| Versione inglese tratta da “Life in the Ghetto - The Personal... |
FATO | FATE |
| |
Sotto le rovine della Polonia | Under the ruins of Poland |
c'è una testa dai capelli biondi; | Lies a head with blond hair. |
la testa, e pure le rovine 1, | Both the head and the ruins |
sono tutte e due vere. | Are true. |
| |
Sulle rovine della Polonia | Over the ruins of Poland |
cade, cade la neve, | The snow keeps falling and falling, |
la bionda testa della mia ragazza | The blond head of my girl |
mi dà una pena tremenda. | Gives me great pain. |
| |
Fato, è il mio fato. | Fate my fate, |
Fato, è il mio fato. 2 | Fate, my fate. |
| |
Il dolore siede alla scrivania | Pain is sitting at the desk |
e scrive una lunga lettera. | Writing a long letter. |
Le lacrime nei suoi occhi | The tear in his eyes |
sono autentiche e profonde. | Is deep and true. |
| |
Sulle rovine della Polonia | Over the ruins of Poland |
sta volando un uccello, | A bird flutters about. |
un grosso uccello di lutto 3 | A great bird of mourning |
agita pietosamente le ali. | Flutters his wings piously. |
| |
Fato, è il mio fato. | Fate my fate, |
Fato, è il mio fato. | Fate, my fate. |
| |
Il grosso uccello di lutto | The great bird of mourning |
(che è il mio animo triste) | (My sad spirit), |
porta con le sue ali | Bears this song of mourning |
questa canzone di lutto. | On his wings. |
| |
Fato, è il mio fato. | Fate my fate, |
Fato, è il mio fato. | Fate, my fate. |
| |
| |
[1] Il termine חורבן, di derivazione ebraica, nella pronuncia ashkenazita può leggersi indifferentemente [khurbn] o [khurbm]. Si deve tenere presente che, oltre al significato proprio di “rovina” (e “rovine” fisiche), indica comunemente l'Olocausto; in pratica è il termine yiddish per “shoah”.
[2] Il termine דאָליע [dolye] appartiene al lessico yiddish di derivazione slava.
[3] Il primo elemento del composto è l'ebraico שבֿעה “lutto” così come letto nella pronuncia ashkenazita, [shive]. Propriamente, la shive era il periodo di lutto di sette giorni osservato dalla famiglia e dagli amici della persona deceduta; sembra che il poeta, affidando la shive ad un uccello, voglia estendere il lutto, nella maniera debita e prescritta dalla tradizione, a tutta la Polonia ebraica martoriata.