Fotos do fogo
Sérgio GodinhoTraduzione italiana di Riccardo Venturi | |
FOTO DEL FUOCO La guerra per tv è una retrospettiva corpo che dorme in carne viva ho in me il rogo acceso di un luogo ormai remoto e del mio corpo illeso ti mostrerò le foto guarda il mio corpo illeso. In questo scatto qui ero ancora innocente agli ordini, signor tenente ed eccomi, ad un tratto pronto al via per grandi imprese o per essere più esatto con una nostalgia del mio paese che non vedi nel ritratto. Vieni vicino, qui, in questa serata e così senti davvero come è andata. In questa foto è mattino nemmeno si è costretti a uscir dai sogni o dai letti per impugnar lo sputafuoco e far buon viso ad un brutto gioco guarda il nostro sorriso si è sani e salvi e non è poco. In questa foto non vengo bene perché guardo di lato m'avevan detto: ehi, soldato! oggi s'incendierà un villaggio e per quanto ci riguarda è il giorno del coraggio e tutto ciò che arde, arda! il fuoco come omaggio. Vieni vicino al fuoco, questa sera e senti un poco della storia vera. Non darò riposo ai tuoi occhi, ‘sta foto pare un abbaglio non si distingue un dettaglio guarda però la mia pupilla tra il rosso del sangue guarda qui come scintilla dietro il color del sangue il soldato non vacilla. Il mio battesimo di fuoco non si vede in queste foto tutto tremava e il terremoto sfuoca sempre le forme si uccide e assassiniamo in modo non conforme nel violentare non seguiamo gli ordini e le norme... Vieni vicino, qui, in questa serata e così senti davvero come è andata. Album di foto sfuocate si torna a esser ciò che non si era come memoria, la primavera sboccia in fiori inaspettati c’è un libro dove li mettiamo dopo averli tagliati e quando dopo anni lo riapriamo, gli occhi son raggelati. Vieni vicino, che in questa serata ti dirò davvero come è andata. in questo tempo sordo quando si sveglia il ricordo il sonno della morte intasa tutta questa casa. | FOTO DEL FUOCO Vieni qui da me più vicino al focolare ché ti racconto la storia vera La guerra è passata in tv nella retrospettiva, corpo dormente in carne viva ho rivisto, credo, tutto l'infiammarsi di luoghi talmente remoti e del corpo illeso ti mostrerò le foto guarda il mio corpo illeso Guarda questa foto, qui ero giovane e innocente: “Ai suoi ordini, tenente!” Così mi son visto nella pece della foresta orgoglioso e gioviale o, per dirla più esattamente, nostalgico di un altro suolo ma non si vede nel ritratto Vieni qui da me più vicino al focolare ché ti racconto la storia vera In quest'altra foto, è mattina, guarda il nostro sorriso la notte finì senza che occorresse uscire dai sogni di altri letti per impugnare lo sputafuoco e il lanciafiamme sei sano e salvo e dopo “bella la vita”, proclami In questa non sono venuto bene sto guardando di sbieco, mi avevano detto: eh, soldato! Oggi si va a dar fuoco a villaggi mescola le carte e ridai quel che potresti avere di idee e tutto quel che può bruciare, brucerà! Così esordisci nel fuoco Vieni qui da me più vicino al focolare ché ti racconto la storia vera In questa foto non darò tregua ai tuoi occhi, non si distinguono i dettagli ma nota il mio sguardo, scintilla dietro il colore del sangue continuo a marciare in fila e dietro il colore del sangue un soldato non vacilla Il mio battesimo del fuoco non si vede in queste foto tutto tremò, e i terremoti di solito sfuocano le forme abbiamo ammazzato, massacrato, stuprato, oh, ma non sarà che abbiamo violato* gli ordini e le norme? Vieni qui da me più vicino al focolare ché ti racconto la storia vera Album di foto chiuso eccomi di nuovo quel che non ero come la memoria, la primavera esplode in fiori impensati in un libro le abbiamo ammassate e, un po' dopo, tagliate è stato tanti anni fa e ancora le mani gelate Vieni qui da me più vicino al focolare ché ti racconto la storia vera quando la ricordo so che mi sveglio quasi subito la morte dorme immobile in questa dimora. |
* Qui si ha un doppio senso, intraducibile, con "violar" che in portoghese significa sia "violare" che "stuprare". (ndt) |