hedelmiä,
Ruohoja, marjoja koonnut olen,
Puita, kiviä pitänyt olen;
En olen ottanut irtainta tavaraa,
Maan hedelmiä aina olen ottanut.
Ihminen kävi minun luokseni,
Sanoi minun varkaan olevan.

Noita.
Et sinä tunne maan laatua,
Etkös tiedä minna olevan,
Katso kasvit ja ota vaari,
Havaitse puissa merkit,
Ruohoja myöskin katso toisella tavalla.

Waras.
Mikäs olet sinä ihminen,
Oletkö sinä miehen kaltainen?
Vai oletkö sinä Jumala,
Sinäkös olet ruohoin tekijä,
Sinäkös olet myös puitten tekijä?
Etkös sinä ole maan tuhkaa?
Turilaana kuljet sinä niinkuin minäkin;
Ruohot ei ole sinun,
Puut, kivet myöskään ei ole meidän,
Ole isäntä omiesi.
Hyvä on myös mikä hyvä on,
Minä myös tiedän sinun löytyvän,
Musta Noita, maan päällä.
Ole sinäkin alallasi,
Pidä ruohosi, joita sinä olet kasvattanut.

Kun noita on lausunut toivonsa saada rauhassa asua alueellansa, ja vielä on uhannut olevansa noita, jota itse tautikin tottelee, pitää hänelle varas pitkän puheen. Hän sanoo muun muassa: noita raukka, tee heikot heikommiksi, äläkä minua. Oravan hahmossa voin puissa hyppelehtiä, etkä sinä voi minua tappaa. Minä kaadan puun ylitsesi, ja sinä noita joudut vankeuteen, sillaikaa kun minä, varas, tulen ruohon ja puiden hallitsijaksi. Mies parka, älä itse tee itseäs jumalaksi maan päällä, sinua esitellään runoissa vääränä jumalana. Sinä pidät minua varkaana, varas on saattava sinun, noita, savuun (?). Runo jatkuu sitte seuraavilla, hyvin muodostuneilla värssyillä:

Waras, Noita taistelevat,
Viimeiseksi matkustavat,
Jokia, järviä kulkevat,
Puita, kiviä kiipeevät.
Vanhat ovat laulaneet
Noidan työt oudoille.
Aika tulee, aika menee,
Noidat ovat kiusaajia,
Kastamatonta valtakuntaa solmeavat,
Rumilla töillänsä väsyttelevät,
Ajallansa ovat vaiti;
Ääntelee myös ääntelemisen ajalla.
Ole, ole sinäkin lähempänäsi.
Sinne menee, sieltä tulee,
Ei Noita voi mitään tehdä,
Nauretaan vankeuden tilassa,
Sormet ovat suorana sujumatta.

Varas huutaa pilkaten hänelle: nyt ottakoon hän ruohon, puut ja tähdet haltuunsa, koska hän on sanonut olevansa omistaja; mutta noita vastaa:

Ole, ole isäntänä sinä,
Varas, olet sinä herraksi pääsnyt
Näitten puitten, kivien, ruohojen yli
Pysy, pysy itse poissa!
Mistä sinä tulet, sinne sinä mene.
Olen, olen minä sinun ylitses (korkiampi),
Menen, menen, otan, panen
Heitän ja puristan (nutistan) sinut poijes. [1]

Waras.
Sitten sinä loput (raukeat) turhaan, Noita parka.
[1] Läkkös ton olma olmush: “Sei l' 'uomo degli uomini', o 'sei un uomo al di sopra degli uomini'. 'Olmush' si usa attualmente, come già detto, anche per denominare i cristiani non lapponi.” (Nota originale)

[2] “I vv. 75-79, 102 e 137 sono forse parole dello sciamano; i vv. 80-101, 103-136 e 138-142 del ladro.” (Nota originale)

[3] V. nota 2

[4] “Con questo, come al v. 88, si intende forse che lo sciamano dovrebbe essere condannato al rogo, oppure che il 'ladro' dovrebbe incendiare il bosco per rendere impossibile allo sciamano di restare là.” (Nota originale)

[5] La traduzione svedese di Fellman non è chiara in questo punto, e la cosa è segnalata anche nell'edizione.

[6] “Qui si ha presumibilmente una lacuna.” (Nota originale)
[1] Questi cinque versi della versione finlandese, corrispondenti a quelli che si trovano comunemente citati in Rete, erano già stati forniti da Juha Rämö.
These five lines from the Finnish version, matching those commonly to be found in the Web, have been already contributed by Juha Rämö.


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