O Gorizia, tu sei maledetta
anonimo
Originale | Versione ebraica di Daniel Shalev |
O GORIZIA, TU SEI MALEDETTA La mattina del cinque d'agosto si muovevan le truppe italiane per Gorizia, le terre lontane e dolente ognun si partì Sotto l'acqua che cadeva al rovescio [1] grandinavan le palle nemiche su quei monti, colline e gran valli si moriva dicendo così: O Gorizia tu sei maledetta per ogni cuore che sente coscienza dolorosa ci fu la partenza e il ritorno per molti non fu O vigliacchi che voi ve ne state con le mogli sui letti di lana schernitori di noi carne umana questa guerra ci insegna a punir Voi chiamate il campo d'onore questa terra di là dei confini Qui si muore gridando assassini maledetti sarete un dì Cara moglie che tu non mi senti raccomando ai compagni vicini di tenermi da conto i bambini che io muoio col suo nome nel cuor Traditori signori ufficiali Che la guerra l'avete voluta Scannatori di carne venduta [2] E rovina della gioventù [3] O Gorizia tu sei maledetta per ogni cuore che sente coscienza dolorosa ci fu la partenza e il ritorno per molti non fu. | O GORIZIA, TU SEI MALEDETTA לבנון היפה, את שותקת, כֹה יפיתְ, רק אתמול, בין ערְבַיים, איך עולה הֱעשן לשמיים והאָרץ בוערת, היום? כששמענו קטיושה שורקת במרום שמעל נהריה, אז ידענו: הרגע הגיע, ויצאנו לקרב בצפון. לוּ ידענו, בַיום שהתחילה: מלחמה היא דבר ללא ערך, בה כולנו יוצאים אל הדרך, אך רבים לא ישובו משם. בקרבות על השוּף, על שַתילַה שוב נזכרתי היום, ודוֹמני שמג'וּניה ועד הליטַני השלום לא ישוב לעולם. לבנון היפה, את שותקת, אַת רואה, ואַת לא מדברת, כי היום, בַאתמול את נזכרת, הוא נראה לךְ רחוק מחלום. לבנון היפה, את שותקת, כל מילה באמת מיותרת, כי יכול להיות גם אחרת, כשמחר שוב יבוא השלום. |
[2] [altra versione: 'Schernitori di carne venduta']
[3] [altra versione: 'Questa guerra ci insegna così']