Lingua   

Due metri per due, carcere duro

Anton Virgilio Savona
Pagina della canzone con tutte le versioni


Versione del Collettivo del Contropotere contenuta nell'album...
DUE METRI PER DUE, CARCERE DURODUE METRI PER DUE, CARCERE DURO
Nella fotografia grande quanto una parete
in una sala della mostra, c'era anche lui,
ritratto tra i vecchi compagni di lotta
col berretto a visiera e giubbotto in pelle.
Erano lontani i tempi della galera,
quando quelli del vecchio regime
l'avevano rinchiuso per tre anni in una cella:
due metri per due, carcere duro..
Adesso era capo tra i capi,
ma la lotta non era finita:
occorreva combattere ancora
per la vittoria completa,
riorganizzare le file
individuare i nemici nell'ombra,
cacciare i traditori dell'idea,
tenere comizi, infiammare le masse, difendere la vittoria
lottare, lottare, lottare
« Via i traditori! Via i dissidenti! Via gli incerti!
Via i falsi consiglieri! »
Lottare, lottare, lottare..
Il tempo correva, il tempo correva, il tempo correva
e venne un giorno, – viene sempre un giorno,
in cui volle fare di più, volle superare sé stesso
e disse che era necessario
perché l'idea trionfasse definitivamente
rispettare l'opinione di tutti
e aprire una discussione libera
anche con gli oppositori..
Disse: « Libertà di pensiero »,
disse: « Libertà di stampa »,
e arrivò persino a citare Bertrand Russell..
Eh no, ragazzi, l'idea è l'idea, la libertà non c'entra.
Fiumi di parole, analisi dottrinaria, inquisizione!
« Rinnegato! » gli dissero, « Reazionario! ». «Vigliacco!», « Traditore! »
Lui vacillò, credette di essere impazzito..
Credette di essere stato posseduto dal demonio,
abbassò il capo e disse:
«Mi pento, mi pento del mio peccato »
«Bene, ragazzo, canta tre volte l'inno dell'idea
e avrai l'assoluzione.»
E lui cantò, tre volte, e venne assolto.
Ma, in effetti, il demonio doveva possederlo
perché non passò molto tempo che peccò di nuovo:
Parlò (l'incauto) di crisi economica
dovuta alla mancanza di libertà politica
parlò di dominio autocratico
auspicò (pazzo!) un sistema almeno bipartitico
e continuò a fare il ciarlatano
magniloquendo stupidamente
«Libertà», «Libertà», «Libertà».
«Scrivi, povero idiota, scrivi, fai l'eroe:
accusa i tuoi compagni di lotta
dicendo che loro, e non tu,
sono i veri traditori dell'idea.
E che con loro è nata una nuova classe:
la classe del potere senza limiti,
più forte di ogni altra che l'aveva preceduta:
la classe dei tecnici, dei burocrati
la classe dei nuovi proprietari, dei nuovi sfruttatori...
Povero idiota, scrivi giocando a fare l'indovino,
inventando folli previsioni,
vaticinando lotte di popolo contro i nuovi oppressori!,
come uno squilibrato!»
Tre anni di carcere, e poi altri sei.
ancora in quella stessa cella
la stessa dove ti avevano gettato le carogne
del vecchio regime,
sempre quella, sempre la stessa:
due metri per due, carcere duro
due metri per due, carcere duro
due metri per due, carcere duro...
Nella fotografia grande quanto una parete
in una sala della mostra c'era anche lui
ritratto tra i vecchi compagni di lotta
col berretto a visiera e giubbotto in pelle
erano lontani i tempi della galera
quando quelli del vecchio regime
l'avevano rinchiuso per tre anni in una cella
due metri per due, carcere duro
adesso era capo tra i capi
ma la lotta non era finita
occorreva combattere ancora
per la vittoria completa
riorganizzare le file
individuare i nemici nell'ombra
cacciare i traditori dell'idea
tenere comizi infiammare le masse difendere la vittoria
lottare lottare lottare
via i traditori via i dissidenti via gli incerti
via i falsi consiglieri
lottare lottare lottare
il tempo correva il tempo correva il tempo correva
e venne un giorno, viene sempre un giorno,
in cui volle fare di più, volle superare sé stesso
e disse che era necessario
perché l'idea trionfasse definitivamente
rispettare l'idea di tutti i proletari,
di tutti i lavoratori
aprire una discussione viva
anche con gli operai dissidenti
disse libertà di pensiero
disse libertà di stampa
e arrivò persino a citare Enrico Malatesta..
No ragazzi, l'idea è l'idea, la libertà non c'entra
fiumi di parole, analisi dottrinarie, inquisizioni
Rinnegato gli dissero reazionario traditore vigliacco
Lui vacillò, credette di essere impazzito
credette di essere stato posseduto dal demonio,
abbassò il capo e disse:
– Mi pento, mi pento del mio peccato –
– Bene, ragazzo, canta tre volte l'inno dell'idea
e sarai assolto –
E lui cantò tre volte e venne assolto
ma in effetti il demonio doveva possederlo
perché non passò molto tempo che peccò di nuovo
parlò l'incauto di crisi economica
dovuta alla mancanza di libertà politica
parlò di dominio autocratico
auspicò, pazzo, un sistema di autogoverno popolare
in cui comandassero veramente le masse
e scomparissero definitivamente i capi
e bravo continua a fare il ciarlatano
magniloquendo stupidamente:
– Libertà libertà libertà –
– Scrivi, povero idiota, scrivi, fai l'eroe
accusa i tuoi compagni di lotta
dicendo che loro e non tu
sono i veri traditori dell'idea
e che con loro è nata una nuova classe
la classe del potere senza limiti
più forte di ogni altra che l'aveva preceduta
la classe dei tecnici, dei burocrati
la classe dei funzionari di partito
creatori del nuovo stato
Povero idiota, scrivi, giocando a fare l'indovino
inventando folli previsioni,
vaticinando lotte di popolo contro i nuovi oppressori
come uno squilibrato –
Tre anni di carcere, e poi altri sei
ancora in quella stessa cella
la stessa dove ti avevano gettato le carogne
del vecchio regime borghese
sempre quella, sempre la stessa
due metri per due, carcere duro
due metri per due, carcere duro
due metri per due, carcere duro..


Pagina della canzone con tutte le versioni

Pagina principale CCG


hosted by inventati.org