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Ítaca

Lluís Llach
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Versione italiana cantata da Francesco Camattini
TI INSEGNERÒ A VOLARE (ALEX)

La stanza ad Indianapolis
È buia ma ricordo,
Ricordo il tuono e il pubblico
E un universo sordo,
Poi che mi vien da ridere
E faccio per alzarmi,
Che oggi devo correre
E sto facendo tardi;

Poi che mi guardo e vedo, ma
Ci son le stelle fuori
E un mare di colori,
E se non potrò correre
E nemmeno camminare
Imparerò a volare,
Imparerò a volare

Ia, ia-ia-ia-ia
Ia, ia-ia-ia-ia
Ia, ia-ia-ia-ia
Ia-ia-ia-ia, ia-ia-ia-ia

Se partirai per Itaca
Ti aspetta un lungo viaggio
E un mare che ti spazza via
I remi del coraggio,
La vela che si strappa e il cielo
In tutto il suo furore,
Però per per navigare solo
Ragazzo, basta il cuore.
Qui si tratta di vivere,
Non di arrivare primo
E al diavolo il destino,
E se non potrai correre
E nemmeno camminare
Ti insegnerò a volare,
Ti insegnerò a volare

Ia, ia-ia-ia-ia
Ia, ia-ia-ia-ia
Ia, ia-ia-ia-ia
Ia-ia-ia-ia, ia-ia-ia-ia

Mica si dice inverno se
Vien giù quel po’ di neve,
Mica finisce il giorno se
Di notte il sogno è breve,
Questa vita è una donna che
Ti ama come sei,
Questa vita è un amore che
Non ti tradisce mai;

Questo venire al mondo è stato
Un gran colpo di culo,
Pensa se non nascevi,
E se non potrai correre
E nemmeno camminare
Ti insegnerò a volare,
Ti insegnerò a volare
Mica sono le stelle a farlo
E i santi men che meno,
Te lo fai tu il destino,
E se non potrai correre
E nemmeno camminare
Ti insegnerò a volare,
Ti insegnerò a volare

Ia, ia-ia-ia-ia
Ia, ia-ia-ia-ia
Ia, ia-ia-ia-ia
Ia-ia-ia-ia, ia-ia-ia-ia

Ia, ia-ia-ia-ia
Ia, ia-ia-ia-ia
Ia, ia-ia-ia-ia
Ia-ia-ia-ia, ia-ia-ia-ia
Se per Itaca volgi il tuo viaggio
fallo adesso o non farlo mai più
Poseidone e ciclopi ti aspettano al varco
ma a innalzarli sarai solo tu
Poseidone e i ciclopi
non ti fermeranno
se a fermarti non sarai tu,
issa il cuore delle cose più care
e guarisci la tua nostalgia
dove cresce il successo e marcisce il danaro
si indurisce la tua malattia
dove arde il successo ed impazza il futuro
è il principio di un’altra bugia

ogni giorno è un colosso di nubi
e silenzi, di piccole perplessità
una cesta di scuse,
che spostan l’accento
dal nulla che ci resterà,
una cesta di frasi che reggono a stento
il mio volto, la sua brevità

se per Itaca volgi il tuo sguardo
sii contento di quello che hai,
non stupirti se è brutta o se è solo il miraggio
di ciò che cercavi e che vuoi,
non stupirti se è brutta, ti basti il tuo viaggio
e la gloria di non essere eroi

E se Itaca infine hai raggiunto
Non ti sorprenda la sua povertà
nè il grigiore dell’anima che perde in quel punto
Ogni sciocca ed assurda irrealtà
né lo specchio dell’anima
ti lasci sconvolto se il tuo viso
non rispecchierà

Se per Itaca volgi il tuo viaggio
fallo adesso o non farlo mai più
Poseidone e ciclopi ti aspettano al varco
ma a innalzarli sarai solo tu
Poseidone e i ciclopi
non ti fermeranno
se a fermarti non sarai tu.


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