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Katyń, albo Ballada katyńska

Jacek Kaczmarski
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Versione italiana di Alessio Lega
Katyń, o Ballata di KatyńKATYŃ
  
Preme nella luce, come fossero strati di pelle, una follaVerso la luce, strati di corpi, pressati gli uni sugli altri
Di volti che fissano da sotto il terreno erboso lacerato.una massa di volti sotto l'erba strappata
Guardano in alto, uno dietro all'altro,guardano tutti nella stessa direzione
Ma niente rovine. Non è una città estinta.ma non ci sono rovine: non è una città sepolta.
  
Una volta scoperti, urlano con labbra ammuffite,Una volta emerse, le bocche putrefatte, gridano
Volano sulle loro braccia marcite dentropassando fra le mani, disseccate da dentro
Nella fossa, che non sarà mai più vuota -e sul fossato, che mai più resterà vuoto
Ma niente croci. Non sono tombe ancestrali.non ci sono croci: non è un antico cimitero.
  
Fibbie e bottoni con un'aquila rugginosa,Mostrine e bottoni hanno l'aquila arrugginita
I vermi fanno a gara sopra i teschi.e nei crani vuoti hanno fatto tana i vermi
Fotografie marce, ricordini, mappe di città e paesi,le foto marcite, i ricordi, qualche mappa sepolta
Ma niente armi. Non è un campo di battaglia.ma non ci sono armi: non è un campo di battaglia.
  
Sian forse tutte vittime della stessa malattia?Che siano morti tutti della stessa malattia?
Sul collo hanno tutti le stesse ferite rotondesu tutte le nuche lo stesso buco tondo
Da cui il dono di Dio è colato nel terreno;dal quale il dono di Dio s'è sparso a terra
Ma non ci sono segni che sia un sepolcro di appestati.ma non sono segni della peste: non è un lazzaretto.
  
Crescono ancora gli alberi che l'hanno visto,Gli alberi che sono qui, loro hanno visto tutto
La terra ricorda ancora la forma delle scarpe, il sapore del sangue,la terra ricorda la forma degli stivali, il sapore del sangue
Il cielo conosce la lingua in cui venivan dati gli ordiniil cielo ha sentito in quale lingua hanno dato gli ordini
Prima degli spari che continuano a echeggiare.prima degli spari, che ancora risuonano
  
Ma i testimoni sono vivi, e quindi prevenuti.ma i testimoni rimasti vivi, e dunque parziali,
In più, a sentir loro, bisogna andare là in zona.per ascoltarli bisognerebbe varcare la frontiera
Signore, Lei può contare sul loro silenzio,il padrone di questo luogo può contare sul loro silenzio
Lei, padrone dell'aria, della terra e degli alberi imprigionati.il padrone degli alberi, dell'aria, della terra imprigionata.
  
Questo è un mondo senza morte; di morte senza assassinio,Ecco il mondo senza morte, la morte senza assassini
Un mondo di morte senza ordine, di ordine senza voce.gli assassini senza ordini, gli ordini senza voce
Un mondo di voce senza corpo, di corpo senza Dio,le voci senza volto, i corpi senza Dio
Un mondo di un Dio senza nome, di un nome senza un destino.il Dio senza nome, il nome senza destino.
  
C'è soltanto una parte di un mondo come questoEsiste un posto al mondo
Dove qualcosa che non esiste ancora grida vendetta.nel quale qualcosa che non esiste urla vendetta
Dove una tomba non viene onorata nemmeno a risate,dove non c'è mai un sorriso per queste tombe
Un buco in cui non passano né l'aquila e né il falco...una fossa sovrastata dalle aquile e dai falchi…
  
“Una certa alba, nella foresta di Katyn,"All'alba, nella foresta di Katyn
I sovietici ci stavano sparando...”i sovietici ci spararono addosso"


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