Originale | Traduzione italiana di Riccardo Venturi
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SIT DIT AF | SPEGNILA! |
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Die ander dag joe voel ek lam | L'altro giorno mi sentivo giù, |
Ek wou ’n klein bietjie ontspan | volevo rilassarmi un po' |
En ’n boer maak ’n plan | da buon boero ho preso una decisione 1 |
Ek sit my TV set toe aan | e ho acceso la tivvù. |
Jy sal nie glo wat ek sien | Non crederete a quel che ho visto |
Op my TV screen | in onda sullo schermo |
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Dit was ‘n nare gesig | Era una visione sgradevole |
Dit het my heelternal ontstig | che mi ha fatto sobbalzare, |
Dit was ’n moerse klug | una enorme buffonata, |
Dit was PW se gesig | era la faccia di PW. 2 |
En langs hom staan oom Pik | Accanto a lui c'era zio Pik, 3 |
Wel ek dog ek gaan verstik | ho pensato di soffocare. |
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Sit dit af, sit dit af | Spegnila, spegnila, |
sit dit af, sit dit af | spegnila, spegnila, |
sit dit af, sit dit af | spegnila, spegnila, |
want dis ’n helse straf | è una punizione troppo dura! |
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Ek strap kombuis toe kry ’n bier | Sono andato in cucina a farmi una birra |
skakel oor na TV4 | e ho acceso Retequattro 4 |
o my gots wat het ons hier | oh mio Dio, e cosa c'era |
wat my TV screen ontsier | a sporcarmi la tivvù? |
is daar nêrens om te vlug | Non si può scappare da nessuna parte |
van daai man se mooi gesig | dalla facciazza di quel bell'uomo |
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Met sy vinger in die lug | Con il suo dito per l'aria |
Gaan hy my lewe net ontwrig | mi rovina proprio la vita, |
In die programme in die lug | nei programmi che vanno in onda |
Sien jy net PW se gesig | non si vede altro che la faccia di PW. |
Ek vat jou nou ’n wet | E ora scommetto |
Al die bure het M-Net! | che tutti i vicini hanno M-Net. 5 |
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Sit dit af, sit dit af | Spegnila, spegnila, |
sit dit af, sit dit af | spegnila, spegnila, |
sit dit af, sit dit af | spegnila, spegnila, |
want dis ’n helse straf | è una punizione troppo dura! |
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O, ek sê jou dis finaal, | Ve lo dico una volta per tutte: |
Voor julle my kom haal | prima che veniate a prendermi |
En ek met al my verstand | e prima che in piena facoltà |
In die gestig beland | mi rinchiudiate in manicomio, |
As daar iets is wat my kwel | c'è una cosa che mi fa incazzare: |
Is dit my TV stel | è la televisione! |
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Sit dit af, sit dit af | Spegnila, spegnila, |
sit dit af, sit dit af | spegnila, spegnila, |
sit dit af, sit dit af | spegnila, spegnila, |
want dis ’n helse straf. | è una punizione troppo dura! |
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[1] Traduco così alla bell'e meglio. Nell'originale si riprende un noto detto in afrikaans, per cui en boer maak 'n plan che significa: “un contadino prende una decisione”, cioè sa sempre cosa fare per il suo interesse. E' praticamente il “motto” degli afrikaners: si ricordi che il termine “boero”, con cui li si indica, è la resa proprio di boer (che è la stessa parola del tedesco Bauer). Un'estensione del detto è: en boer maak 'n plan, en Engelsman maak twee, che sottolinea la doppiezza degli inglesi (“un boero ha un solo piano, un inglese ne ha due”).
[2] Pieter Willem “PW” Botha, nato a Telegraaf (distretto di Paul Roux) il 12 gennaio 1916 e morto a Wilderness il 31 ottobre 2006, è stato praticamente ogni cosa in Sudafrica fino al 15 agosto 1989, quando rassegnò le dimissioni. Ministro della difesa, primo ministro e infine presidente del Sudafrica. Fu detto “die groote krokodill” (il grande coccodrillo). Razzista, nazionalista, fautore dell'apartheid, anticomunista feroce; ma è ricordato anche come l'iniziatore delle prime riforme “moderate”. In gioventù, però, aveva fatto parte dell'organizzazione detta Ossewabrandwag, di stampo decisamente nazista, e della quale era stato un leader. Se ne andò, ufficialmente per motivi di salute, il 15 agosto 1989 quando fu sostituito da Frederik Willem de Klerk (il quale fece liberare Nelson Mandela ed avviò il funerale dell'apartheid).
[3] Roelof Willem Botha, nato il 27 aprile 1932 a Rustenburg nel Transvaal, non è in alcun modo imparentato con “PW”. Il soprannome “Pik” gli proviene dal termine afrikaans per “pinguino”, pikkewyn: in effetti, il suo aspetto lo ricordava parecchio, specialmente quando indossava il frac in occasioni ufficiali. Ministro degli esteri sotto il governo del suo omonimo, al suo contrario era considerato un “liberale”: fautore della liberazione di Nelson Mandela, fu effettivamente l'autore dei negoziati e dei trattati di pace che posero fine alla guerra con l'Angola (in quell'occasione pose formalmente fine anche allo stato di belligeranza tra il Sudafrica e Cuba). Nel 1988 fu sempre lui che ratificò l'indipendenza della Namibia dopo anni di occupazione sudafricana. Accadde in questa circostanza un episodio incredibile: dovendosi recare a New York per ratificare il trattato di indipendenza, “Pik” Botha e la delegazione sudafricana avevano prenotato il volo Pan Am 103 via Londra. La prenotazione fu però cancellata in favore di un volo che partiva prima; Botha e la sua delegazione scamparono così all'attentato di Lockerbie, nel quale tutti i passeggeri del volo Pan Am 103 perirono. “Pik” Botha fu poi ministro delle miniere e dell'energia nel primo governo sudafricano post-apartheid, con Mandela presidente. In seguito entrò addirittura nell'African National Congress, di cui fa ancora parte. E' padre del musicista rock Piet Botha, e nonno di Roelof Botha, il fondatore di PayPal. Nel testo è detto oom Pik "zio Pik", ma il termine oom è intraducibile. E' l'appellativo che si dà, ora affettuosamente, ora con rispetto, ora ironicamente, ora con tutta una serie infinita di sfumature, alle persone di una certa età. Persino il leader politico storico e condottiero dei boeri è detto normalmente oom Kruger.
[4] TV-4 era la rete della TV di Stato sudafricana interamente in lingua afrikaans e allineata su posizioni rigidamente filogovernative. Non ho resistito a non tradurla “Retequattro”; in fondo quello vuol dire...
[5] M-Net, aperta nel 1986, è stata invece la prima TV privata sudafricana. Trasmetteva a pagamento, ma il governo le aveva concesso un'ora al giorno di trasmissione libera, non criptata. Nei suoi primi tempi si fece notare per il suo giornalismo investigativo assai libero e coraggioso, che mise tra l'altro in luce molte questioni relative ai diritti umani. Il suo successo fu, naturalmente, clamoroso; percepita come voce libera, sostituì praticamente la squalificata tv pubblica ed è qui nominata proprio in questo senso nella canzone. Ora l'ha comprata Rupert Murdoch.