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Das Blutgericht

Anonymous
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Versione italiana di Francesco Mazzocchi
KRWAWY SĄD

Straszliwszy tutaj mamy sąd
Niż ten co dusił skrycie
Wyroku nie ogłoszą nam,
Gdy zabrać idą życie

W tortury koło wplecion człek
Na cały żywot męki,
Świadkami są rozpaczy łzy
I ustawiczne jęki.

Katami Zwanzigery są,
A służba ich — żołdacy,
Do spółki ciągną skórę z nas,
Owoce kradną pracy.

Nasienie czarta, łotry wy.
Na nasze tu męczeństwo
Żyjecie, pasy łupiąc z nas;
Przekleństwo wam, przekleństwo!

Daremna rozpacz, skargi, łzy,
Odpowiedź jedną słychać:
Jak to się nie podoba wam,
To idźcie z głodu zdychać

Pomyślcie, jaki straszny los
Ten biedny naród gniecie,
Kruszynki chleba w domu brak,
Litości nie czujecie?

Ha! litość u tych katów tam,
Szukacie w nich litości?
Ich cel my znamy : zedrzeć z nas
Łachmany, skórę, kości!
IL TRIBUNALE DEL SANGUE

È qui il tribunale,
Molto peggiore della vema,
Dove non si pronuncia più una sentenza,
Per togliere alla svelta la vita.

Qui l’uomo è seviziato lentamente,
Qui è la camera di tortura,
Qui si conteranno molti lamenti
Come segni dello strazio.

I signori Zwanziger sono i boia,
I Dierig, i loro sgherri,
Per questo ognuno ha il coraggio di angariare,
Senza bisogno di far le cose di nascosto.

Voi tutti canaglie, voi figli di Satana!
Voi farabutti dell’inferno!
Voi divorate ai poveri tutto quello che hanno,
E per ricompensa abbiatevi la maledizione!

Voi siete la fonte di tutta la miseria,
Che qui opprime i poveri,
Voi lo siete, che anche il pane secco
Togliete loro dalla bocca.

Che v’importa, se povera gente
Deve masticare patate,
Se solo voi potete in ogni momento
Mangiare il migliore arrosto?

Se ora un povero tessitore viene,
Per il controllo del lavoro,
Se ci si trova il più piccolo errore,
Gli succede molto male.

Se poi ha ricevuto la misera paga,
Gli viene ancora portata via,
Gli mostra la porta con scherno, e derisione
Gli vola dietro ancora.

Qui non aiuta preghiera, non aiuta supplica,
Inutili sono tutti i pianti;
Se non vi piace, potete andare,
A fare la fame.

Ora si pensi questa miseria
Ed infelicità di questi poveri;
A casa nessun pezzetto di pane
Questo non deve far pietà?

Pietà? Ha! un bel sentimento,
A voi cannibali! estraneo;
Ognuno sa già le vostre mire:
La pelle e la camicia dei poveri.

Oh! Il vostro denaro e i vostri beni,
Un giorno si scioglieranno
Come burro al calore del sole,
Come sarà poi per voi?

Quando voi un giorno dopo questo tempo,
Dopo questa vita felice,
Allora, allora in quell’eternità
Dovrete rendere i conti?

Ma ha! loro non credono in alcun dio,
Nemmeno in inferno e paradiso,
Religione è solo un loro scherno,
È riservata al tumulto del mondo.

Cominciate continuamente ogni momento,
Ad abbassare la paga,
Ed altri farabutti sono pronti,
A seguire il vostro esempio.

In fila segue Fellmann,
Sfacciato senza ritegno,
Da lui è anche scesa
la paga a vera vergogna.

I fratelli Hofrichter sono,
Che gli posso dire?
Ad arbitrio anche qui si scortica,
Per correre dietro alla ricchezza.

E se uno ha anche il coraggio,
Di denunciare la verità,
Allora va troppo avanti, costa sangue,
E poi si viene querelati.

Il signor Cammlott, chiamato Langer,
Non può certo mancare,
Ad ognuno è ben noto,
Che non vuol dare molta paga.

Quando a voi, come per un crollo dei prezzi,
La merce vi è andata male,
Quello che poi vi manca al guadagno,
Viene strappato ai poveri.

Ci sono sì ancora alcuni, che il dolore
Della povera gente commuove,
Nel loro petto ancora batte
Un cuore pieno di compassione.

Costretti dai tempi, anche loro devono
Rientrare nei binari,
Memori dell’esempio degli altri
Limitarsi nella paga.

Io dico, a chi lo sa già bene,
Chi ha visto vent’anni fa
Lo spavaldo industriale
Viaggiare in carrozze di stato?

S’è ben visto lì in ogni momento
Tirar su palazzi?
Con porte, finestre, stupendamente ampie,
È splendido da vedere!

Chi ha ben trovato lì precettori
Presso un industriale?
Cocchieri in livrea,
Domestici di stato, governanti!


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