Original | Traduzione italiana di Riccardo Venturi
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PEOPLE NOT PLACES | GENTE, NON LUOGHI |
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Prepare for take off | Prepararsi per il decollo |
Touch down Ben-Gurion | Atterraggio al Ben Gurion |
Strict search make sure nobody enters with bombs | Controllo severo accertare che nessuno entri con bombe |
Blue white flags | Bandiere bianche e azzurre |
For the Birthright Tour I’m on | Eccomi qua per il mio Taglit-Birthright Tour |
Never mention three villages the airport is on | Mai parlare dei tre villaggi sui quali sorge l'aeroporto |
Recent history buried | La storia recente è sepolta |
But it speaks through the sand | Ma parla attraverso la sabbia |
All Jews: Law of Return | Ogni ebreo: Legge del Ritorno |
I don’t seem to understand | Non mi pare di capire |
"A land without a people for people without a land"? | “Una terra senza popolo per un popolo senza terra”? |
But I see a man standing with a key and a deed in his hand | Ma vedo un uomo con in mano una chiave e un atto |
First stop: museum of the Holocaust | Prima fermata: Museo dell'Olocausto |
Walking outside – in the distance – saw a ghost throwing a Molotov | Uscendo ho visto (in lontananza) un fantasma che lanciava una molotov |
Houses burnt with kerosene | Case bruciate col cherosene |
Mass graves | Fosse comuni |
Couldn’t bear the scene | Non sopportavo quella scena |
It wasn’t a pogrom – it was the ruins of Deir Yassin | Non era un pogrom, erano le rovine dei Deir Yassin |
Next stop: shopping at the Kenyon Malcha | Fermata dopo: shopping al Kenyon Malcha |
Built it on the back of the town Al-Malha | Costruito dietro la città di Al-Mahla, |
Wishing we could call it its name; | Col desiderio di chiamarlo col suo nome; |
Appalled by the change; | Sconvolto dal cambiamento, |
And now a mall full of chains | E ora tutto quel che rimane |
Is all that remains. | È un centro commerciale pieno di catene. |
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My Ima misses people not places | A mia madre manca la gente, non i luoghi, |
Has she seen the towns with names in Arabic the Hebrew replaces? | Ha forse visto le città dai nomi arabi sostituiti da quelli ebraici? |
The policies are evil and racist, deceitful and heinous | Le politiche sono malvagie e razziste, disoneste e atroci, |
You’ll never be a peaceful state with legal displacement | Non sarete mai uno stato pacifico con la deportazione illegale |
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[Abeer - translated from Arabic] | [Abeer – tradotto dall'arabo] |
Remember the names of our cities before you came and replaced it | Ricordate i nomi delle nostre città prima che arrivaste e li cambiaste |
Remember and tell me how am I supposed not to miss a nation living within us? | Ricordate e ditemi come potrebbe non mancarmi una nazione che vive dentro di noi? |
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At the Wailing Wall I’m rolling a wish | Al Muro del Pianto sto arrotolando un desiderio |
Then stick it in between the hole in the bricks | E poi lo infilo in un buco tra i mattoni |
I’m feeling more than melancholy | Quel che provo è più di malinconia, |
This used to be the Moroccan quarter | Questo era un quartiere marocchino |
Until we stopped em short and | Finché non lo abbiamo invaso e chiuso |
Now their grandkids is the ones that’s throwing rocks at borders | E ora i loro nipoti sono quelli che lanciano pietre ai confini |
I ain't one to play and I don’t pray often | Non mi va di giocare e non prego spesso |
So I’m AWOL'n | E così sono un disertore |
While you making native sons | Mentre voi che fate figli nativi |
Feel like a stranger in they own land like James Baldwin | Vi sentite come stranieri nella loro terra come James Baldwin |
This ain't about a Qur'an or a synagogue or Mosque or Torah | E qui non si parla di Corani, di sinagoghe, di moschee o di Torah |
The colonizer break it into acres and dunums | Il coloni invadono acri e dunum |
Erasing the culture | Cancellando la cultura |
Changed Haifa to Chaifa | Hanno cambiato Haifa in Chaifa |
Changed Yaffa to Yaffo | Hanno cambiato Jaffa in Yafo |
The old city left to haunt | La città vecchia oramai spettrale |
Hummus pronounced chumoos, we ate in a restaurant | Hummus pronunciato “chumoos”, abbiamo mangiato in un ristorante |
Next hit the discotheque | Poi un salto in discoteca |
Yes we on the list of guests | Sì, siamo sulla lista degli ospiti |
Palestinians can't get in | I Palestinesi non possono entrare |
Its blatant disrespect | È una sfacciata mancanza di rispetto |
Cops stop em for speaking they language | Gli sbirri li fermano perché parlano la loro lingua |
Its dangerous | È pericoloso |
To repeat it when | Ripeterlo quando |
With history we disconnect | Ci scolleghiamo dalla storia |
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My Ima misses people not places | A mia madre manca la gente, non i luoghi, |
Has she seen the towns with names in Arabic the Hebrew replaces? | Ha forse visto le città dai nomi arabi sostituiti da quelli ebraici? |
The policies are evil and racist, deceitful and heinous | Le politiche sono malvagie e razziste, disoneste e atroci, |
You’ll never be a peaceful state with legal displacement | Non sarete mai uno stato pacifico con la deportazione illegale |
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[Abeer - translated from Arabic] | [Abeer – tradotto dall'arabo] |
Remember the names of our cities before you came and replaced it | Ricordate i nomi delle nostre città prima che arrivaste e li cambiaste |
Remember and tell me how am I supposed not to miss a nation living within us? | Ricordate e ditemi come potrebbe non mancarmi una nazione che vive dentro di noi? |
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200 year old olive trees | Ulivi vecchi di 200 anni |
Uprooted the groves | Frutteti sradicati |
To build a wall | Per costruire un muro |
Now their future enclosed | Ora il loro futuro è ben rinchiuso |
Settlements spreading like cancer and toxic sewage polluted the roads | Insediamenti che si diffondono come un cancro, scarichi tossici che hanno inquinato le strade |
Now full of checkpoints | Ora piene di checkpoints |
I superimpose the truth and it shows | Vi sovrappongo la verità ed essa mostra |
Village ruins overgrown with planted trees | Rovine di villaggi con alberi che vi sono stati piantati sopra e sono cresciuti |
Who’d have thought the "desert blooms" and Tu Bishvat | Chi lo avrebbe pensato che il “deserto fiorisce” e il Tu Bishvat |
I can't believe | Non ci posso credere |
This ain't environmental | L'ambiente non c'entra |
Disguising lies, extincting lives like manatees | Bugie e inganni, animali in via di estinzione come i lamantini |
Calling it a transfer? Please – | E lo chiamate un trasferimento? Ma per favore, |
More like a catastrophe! | Mi sembra più una catastrofe! |
Birthright tours recruiting em, confuse em into moving in | I Birthright Tours che li reclutano e li confondono per trasferirceli, |
Claim its only names and words but denying the root of them | Reclamano solo i loro nomi e le loro parole, ma negano le radici degli altri |
Power been abusing it | Potere di cui si è sempre abusato |
Our past never excusing them | Il nostro passato che non può mai giustificarli |
60 years since 48 and 40 since Jerusalem | Sessant'anni dal '48, quaranta da Gerusalemme |
My boy Shadi wanted to visit it so badly | Mio figlio Shadi voleva tanto visitarla |
He lied he’s diabetic to see it for five seconds | Ha mentito dicendo di essere diabetico per vederla cinque secondi |
One Nine Four ruled the courts in the case | La 194 veniva applicata dai tribunali in quel caso |
Mom, you can’t disconnect a people from the importance of place | Mamma, non si può staccare un popolo dalla rilevanza del luogo |
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My Ima misses people not places | A mia madre manca la gente, non i luoghi, |
Has she seen the towns with names in Arabic the Hebrew replaces? | Ha forse visto le città dai nomi arabi sostituiti da quelli ebraici? |
The policies are evil and racist, deceitful and heinous | Le politiche sono malvagie e razziste, disoneste e atroci, |
You’ll never be a peaceful state with legal displacement | Non sarete mai uno stato pacifico con la deportazione illegale |
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- Ben-Gurion: si riferisce all’Aeroporto Internazionale di Tel Aviv “Ben-Gurion”, intitolato al polacco David Ben-Gurion, uno dei fondatori di Israele e primo Primo Ministro. E’ il più importante e il più protetto scalo civile del paese e sorge a 15 km da Tel Aviv, nei pressi di Lod, l’antica colonia greco-romana di Lydda. La popolazione araba di Lod/Lydda fu cacciata nel 1948, durante la guerra arabo-israeliana.
- Birthright Tour: si riferisce alla Taglit-Birthright Israel, un’organizzazione no profit che gestisce viaggi gratuiti di conoscenza in Israele per giovani ebrei tra i 18 e i 26 anni.
- Law of Return: La Legge del Ritorno è una legge dello stato di Israele (1950) che garantisce la cittadinanza israeliana ad ogni persona di discendenza ebraica del mondo, purché si trasferisca in Israele con l'intenzione di viverci e di rimanervi e a condizione, se ancora in età, di compiere il servizio militare che per i maschi dura tre anni e per le femmine due anni. (it.wikipedia)
- A land without a people for people without a land: “Una terra senza popolo per un popolo senza terra”, uno dei motti - e delle menzogne - del sionismo. Far finta di ignorare l’esistenza della popolazione araba preesistente è stato il presupposto per tutto quello che Israele ha intrapreso in seguito, dalle espulsioni forzate, al mancato rispetto sistematico di risoluzioni ed accordi, alla colonizzazione illegale, ai massacri.
- But I see a man standing with a key and a deed in his hand: i palestinesi cacciati nel 1948 ed i loro discendenti conservano tutti le vecchie chiavi delle loro case nei villaggi su cui oggi sorgono città israeliane che portano un nome ebraico spesso simile all’originario nome arabo.
- First stop: museum of the Holocaust: Il museo Yad Vashem o Museo dell'Olocausto è una meta obbligata e sacrosanta per chiunque si rechi in Israele. C’è però un dato piuttosto stridente: non lontano dal Yad Vashem sorgeva il villaggio palestinese di Deir Yassin dove nel 1948 - alcune settimane prima della proclamazione dello Stato d’Israele - il futuro primo ministro Menachem Begin e la sua banda paramilitare massacrarano un centinaio di abitanti arabi.
- Kanyon Malcha: o Kanyon Yerushalayim è un grande centro commerciale che sorge a Mahla, un sobborgo di Gerusalemme costruito sulle rovine del villaggio arabo palestinese di al-Maliha.
- Wailing Wall: il Muro Occidentale o Kotel, il celeberrimo Muro del Pianto sacro all’ebraismo, parte della cinta muraria del secondo Tempio di Gerusalemme distrutto da Tito nel 70 d.C. Nelle fessure del muro, gli ebrei sono soliti infilare dei foglietti con sopra scritte delle preghiere.
Il Muro è importante anche per i fedeli musulmani, perchè proprio lì sopra vi furono costruite la Cupola della Roccia e la moschea al-Aqsa. Il grande spiazzo antistante il Muro fu ricavato, dopo l’occupazione del 1967, radendo al suolo il preesistente quartiere marocchino.
- So I’m AWOL'n: AWOL, acronimo per “absent without official leave”, cioè disertore. L’autrice del brano si ritiene tale perchè, se fosse rimasta in Israele, le sarebbero toccati due anni di servizio militare e laggiù gli obiettori di coscienza vanno incontro a conseguenze piuttosto pesanti (si veda il sito del Refuser Solidarity Network).
- James Baldwin (1924-1987) è stato uno scrittore statunitense. Nero e omosessuale, a partire dal 1948 e per lunghi periodi abbandonò gli USA dove era odiato dai bianchi per il suo antirazzismo e mal visto dai neri per la sua lotta contro la discriminazione sessuale. Morì in Francia, a Saint-Paul de Vence.
- This ain't about a Qur'an...: il conflitto non riguarda la religione ma la terra. Il dūnum è una unità di misura terriera adottata nei paesi sotto dominazione ottomana ed equivale a circa 1000 mq.
- Nel 1945 la popolazione di Haifa era all’incirca per metà araba e per l’altra metà ebrea. Già alla fine del 1947 i gruppi paramilitari ebraici iniziarono gli atti di terrorismo, innescando il conflitto... Cinque mesi dopo ad Haifa rimanevano 5/6.000 dei 70.000 abitanti arabi... Oggi Haifa è la più grande città nel nord di Israele.
Stesso destino per Jaffa/Yafo, la parte più antica dell’odierna Tel Aviv...
- Lo hummus (salsa a base di pasta di ceci e pasta di semi di sesamo aromatizzata con olio di oliva, aglio, succo di limone e paprica, semi di cumino in polvere e prezzemolo finemente tritato) è molto diffuso in tutti i paesi arabi, ma è ormai un classico anche nella cucina israeliana.
- 200 year old olive trees...: riferimento alla pratica israeliana di distruggere gli uliveti palestinesi per far posto ad insediamenti di coloni, ad infrastrutture stradali o semplicemente per colpire la già fragile economia dei loro odiati vicini (e conviventi). Un bel colpo agli uliveti è stato dato ultimamente anche dalla costruzione del Muro della Vergogna nella West Bank... Alla faccia del “Tu BiShvat”, festività ebraica anche chiamata Capodanno degli alberi, e della retorica israeliana dell’aver fatto del deserto un giardino...
- Calling it a transfer? Please – More like a catastrophe!: con riferimento al fatto che l’esodo della popolazione araba e la fondazione dello Stato di Israele del 1948 sono per il mondo arabo “Al-Nakba”, ossia “La Catastrofe”...
- Our past never excusing them: i pogrom subiti dagli ebrei d’Europa nel corso della loro storia e financo l’Olocausto non possono giustificare, non possono essere un alibi per la persecuzione dei palestinesi, tanto che si voglia prendere a riferimento il 1948 che gli anni successivi al 1967 e fino ad oggi...
- One Nine Four ruled the courts in the case: la Risoluzione 194, adottata dall’Assemblea generale della neonata ONU nel 1948, poco dopo la morte del suo inviato in Palestina, il conte svedese Folke Bernadotte, assassinato da terroristi ebrei, stabiliva - tra l’altro - il libero accesso a Gerusalemme ed il ritorno dei profughi...