Addio Venezia addio [El diciaòto novembre]
Coro Pane e GuerraLa versione italiana a cura di una persona assai gradita: Marco... | |
ADIO VENESIA ADIO Adio Venesia adio noi se ne andiamo adio Venesia adio Venesia salutiamo. Pasando per Malamoco ghe gera de le donete che tutte ci dimandavano ma da che parte siete. Siamo da Cannaregio San Giacomo e Castèlo siamo fuggiti via col nostro fagotèlo. E arivati a Chiogia si misero accampati come fussimo stati i povari soldati. Dopo tre ore bone rivata la tradota ai povari bambini un poca de aqua sporca. E a noi per colasione la carne congelada che dentro ghe conteneva qualche bona pissada. E da Rovigo a Ferara una lunga fermata durante tuta la note fino a la matinata. Dopo quarantot'ore del nostro penoso viagio siamo arrivati a Pesaro uso pelegrinagio. | ADDIO VENEZIA [IL DICIOTTO DI NOVEMBRE] Il diciotto novembre, una giornata scura, salendo sulla barca ci hanno spaventati. Col fischio della sirena, col rombo del cannone, noi poveri profughi attenti all'incursione. (Variante: "messi in confusione") Il marinaio da bordo, diceva: Andate sotto, perchè qualche mitragliatrice potrebbe farvi danno. Addio, Venezia, addio, noi ce ne andiamo. Addio Venezia, addio, Venezia salutiamo. Variante: Cessato il pericolo Venezia salutiamo: Addio Venezia addio noi ce ne andiamo. Passando per Malamoco c'erano delle donnette, e tutte ci chiedevano: di dove siete? Siamo del Cannareggio, San Giacomo e Castello, siamo fuggiti via con il nostro fagotto. E arrivati a Chioggia ci misero accampati come se fossimo stati poveri soldati. Dopo tre ore buone, arrivata la tradotta, ai poveri bambini un po' d'acqua sporca. E a noi per colazione carne congelata, che dentro conteneva più di qualche pisciata. E da Rovigo a Ferrara una lunga fermata, durata tutta la notte fino alla mattinata. Dopo quarantott’ore nostro penoso viaggio, siamo arrivati a Pesaro, come fosse un pellegrinaggio. |