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La mauvaise réputation

Georges Brassens
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Versione italiana di Giuseppe Saverio Strocchia
LA CATTIVA FAMALA CATTIVA REPUTAZIONE
Al paese si sa com’è parlan tutti male di me
Che mi muova stia fermo o che
Passo per non si sa che
Non faccio pertanto torto a nessuno seguo la mia strada di galantuomo
Ma la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
No la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
E tutti sparlano di me a parte i muti…-va da sé!
Al paese, e non è esaltazione,
godo di cattiva reputazione.
Che mi dimeni o stia così
mi dicono: ”chi crede d’esser quello lì?”.
Eppure, a nessuno credo di far torto
lungo la mia strada d’uomo onesto.
Alla gente, quella perbene, non aggrada
Che io percorra una diversa strada,
Alla gente, quella perbene, non aggrada
Che io percorra una diversa strada.
Il loro mondo sparla di me,
A parte i muti, va da sé..
Il 2 giugno non mi sveglio per seguire la parata carri armati autorità
Troppa folla per la strada
Non faccio pertanto torto a nessuno se non sto a sentire quei gran tromboni
Ma la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
No la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
E tutti indicano me a parte i monchi…-va da sé!
Il 14 luglio per mio diletto
Me ne resto a letto;
Della musica che marcia al passo
Non me ne fotte un cazzo.
Eppure da quella gente non sono assolto
se della tromba rifiuto l’ascolto.
Alla gente, quella perbene, non aggrada
Che io percorra una diversa strada,
Alla gente, quella perbene, non aggrada
Che io percorra una diversa strada.
Tutti mi segnano a dito,
A parte i monchi, va da sé.
Ecco un ladro sfortunato inseguito da un pulotto: metto gamba
E la gravità il pulotto cadere fa
Non faccio pertanto torto a nessuno se lascio scappare un ladro di mele
Ma la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
No la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
E tutti inseguiranno me tranne gli zoppi…-va da sé!
Se incrocio un ladro sfigato
Inseguito da un bifolco,
Allungo la gamba e, vi confesso,
Il bifolco annusa l’insuccesso
Eppure non faccio torto a nessuno
Lasciando scappare un ladro di mele.
Alla gente, quella perbene, non aggrada
Che io percorra una diversa strada.
Alla gente, quella perbene, non aggrada
Che io percorra una diversa strada.
Tutti mi s'avventano addosso,
A parte gli sciancati, va da sé.
Non c’è bisogno di Geremia per sapere la sorte mia
Se trovassero un bel cappio mi farebbero la festa
Non faccio pertanto torto a nessuno seguo la mia strada che non va a roma
Ma la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
No la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
E tutti li a guardarmi appeso – a parte i ciechi, ben inteso!
Non serve esser Geremia
per profetizzare la mia fine:
quando troveranno una corda di loro gusto
me la passeranno al collo.
Eppure non faccio torto a nessuno
Se seguo le strade che non portano a Roma.
Alla gente, quella perbene, non aggrada
Che io percorra una diversa strada.
Alla gente, quella perbene, non aggrada
Che io percorra una diversa strada.
Tutti verranno a vedermi oscillare,
Tranne i ciechi, va da sé.


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