Cinco siglos igual
León GiecoVersione cantabile in italiano di Andrea Buriani | |
CINQUE SECOLI LA STESSA COSA Solitudine sulle rovine, sangue nel grano rosso e giallo, sorgente del veleno scudo, ferite, cinque secoli la stessa cosa. Libertà tenuta a freno, bandiere spezzate superbia e menzogne, medaglie d’oro e argento contro la speranza, cinque secoli la stessa cosa. In questa parte della terra la storia è caduta ...come cadono le pietre, siano quelle che toccano il cielo o quelle intorno al sole o quelle intorno al sole. Disamore disaccordo, perdono e dimenticanza corpo di minerale, popoli lavoratori infanzie povere, cinque secoli la stessa cosa. Lealtà sulle tombe, pietra sacra Dio non è riuscito a piangere, lungo sonno del male figli di nessuno, cinque secoli la stessa cosa. Morte contro la vita, gloria di un popolo scomparso è inizio, è fine leggenda perduta, cinque secoli la stessa cosa. In questa parte della terra la storia è caduta ...come cadono le pietre, sia quelle che toccano il cielo o quelle intorno al sole o quelle intorno al sole. Son tenebre fiorite, rivoluzioni e anche se molti non ci sono, mai nessuno ha pensato di baciarti i piedi, cinque secoli la stessa cosa. | CINQUE SECOLI UGUALI Abbandono e rovine, sangue nel grano, rosso amaranto, dove sgorga il veleno, scudo e ferite, cinque i secoli ugual. Libertà che non vola, bandiere rotte, superbia e falsità, premi in oro ed argento, contro speranze, cinque i secoli ugual. E in questa parte della terra la storia così crollò, come franan le pietre allorchè toccare osano il cielo, quando cercano il sol, quando cercano il sol. Disamor disaccordo, perdono e oblio, corpo con mineral, popol lavoratore, infanzia triste, cinque i secoli ugual. Lealtà sulle tombe, or consacrate, Dio non osò lacrimar, lungo sonno del mal, di ignoti figli, cinque i secoli ugual. Morte contro la vita, gloria di un popol “desaparecido”, è l’inizio e la fine, leggenda perduta, cinque i secoli ugual. E in questa parte della terra la storia così crollò, come franan le pietre allorchè toccare osano il cielo, quando cercano il sol, quando cercano il sol. Sono tenebre in fiore, rivoluzione, gli assenti che son qua, mai nessuno pensò baciarti i piedi, cinque i secoli ugual. |