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Dachaulied

Jura Soyfer
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Versione italiana di Franco Fortini.
LA CANZONE DI DACHAU

Filo spinato carico di morte
è teso intorno al nostro mondo.
Sopra, un cielo senza pietà
manda gelo e raggi roventi.
Lontani da noi son tutti gli amici,
lontana è casa, lontane le donne
quando muti marciamo al lavoro,
a migliaia sul far del giorno.

Ma abbiamo imparato la parola d’ordine di Dachau
e l’abbiamo rispettata rigorosamente.
Sii un uomo, compagno,
rimani un uomo, compagno.
Fa’ tutto il lavoro, sgobba, compagno,
poiché il lavoro, il lavoro rende liberi.

Con addosso la canna dei fucili
noi viviamo notte e giorno.
La vita qui è per noi una lezione
più dura di quel che mai pensavamo.
Nessuno più conta giorni e settimane,
molti più nemmeno gli anni.
E poi tanti sono distrutti
e hanno perso il loro aspetto.

Ma abbiamo imparato la parola d’ordine di Dachau
e l’abbiamo rispettata rigorosamente.
Sii un uomo, compagno,
rimani un uomo, compagno.
Fa’ tutto il lavoro, sgobba, compagno,
poiché il lavoro, il lavoro rende liberi.

Porta via la pietra, tira la carriola,
nessun carico ti sia troppo peso.
Quel che eri in giorni lontani
oggi non lo sei più da tempo.
Pianta la vanga nel terreno.
seppelliscici dentro la pena,
diverrai nel tuo sudore
anche tu pietra ed acciaio.

Ma abbiamo imparato la parola d’ordine di Dachau
e l’abbiamo rispettata rigorosamente.
Sii un uomo, compagno,
rimani un uomo, compagno.
Fa’ tutto il lavoro, sgobba, compagno,
poiché il lavoro, il lavoro rende liberi.

Una sola volta chiamerà la sirena
all’ultimo appello di conta.
Fuori dunque, dove siamo,
compagno, tu sei presente.
La libertà ci sorriderà serena,
si va avanti con nuovo coraggio.
E il lavoro che facciamo,
questo lavoro, diventa buono.
LA CANZONE DI DACHAU

Reticolati armati di morte
il nostro mondo hanno accerchiato:
martella gelo e sole dannato,
dall'alto, un cielo senza pietà.
Troppo è lontana ogni gioia da noi.
Lontana la Patria, lontane le donne,
quando a migliaia di bigie colonne
muti nell'alba al lavoro si va.

Ma il motto di DACHAU noi lo sappiamo a mente.
Duri come l'acciaio noi si diventerà.
Compagno, sii un uomo.
Compagno, resta umano.
Dura fino alla fine.
Sotto, compagno, dai!
Lavoro è libertà.

Strascica i massi, spingi i carrelli,
non sia mai troppa la pena per te.
Non resta nulla, più nulla non c'è
di quel che eri ai tuoi giorni lontani.
Pianta il piccone, che scava in profondo,
e seppellisci là in fondo il dolore.
Muta te stesso, nel lungo sudore,
in ferro e in sasso, più forte del mondo.

Ma il motto di DACHAU noi lo sappiamo a mente.
Duri come l'acciaio noi si diventerà.
Compagno, sii un uomo.
Compagno, resta umano.
Dura fino alla fine.
Sotto, compagno, dai!
Lavoro è libertà.

Ma griderà la sirena un mattino:
« In piedi, fuori, per l'ultimo appello! »
Certo, quel giorno, compagno, dovunque
tu sia, per tutti la gioia verrà.
Incontro al sole, dov'è libertà,
colmo di allegro coraggio tu andrai.
E questo nostro lavoro, vedrai,
buono, quel giorno, compagno, sarà ...



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