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Cecilia

anonimo
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OriginaleVersione dei Crifiu
CECILIA

La povera Cecilia piange il suo marì,
gliel’hanno imprigionato per farglielo morir.
“Oh signor capitano la grazia fate a me!
“La grazia te la faccio, vieni a dormir con me!”
Allora la Cecilia corre alla prigion:
“Marito sei contento s’io vo a dormir con lui?”
“Vai, vai pure Cecilia non star pensar l’onor,
salva la vita mia, levami di prigion.”
A mezzanotte in punto, Cecilia dà un sospir:
“Cosa hai tu Cecilia da non poter dormir?”
“Ho fatto un brutto sogno, ch’è morto mio marì,
se il mio marito è morto, anch’io voglio morir.”
“Dormi, dormi Cecilia, dormi senza un sospir,
che domattina buon’ora il tuo marito è qui.”
Alla mattin buon’ora Cecilia va al balcon,
vede il suo marito col collo a penzolon.
“Addio belli palazzi, addio belle città,
addio visin dorato e chi ti bacerà.”
Laggiù al camposanto fioriscono rose e fior,
è il fior della Cecilia ch’è morta per amor.
CECILIA

Cecilia bella piange per suo marito
Cecilia cara piange per suo marito

Canto di Cecilia, della moglie che s’umilia
nella notte della voglia di un potente capitano.
Canto di Cecilia, della rosa che deflora,
nell’Aurora che s’annebbia, ed è tradita e s’addolora.

Canto di Cecilia, del dolore di un amore
che per il marito amato si fa donna di poche ore.
Canto di Cecilia, di Cecilia i suoi sospiri
che come una piaga al petto non le fanno più dormire.

Canto di Cecilia, quando all’alba, alla mattina
vide il suo marito morto, il suo Peppino a testa china.
Canto di Cecilia che le tolsero l’onore
ma non tolsero dal cuore chi in chiesa la portò.

Ed io non ho parole se non prese dalla storia
che racconto ed ho sentito dalla bocca della Storia.
Io non ho pensieri se non figli delle madri
che innaffiano ricurve la Poesia dei nostri padri.




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