| Traduzione inglese dal programma 2008 delle celebrazioni del... |
SOTTO I VERDI ALBERELLI POLACCHI | UNDER THE LITTLE GREEN POLISH TREES |
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Sotto i verdi alberelli polacchi | Under the little green Polish trees growing, |
non giocan più i piccoli Salomone e Mosè, 1 | No more at play little Moyshelekh, Shloymelekh. |
non giocan più le piccole Sara e Leyla, 2 | No more at play little Sorelekh, Leyelekh, |
né sull'erbetta tenera, né sulla soffice neve. 3 | Not on the gentle grass, nor when it's snowing. |
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Non si senton più le voci dei piccoli ebrei, 4 | No more are young Jewish voices heard shouting, |
dei monelli 5, dei piccoli Matteo e Simone | Motelekh, Shimelekh, rascals carousing: |
sbucciati e contusi con le loro piccole grida, | Battered and bruised with their woes so beguiling, |
con andatura solenne e con aria di sfida. | Strutting courageously, daring, delighting. |
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Piangono in lutto, gli alberelli polacchi, | The little green trees in Poland are mourning, |
sono morte le famiglie ebree e le loro case. | Gone Jewish homes and their houses, |
Morti i vicoletti, distrutte le casette | Gone are old alleys, in shambles residing, |
dove i bambini si nascondono come topolini. | Children are like little mice, scurrying, hiding. |
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I bambini ebrei con i loro grandi occhietti | Dear little children with eyes large and staring. |
neri come avvolti in una buia devastazione. | Black with a dark devastation enfolding. |
Occhietti pieni di paura, invasi dal terrore | Eyes full of fear, full of terror conveying |
colpiti dalla più nera sventura. | Despair, disaster beyond all comparing. |
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Sotto i verdi alberelli polacchi | Under the little green Polish trees growing, |
non giocan più i piccoli Salomone e Mosè, | No more at play little Moyshelekh, Shloymelekh. |
non giocan più le piccole Sara e Leyla, | No more at play little Sorelekh, Leyelekh, |
né sull'erbetta tenera, né sulla soffice neve. | Not on the gentle grass, nor when it's snowing. |
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[1] Al diminutivo sono qui usati i più comuni nomi ebraici maschili. Nella pronuncia ashkenazita, Moyshe è Mosè e Shloyme è Salomone.
[2] Lo stesso vale per i più comuni nomi ebraici femminili, Sore ( = Sara) e Leyle ( = Leyla). Si ricordi che “Leyla” significa “notte”.
[3] Nella traduzione, i diminutivi affettivi sono stati resi con aggettivi: “erbetta tenera” per greyzelekh (alla lettera solo “erbetta”) e “soffice neve” per shneyelekh (alla lettera: “nevuccia”).
[4] Si è fatta qui una traduzione “ad sensum”; alla lettera il verso significa “non si sentono più le vocette ebree”.
[5] Il termine per “monello”, kundes, è in realtà di derivazione polacca: kundys. Lo yiddish però lo scrive come se fosse una parola ebraica svocalizzata, קונדס, e gli ha dato un plurale ebraico in -im (kundeysim). Non è l'unico esempio del genere.