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Sotto il vulcano

Litfiba
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L'Emilia che canta - Marco Sforza
IL SEGNO DEL FUORICLASSE

Eccomi amico mio
ci hai messo te con l'ultima finta
sei sceso dal palco e stavolta sei uscito davvero
uso la penna perché trema la voce
e con il microfono non sono capace
di dare vita ai racconti, ai nostri momenti
di far sorridere tutti i presenti
i giorni caldi d'estate, gli scherzi e le risate
la vita passava di qua
i nostri sogni cavalcavano il vento
invece a te bastava solo il talento

Ed il ricordo si fa leggero
se ti rivedo in ogni angolo del cielo
in fondo a un sogno
dentro ad un lampo
nei ragazzini che si affacciano sul palco

Eccomi amico mio
di questa vita ti piaceva il sapore
ti sei mangiato fino all'ultima fetta
succhiando le dita
le strade calde d'estate, i viaggi e le risate
gli amici aspettavano là
i nostri sogni cavalcavano il vento
invece a te bastava solo il talento

Ed il ricordo si fa leggero
se ti rivedo in ogni angolo del cielo
in fondo a un sogno
dentro ad un lampo
nei ragazzini che si affacciano sul palco

Ma in questa notte d'agosto
non si riesce a dormire
lacrime bagnano il foglio
riempiendo il bicchiere

Ed il ricordo si fa leggero
se ti rivedo in ogni angolo del cielo
in fondo a un sogno
dentro ad un lampo
nei ragazzini che si affacciano sul palco

Stavolta sei uscito di lato
rubando il tempo ad un altro saluto
senza nessuno che non abbia capito
il segno del fuoriclasse
Io non capisco la gente che non ci piace l’Emilia
È una terra che ti sorprende e a volte ti meraviglia
Soprattutto quando arrivano loro e non dico certa gente del clero
Ma ben si quei bravi cantori che han fatto all’Emilia un regalo di pregio

Per esempio c’è la Caselli, famosa per il suo casco d’oro
Nessuno la può giudicare perché Pavarotti gli fa il coro
Venti km è sei a Sassuolo e trovi il Bertoli grande cantautore
Una vita a muso(1) dura sulla prora eppure il vento soffia ancora

c’è l’Adelmo che canta e che suona tra Roncocesi, New York e Verona
tra l’oro, l’incenso e una birra si canta un blues senza una donna
ma per fortuna che abbiamo l’Augusto che coi Nomadi ci ha fatto sperare
cantando di un mondo migliore con un pugno di sabbia(2) nel cuore

Ma che bella l’Emila che canta
Su questa pianura con il vino che abbonda
Sotto il sole t’invita a ballare
Un giro di walzer che non puoi rifiutare
Sotto il sole ti invita a cantare
Una bella canzone per farti sognare

Per non parlare delle due superstar indiscusse icone del rock
Si contendon primati mondiali per colpa d’Alfredo(3) almeno credo
Il Luciano scrive libri e fa film e più invecchia assomiglia a James Dean
E il sig. Rossi è ancora qua nonostante una vita passata nei bar

inevitabile finire a Bologna, fucina di tanti talenti
per citarne alcuni viventi vado avanti per quel che ne so
Morandi, Guccini, Carboni, Cremonini, Curreri, Bersani
Ma Dalla resta sempre il migliore anche se disperato erotico stomp

Ma che bella l’Emila che canta
Su questa pianura con il vino che abbonda
Sotto il sole t’invita a ballare
Un giro di walzer che non puoi rifiutare
Sotto il sole ti invita a cantare
Una bella canzone per farti sognare

Nostalgia fatti capanna perché il bel canto in Emilia è anche donna
La Milva, la Nilla e la Iva, tre valchirie di pregiata fattura
Ma di gran lunga sulla breccia dell’onda e nei mei pensieri profani
Fin che la barca la va(4) l’Orietta mi fa sudare le mani

Non scordiamoci del buon vecchio Lolli che sta ancora aspettando Godot(5)
E pure del Vinicio bohèmien che ci spiega che cos’è l’amore(6)
Ma concludo ammiccando al destino di riservar un posto per me
Nell’Emilia dei cantautori non mi resta che (continuar) a cantare canzoni

Ma che bella l’Emila che canta
Su questa pianura con il vino che abbonda
Sotto il sole t’invita a ballare
Un giro di walzer che non puoi rifiutare

Ma che bella l’Emila che balla
Tra queste colline con il vino che abbonda
Sotto le stelle ti vuole cullare
Con una bella canzone…. vuole farti sognare


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