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La collina, o Dormono sulla collina

Fabrizio De André
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OriginaleAdattamento nel dialetto di Pergola (provincia di Pesaro, Alta...
LA COLLINA, O DORMONO SULLA COLLINA

Dove se n'è andato Elmer
Che di febbre si lasciò morire,
Dov'è Herman bruciato in miniera?
Dove sono Bert e Tom,
Il primo ucciso in una rissa,
E l'altro che uscì già morto di galera?
E cosa ne sarà di Charley
Che cadde mentre lavorava,
E dal ponte volò, volò sulla strada?

Dormono, dormono sulla collina,
dormono, dormono sulla collina.

Dove sono Ella e Kate,
Morte entrambe per errore,
Una di aborto, l'altra d'amore?
E Maggie, uccisa in un bordello
Dalle carezze di un animale,
Edith consumata da uno strano male?
E Lizzie, che inseguì la vita
Lontano, e dall'Inghilterra
Fu riportata in questo palmo di terra.

Dormono, dormono sulla collina
dormono, dormono sulla collina.

Dove sono i generali
Che si fregiarono nelle battaglie
Con cimiteri di croci sul petto?
Dove i figli della guerra,
Partiti per un ideale,
Per una truffa, per un amore finito male?
Hanno rimandato a casa
Le loro spoglie nelle bandiere
Legate strette, perché sembrassero intere.

Dormono, dormono sulla collina
dormono, dormono sulla collina.

Dov'è Jones il suonatore,
Che fu sorpreso dai suoi novant'anni
E con la vita avrebbe ancora giocato...?
Lui che offrì la faccia al vento,
La gola al vino, e mai un pensiero
Non al denaro, non all'amore né al cielo.
Lui sì, sembra di sentirlo
Cianciare ancora delle porcate
Mangiate in strada nelle ore sbagliate...

Sembra di sentirlo ancora
Dire al mercante di liquore:
"Tu che lo vendi cosa ti compri di migliore?"
DORM’NO SU LA COLLINA

Do’ è ch’è gito Gusto
Morto a trent’ anni de’ polmonite e do’ è Sesto
‘Na vita in miniera
Do’ è ch’enno i Ripanti
Paolo e Giuànne del Peveriero
Du’ che la caccia sapevan co’ era
Do’ è che sarà poi volato
Enzino l’impiegato
D’la covata era lu’ ‘l primo nato

Dorm’no, dorm’no su la collina
Dorm’no, dorm’no su la collina

Do’ è l’Elda e do’ è la Peppa
Da i cori grossi comm’ du’ sporte
De troppo còre, me sa, ch’enno morte.
E l’Angelina, sempre su è giù dal Piano a l’ospedale spenta D’nverno da’ ‘n brutto male.
Do’ sarà adè la Gusta
Che a scrive e legge m’avea ‘mparato
‘Nte c’la casetta do’ anch’io so’ nato

Dorm’no, dorm’no su la collina
Dorm’no, dorm’no su la collina

Do’ è Tito del Serrone
Che me l’arvedo a batte e méte
‘N bicchier de vino pe’ spegne la sete
E te, Peppino, do’ sei gito
Coi sogni chiusi drent’ al cervello a settant’anni n’eterno monello
Questi ch’io li arpenso spesso
E non soltanto ‘l giorno dj Morti
Vorrìa sape’ se davéro en’ risorti

Dorm’no, dorm’no su la collina
Dorm’no, dorm’no su la collina

Do’ è Italo “P’liccione”
Sparito, via, senza fa’ rumore
duro de pelle, tenero ‘l core
Lu’ che spaccava cerque, ‘mpastava malta e mai ‘n pensiero
A soldi, donne o al Dio del cielo
Me pare de sentillo ancora che m’arcontava de le fongate
De le bisbocce e de gran magnate
E po’ l’ultima volta
De fianco a lu’ davanti al foco
Che dice “D’tempo me n’armane poco”.


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