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Lucio Dalla: Disperato erotico stomp

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LUCIO DALLA: DISPERATO EROTICO STOMP

Ti hanno vista bere a una fontana
che non ero io...
Ti hanno vista spogliata la mattina,
birichina biricò.


Mentre con me non ti spogliavi neanche la notte,
ed eran botte, Dio, che botte
ti hanno visto alzare la sottana,
la sottana fino al pelo.
Che nero!

Poi mi hai detto "Poveretto,
il tuo sesso dallo al gabinetto",
te ne sei andata via con la tua amica,
quella alta, grande fica.

Tutte e due a far qualcosa di importante,
di unico e di grande.
Io sto sempre a casa, esco poco,
penso solo e sto in mutande.

Penso a delusioni, a grandi imprese
a una Tailandese...
Ma l'impresa eccezionale,
dammi retta, è essere normale.

Quindi, normalmente,
sono uscito dopo una settimana
non era tanto freddo, e normalmente
ho incontrato una puttana.

A parte il vestito, i capelli,
la pelliccia e lo stivale
aveva dei problemi anche seri,
e non ragionava male.

Non so se hai presente una puttana
ottimista e di sinistra,
non abbiamo fatto niente,
ma son rimasto solo, solo come un deficiente.

Girando ancora un poco ho incontrato
uno che si era perduto,
gli ho detto che nel centro di Bologna
non si perde neanche un bambino...
Mi guarda con la faccia un po' stravolta
e mi dice: "Sono di Berlino".

Berlino, ci son stato con Bonetti,
era un pò triste e molto grande...
Però mi sono rotto, torno a casa
e mi rimetterò in mutande.

Prima di salir le scale mi son fermato
a guardare una stella,
sono molto preoccupato,
il silenzio m'ingrossava la cappella.

Ho fatto le mie scale tre alla volta,
mi son steso sul divano,
ho chiuso un poco gli occhi,
e con dolcezza
è partita la mia mano.

LUCIO DALLA: DISPERATO EROTICO STOMP

Dove vai?
Se cerchi in giro non la troverai,
la strada è sempre buia se prima non guardi dentro te...

Stamattina sopra la città c'era un sole caraibico,
ero pieno di energie e di idee,
e col proposito di compiere un'impresa eccezionale
sono sceso in strada per trovare un socio,
forse una guida,
qualcuno che mi aiuti a vincere la sfida
di realizzare qualcosa che ti faccia ricordare dalla gente,
che sia qualcosa di unico e di grande.
Così nei pressi dello stagno di Cologno
vedo una tipa bella come un sogno che fa il bagno,
quindi mi avvicino, porgo la mano:
"...piacere sono Ax...", poi le spiego il mio piano.
Lei dice:" Ciao io sono Susan dei Fighetti,
quando passo lascio i giovanotti cotti,
infatti li sconvolgo con il mio sedere,
ballo sul cubo come mestiere,
sposare un calciatore è la mia più grande aspirazione
oltre all'aprire un centro di liposuzione
per ballerine...",
"...scusa non mi sembra un'impresa a me affine,
e poi al ballo e al calcio non son molto incline...".

L'impresa eccezionale è essere normale,
che oramai qui da noi non è più banale,
l'impresa eccezionale è essere normale,
che non vale realizzare almeno l'essenziale.

Dove vai?
Se cerchi in giro non la troverai,
la strada è sempre buia se prima non guardi dentro te...

Lascio quindi la tipa e riprendo il mio cammino
sul sentiero che da Vimodrone porta da Mago Merlino,
entro nel bosco cercando un posto un po' più fresco
sempre pi ossessionato da un'impresa eccezionale,
da un ideale,
quando noto un fricchettone sotto un pesco
che legge "Il Capitale" di Marx,
sotto braccio l'Unità,
mi saluta a pugno chiuso e poi mi fa:
" Ciao sono Giancarlo Cuggiani,
io recito, canto e scrivo poi,
cioé, so' mmembro der collettivo,
girano voci che cerchi soci capaci di compiere imprese eccezionali
percio' mi piaci: ho una proposta, se ci vuoi stare, l'unica impresa eccezionale è la revoluion compare...",
e per iniziare mi propone di occupare l'Esselunga
e farne uno spaccio di cibi macrobiotici,
e proiettare nel reparto casalinghi
una rassegna di film neorealistici austriaci:
"...va bene tanto... Carlo ci potrei anche stare...", drin-drin, da sotto il kefia estrae un cellulare:
"...uhe' Rene' si non preoccuparti...
certo che ci vengo al party...
vengo col Range e il Fifi con la Porsche e i puffi..."
poi chiude e dice "...devo andare...
per la festa del Renato la revoluion puo' aspettare!" .

L'impresa eccezionale è essere normale,
che oramai qui da noi non è più banale, l'impresa eccezionale è essere normale,
che non vale realizzare almeno l'essenziale.
Dove vai?
Se cerchi in giro non la troverai,
la strada è sempre buia se prima non guardi dentro te...

Ormai si era fatta sera,
l'atmosfera era passata da calda e leggera a fredda e nera,
nera, nera come il mio umore,
avevo quasi rinunciato a cercare
quando passando di fianco al castello delle
fate vedo un tipo con un chiosco che vende patate fritte,
pere cotte, caramelle al latte e mele glassate,
mi dice:"...ciao io sono Mario Bianchi senti qua sono studente fuori corso all'università,
so che stai cercando un'impresa eccezionale,
posso darti un consiglio in via confidenziale?
Ancora quattro esami e poi mi laureo,
faccio due lavori per pagarmi il mutuo,
nella casa ho una mamma e una sorella a carico
e compro tutto a rate, anche il frigorifero...".

A quel punto ho intuito il consiglio che m'avrebbe dato,
con rispetto poi l'ho salutato
e pensieroso a casa mi sono avviato,
sul portone mi sono fermato...
a guardare una stella,
sono molto preoccupato il silenzio m'ingrossava la cappella.
Ho fatto le mie scale tre alla volta,
mi son steso sul divano,
ho chiuso un poco gli occhi e con dolcezza è partita la mia mano...

L'impresa eccezionale è essere normale,
che oramai qui da noi non è piu' banale,
l'impresa eccezionale è essere normale,
che non vale realizzare almeno l'essenziale.
Dove vai?
Se cerchi in giro non la troverai,
la strada è sempre buia se prima non guardi dentro te


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