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S’i’ fosse foco

Fabrizio De André
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La versione polacca di Leopold Staff (da qui),
LA DONNA, LA TAVERNA, IL DADO

La storia narra di un senese vissuto in corti, lusso ed agio più totale,
morto di fame, senza un soldo, ma questo, beh,lasciamo stare.
Guelfo di stirpe, tra i suoi amici spicca pure Dante, il sommo poeta,
anche se più di questo contano i nemici e proprio non gli danno tregua.
Non c’era festa o lunedì che non prendesse la notte per il dì.

Con una penna lui sovverte tutti i canoni di quel mondo borghese,
non più cortese a quelle genti che ad ora ne pagano le spese.
Canta di bettole, donnacce, vizi, vino, oziosità e gioco d’azzardo,
onora il popolo, la plebe, la marmaglia, ne diviene poi un baluardo.
E a chi chiedeva: “Ma perche?”. Lui rispondeva quasi sempre:” Beh!

Di tutto il mondo farei un falò, che possa andare assieme bruciato,
tre cose solo, quelle no: la donna, la taverna e il dado”.

Al padre colmo di danari e parsimonia dedica rime di morte,
non poi diversa della madre è il vaticinio, beh, per sua sorte,
Povero cristo la consorte, ancora in bara maledice la Becchina,
amante spudorata, ignobile, carnale, senzacuore, in più meschina.
Non c’era festa o martedì che non prendesse la notte per il dì.

Di preti, papi e cardinali lui distima e poi deride il loro credo
con la teoria: “Per me è importante ciò che tocco, annuso, poi assaporo e vedo”.
Se fosse a capo della Chiesa ai già suddetti priverebbe di oro e vesti,
se fosse poi l’imperatore mozzerebbe a quasi ognuno anche le teste.
E a chi chiedeva: “Ma perche?”. Lui rispondeva quasi sempre: “Beh!

“Di tutto il mondo farei un falò, che possa andare assieme bruciato.
tre cose solo, quelle no: la donna, la taverna e il dado.

“Di tutto il mondo farei un falò, che possaandare assieme bruciato.
tre cose solo, quelle no: la donna, la taverna e il dado”.
ŻYCZENIA

Gdybym był wiatrem, świat bym potargał na łachy!
Gdybym był ogniem, wszystko na proch bym pospalał!
Gdybym był morzem, ziemię potopem bym zalał!
Gdybym był Bogiem, jakież – hej! rozsiałbym strachy.

A gdybym był papieżem – o, szalone śmiechy! –
Hej! broiłbym na przekór swoim Chreścianom!
Gdybym był królem, kazałbym dzikim brytanom
Pod stryczek szczuć poddanych swych, tak dla uciechy!

Gdybym był śmiercią, zaraz moich bliźnich braci
Nawiedziłbym troskliwie, choć w życia postaci
Nigdy bym ich gościnnych progów nie przestąpił.

Gdybym był sobą – przecież jestem sobą właśnie!
Przeto chcę, by mi pięknych dziewcząt nikt nie skąpił.
Brzydkie wam podaruję – niech je piorun trzaśnie!


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