Lingua   

Generale

Francesco De Gregori
Pagina della canzone con tutte le versioni


OriginaleLa scrittura del rapper Anastasio, 21 anni
GENERALE

Generale dietro alla collina,
ci sta la notte crucca ed assassina
e in mezzo al prato c'è una contadina,
curva sul tramonto, sembra una bambina
di cinquant'anni e di cinque figli,
venuti al mondo come conigli
partiti al mondo come soldati
e non ancora tornati.

Generale dietro la stazione,
lo vedi il treno che portava al sole
non fa più fermate neanche per pisciare
si va dritti a casa senza più pensare
che la guerra è bella anche se fa male
che torneremo ancora a cantare
e a farci fare l'amore,
l'amore dalle infermiere.

Generale la guerra è finita
il nemico è scappato, è vinto, è battuto
dietro la collina non c'è più nessuno
solo aghi di pino e silenzio e funghi
buoni da mangiare buoni da seccare
da farci il sugo quando viene Natale
quando i bambini piangono
e a dormire non ci vogliono andare.

Generale queste cinque stelle
queste cinque lacrime sulla mia pelle
che senso hanno dentro al rumore
di questo treno che è mezzo vuoto
e mezzo pieno e va veloce
verso il ritorno, tra due minuti
è quasi giorno, è quasi casa,
è quasi amore.
GENERALE

Generale dalla radiolina
la sento urlare "ordine disciplina"
ma lo sa che dove lei è seduto
nessuno chiede aiuto
e non c’è una sola mina
e i generali secondo la leva?
e c’hanno sangue freddo come rettili
ma sono io che striscio fra le sterpaglie
e guardo da vicino
come fischiano i proiettili
e dietro la collina sapessi
fa così freddo che congeleresti
e c’è una musica di colpi di fucile
urla di ragazzi e giorni andati persi
di vetri andati in pezzi, contadina

questo ballo tu non lo concederesti a me
ho l’uniforme diversa dai tuoi fratelli
partiti già da un anno ma che non torneranno
diversa è l’ambizione
uguali fardelli
e quelli che ti dicono che t’odio ma che ne sanno
ma che ne sanno loro?

e la cosa più tremenda della guerra
è che è bella anche se muoiono a milioni
con i padri sette metri sottoterra
e con i figli che ci fanno le canzoni

Generale quanto tempo che è passato
ma quando ci ripenso ancora piango
ho ancora in bocca quel sapore di bruciato
ricordo amici con la faccia in giù nel fango
e un treno che partiva pieno e che tornava vuoto
la mattina tremo quando dormo poco
sogno un cielo nero da cui piove fuoco
e un filo spinato che mi avvolge piano
e mi blocca mi lacera mi entra in bocca
mi soffoca e l’aria è tossica
come quando cadeva una bomba e aspettavo la prossima
e la prossima e la prossima e la prossima

E una contadina smorta aspetta alla porta come una bambina
i fratelli partiti di prima mattina diretti alla collina
e dietro la collina
gracchiava una radiolina in un giorno d’aprile
ma io già avevo gettato il fucile
già avevo gettato il fucile


Pagina della canzone con tutte le versioni

Pagina principale CCG


hosted by inventati.org