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Gwerz Kiev

Denez Prigent
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OriginaleVersione italiana di Riccardo Venturi
GWERZ KIEV

Dar beajour a c'houlenno
Hent da Giev c'hwi a lâro
"Heuliit en neav ar bultured
'Kasint 'c'hanoc'h hep kudenn 'bet"
Ha da Giev pa erruo
Gwall-galonad en a gavo
E-barzh ar straedon tud varv
A-hed-da-hed dre gantado

O loli, o lolo
O loli, o lolo
O loli, o lolo
O loli, o lolo

Cho bhuail mo dhoras an dubhuair
A fiabhraicheadh ri thighinn astaigh
Mas tu s'am buainicheadh amuigh
Nach tig thu staigh g'amhaigheachd bhuam
Mas tu s'am buainicheadh amuigh
Nach tig thu staigh cho grad ri ghrad
Nach tig thu staigh cho grad ri ghrad
Air faochadh bhong a ghalar seo

O lo lidh o lo lo
O lo lidh o lo lo
O lo lidh o lo lo
O lo lidh o lo lo


Itron, an Ankon nen on ket
Ur beajour ne lâran ket
O klask ur gwele da gouskiñ
Hag un tamm boued da zrebiñ

O loli, o lolo
O loli, o lolo
O loli, o lolo
O loli, o lolo

Chan eil ri ithe 'seo an chir
Ach talamh fuar
Chan eil 'san taigh ach steillean fuar
Is iad mo thriur chloinne orra marach

O lo lidh o lo lo
O lo lidh o lo lo
O lo lidh o lo lo
O lo lidh o lo lo


Allas vit gwele met skebell
Warno dija va zri bugel.
[BALLATA DI KIEV]

Sant'Hervé, patrono dei bardi
mi ha dato ispirazione,
mi ha dato ancora ispirazione
per comporre una canzone,
per comporre una nuova canzone
un gwerz sulla carestia,
sulla grande carestia di Kiev, in Ucraina,
che sterminò tre milioni di persone
che sterminò tre milioni di persone
su ordine di un solo uomo

Ohimé, mille disgrazie, uomini in rosso,
ohimé, uomini in rosso in dicembre
quando entrarono in questo paese
a portarci via tutto ciò che avevamo
a portarci via gli animali e il grano,
non lasciarono nulla
e stiamo qui nella miseria!

Se un viaggiatore chiede
la strada per Kiev, ditegli questo:
“Segui i corvi nel cielo,
ti ci porteranno alla svelta!

Segui i cani randagi nei campi,
ci arriverai facilmente!”
E quando arriverai a Kiev
troverai una disperazione infinita
nelle strade vedrai solo morti,
migliaia di persone morte di fame.”

I cercatori nei rifiuti si nutrono
di loro come mai prima,
vedrai anche un bambino piccolo
che piange chiamando la mamma
circondato dai corvi,
e non dovranno aspettare a lungo.

“Chi bussa alla mia porta così tardi,
chi vuole entrare?
È la Morte,
possa entrare veloce,
possa entrare veloce
per abbreviare la mia sofferenza.
”Signora, non sono la Morte,
ma un viaggiatore,
un viandante nella notte
che cerca un posto per dormire,
che cerca un letto
e qualcosa da mangiare.”
“Non ho più niente da mangiare,
soltanto un pezzo di fredda terra,
non ho niente da offrire come letto
tranne i cavalletti funebri dei miei tre figli.

I miei tre figli avvolti in un lenzuolo,
e mio marito morto accanto a loro.”

Dove c'erano sette figli in una casa,
ne sono rimasti soltanto tre;
il loro padre li guardava con dolore
e diceva alla moglie:
“Quale dei tre dovrò ammazzare
perché gli altri due abbiano da mangiare,
chi dovrò sacrificare?
Non so scegliere,
quello più piccolo o quello più grande?”
Mentre parlava, prese un coltello
e se lo infilò nel petto.

Ora arriva l'estate
e il grano che sta crescendo
quest'anno
andrà perduto nel vento,
andrà perduto nel vento.
Ma il ricordo della gente di Kiev vivrà
finché queste parole saranno cantate,
in tributo ai milioni di persone
che sono morte in inverno.


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