4 marzo 1943 [Gesù bambino]
Lucio DallaOriginale | Versione ebraica cantabile di Daniel Shalev |
4 MARZO 1943 [GESÙ BAMBINO] Dice che era un bell'uomo e veniva, veniva dal mare, parlava un'altra lingua però sapeva amare E quel giorno lui prese mia madre sopra un bel prato, l'ora più dolce prima di essere ammazzato. Così lei restò sola nella stanza, la stanza sul porto, con l'unico vestito ogni giorno più corto, E benché non sapesse il nome e neppure il paese m'aspettò come un dono d'amore fino all'ultimo mese. [versione alternativa: fino dal primo mese.] Compiva sedici anni quel giorno la mia mamma, le strofe di taverna le cantò a ninna nanna! E stringendomi al petto che sapeva sapeva di mare giocava a far la donna con il bimbo da fasciare. E forse fu per gioco, o forse per amore che mi volle chiamare come nostro signore. Della sua breve vita, il ricordo, il ricordo più grosso e' tutto in questo nome che io mi porto addosso. E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino per la gente del porto mi chiamo Gesù bambino. [versione alternativa: io sono Gesù bambino.] E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino per la gente del porto mi chiamo Gesù bambino. [versione alternativa: io sono Gesù bambino.] E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino per la gente del porto mi chiamo Gesù bambino. [versione alternativa: io sono Gesù bambino.] | 4. מרס 1943 היא אמרה שהיה לו רובה ושבא מן הים, שהיה החייל היפה, היפה מכולם. הוא לקח את אמי בחצר ליד הנמל: השע היפה ביותר, קצת לפני שנפל. היא סַפְרָה בחדרה, לבדה, כל שעה שעוברת, באותה השמלה ישנה שכל יום מתקצרת. וגם כי לא ידעה את השם ולא את הלשון, היא חיכתה לי, מתנת אהבה, מן היום הראשון. בת שש-עשרה החזיקה אותי אל החזה, בעצם, היא לא חיה הרבה יותר מזה שירי פונדק היא שרה והשכיבה אותי לישון ושחקה "בובות" אם יופי של "דובון" ואולי כמו במשחק משחק של ילדים נתנה היא את שמי, את שמו של אלהֹים הוא היה בחייה הקצרים הדבר הגדול, ושניהם כאן איתי נשארים, לכַבוד ולעול. וגם היום שאני מהמר ומיין מסריח, עוד אומרים לי אנשי הנמל: "הנה בא המשיח!" |