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La mauvaise réputation

Georges Brassens
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Versione italiana di Luca Faggella, dal suo disco "Tredici Canti" (2002)
LA CATTIVA REPUTAZIONE

In città son io il campion
di cattiva reputazion.
Non c'è nulla che io possa far,
passo per uno da evitar.

Eppur io non faccio a nessun del male
se seguo il cammino che mi è congeniale.

No, non possono mai tollerar
chi non vuol loro assomigliar.

No, non possono mai tollerar
chi non vuol loro assomigliar.

La città parla mal di me...
Ma i muti no. E c'è il perchè!

Quando è festa nazional
me ne sto a letto, è natural.
La fanfara che passa di là
non punge la mia curiosità.

Eppur io non faccio a nessun del male
se non canto in coro l'inno nazionale.

No, non possono mai tollerar
chi non vuol loro assomigliar.
No, non possono mai tollerar
chi non vuol loro assomigliar.

La città addita solo me...
Ma i monchi no. E c'è il perchè!

Se un ladruncolo vedo sfuggir
ad una guardia che sta per venir,
fo lo sgambetto e in verità
quella guardia sul culo cadrà.

Mi domando a chi possa far del male
se un ladro di mele sfugge al tribunale.

No, non possono mai tollerar
chi non vuol loro assomigliar.
No, non possono mai tollerar
chi non vuol loro assomigliar.

La città insegue solo me.
Gli storpi no. E c'è il perchè.

Non m'è duro profetizzar
a quale sorte mi voglion votar.
Il dì che trovan la corda per me
non conterò neppur fino a tre.

Ma perchè per me volete un pogrom
se seguo le strade che non vanno a Roma.

No, non possono mai tollerar
chi non vuol loro assomigliar.
No, non possono mai tollerar
chi non vuol loro assomigliar.

Quando da un cappio penderò
mi ammireran. Ma i ciechi no!
LA CATTIVA FAMA

Al paese si sa com’è parlan tutti male di me
Che mi muova stia fermo o che
Passo per non si sa che
Non faccio pertanto torto a nessuno seguo la mia strada di galantuomo
Ma la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
No la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
E tutti sparlano di me a parte i muti…-va da sé!

Il 2 giugno non mi sveglio per seguire la parata carri armati autorità
Troppa folla per la strada
Non faccio pertanto torto a nessuno se non sto a sentire quei gran tromboni
Ma la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
No la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
E tutti indicano me a parte i monchi…-va da sé!

Ecco un ladro sfortunato inseguito da un pulotto: metto gamba
E la gravità il pulotto cadere fa
Non faccio pertanto torto a nessuno se lascio scappare un ladro di mele
Ma la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
No la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
E tutti inseguiranno me tranne gli zoppi…-va da sé!

Non c’è bisogno di Geremia per sapere la sorte mia
Se trovassero un bel cappio mi farebbero la festa
Non faccio pertanto torto a nessuno seguo la mia strada che non va a roma
Ma la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
No la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
E tutti li a guardarmi appeso – a parte i ciechi, ben inteso!


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