L'Invitation au Voyage
Léo FerréLa versione italiana (rimaneggiata) della poesia interpretata... | |
L'INVITO AL VIAGGIO Sorella mia, mio bene, che dolce noi due insieme, pensa, vivere là! Amare a sazietà, amare e morire nel paese che tanto ti somiglia! I soli infradiciati di quei cieli imbronciati hanno per il mio cuore il misterioso incanto dei tuoi occhi insidiosi che brillano nel pianto. Là non c'è nulla che non sia beltà, ordine e lusso, calma e voluttà. Mobili luccicanti che gli anni han levigato orneranno la stanza; i più rari tra i fiori che ai sentori dell'ambra mischiano i loro odori, i soffitti sontuosi, le profonde specchiere, l’orientale splendore, tutto là con segreta dolcezza al cuore parlerà la sua lingua natale. Là non c'è nulla che non sia beltà, ordine e lusso, calma e voluttà. Vedi su quei canali dormire bastimenti d'animo vagabondo, qui a soddisfare i minimi tuoi desideri accorsi dai confini del mondo. - Nel giacinto e nell'oro avvolgono i calanti soli canali e campi e l'intera città il mondo trova pace in una calda luce. Là non c'è nulla che non sia beltà ordine e lusso, calma e voluttà. | INVITO AL VIAGGIO Ti invito al viaggio in quel paese che ti somiglia tanto. I soli languidi dei suoi cieli annebbiati hanno per il mio spirito l'incanto dei tuoi occhi quando brillano offuscati. Laggiù tutto è ordine e bellezza, calma e voluttà. Il mondo s'addormenta in una calda luce di giacinto e d'oro. Dormono pigramente i vascelli vagabondi arrivati da ogni confine per soddisfare i tuoi desideri. Le matin j'écoutais les sons du jardin la langage des parfums des fleurs. |