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Disarmati

Giorgio Cordini
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OriginaleWilliam Shakespeare: Coriolanus
DISARMATI

Ho delle ferite addosso
Che sanguinano al sentirsi ricordare.
No, generale, vi ringrazio
ma non posso far sì che il mio cuore accetti un dono
come ricompensa della mia spada.
Perciò lo rifiuto e vi chiedo semplicemente la mia parte
quella di tutti gli altri.
Io vi chiedo che questi strumenti che voi profanate
non risuonino mai più.
Se le trombe e i tamburi
si dimostrassero adulatori sul campo di battaglia
allora le città si potrebbero popolare di gente ipocrita e ruffiana.
Quando l’acciaio si fa tenero come la seta,
ebbene, serviamoci di questa allora
anche per le nostre corazze.
Basta, vi dico, basta!
Non mi sono lavato il naso che sanguinava
ho abbattuto qualche debole nemico
E per questo voi mi circondate di acclamazioni smisurate
come se io desiderassi che i miei meschini meriti
venissero nutriti di lodi condite di menzogne.
Io sono nato per condividere l’amore
e non l’odio.
Ma l’odio comanda
il resto è silenzio.
DISARMATI

Marcius
I thank you, general;
But cannot make my heart consent to take
A bribe to pay my sword: I do refuse it;
And stand upon my common part with those
That have beheld the doing.
[A long flourish. They all cry 'Marcius! Marcius!'
cast up their caps and lances: Cominius and Lartius
stand bare]


Marcius
May these same instruments, which you profane,
Never sound more! when drums and trumpets shall
I' the field prove flatterers, let courts and cities be
Made all of false-faced soothing!
When steel grows soft as the parasite's silk,
Let him be made a coverture for the wars!
No more, I say! For that I have not wash'd
My nose that bled, or foil'd some debile wretch.--
Which, without note, here's many else have done,--
You shout me forth
In acclamations hyperbolical;
As if I loved my little should be dieted
In praises sauced with lies.


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