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La Locomotiva

Francesco Guccini
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OriginalCATALANO / CATALAN - Silvia Comes
LA LOCOMOTIVALA LOCOMOTORA
Non so che viso avesse, neppure come si chiamava
con che voce parlasse, con quale voce poi cantava
quanti anni avesse visto allora, di che colore i suoi capelli
ma nella fantasia ho l'immagine sua,
gli eroi son tutti giovani e belli,
gli eroi son tutti giovani e belli,
gli eroi son tutti giovani e belli.
No li conec el rostre, i també ignoro com es deia,
si era ros o era bru, amb quina veu cantava i reia.
No us podré dir quans anys tenia,
ni us descriuré la seva roba,
però tinc la seva imatge, la que jo d'ell em feia:
l'heroi és sempre bell i jove.
Conosco invece l'epoca dei fatti, qual'era il suo mestiere:
i primi anni del secolo, macchinista, ferroviere,
i tempi in cui si cominciava la guerra santa dei pezzenti
sembrava il treno anch'esso un mito di progresso,
lanciato sopra i continenti,
lanciato sopra i continenti,
lanciato sopra i continenti.
Ell era un ferroviari,
i sé que un monstre negre conduïa.
D'això ja fa molts anys, el segle vint tot just naixia,
i molts obrers, a la misèria
li havien declarat la guerra.
El tren era el progrés, que, recorrent la via,
s'anava escampant per la terra.
E la locomotiva sembrava fosse un mostro strano
che l'uomo dominava con il pensiero e con la mano
ruggendo si lasciava indietro distanze che sembravano infinite
sembrava avesse dentro un potere tremendo,
la stessa forza della dinamite,
la stessa forza della dinamite,
la stessa forza della dinamite.
I la locomotora era una bèstia, i amb paciència
un home la domava amb les mans,
i amb la intel·ligència.
I devorava les distàncies,
distàncies que semblaven infinites,
semblava tenir al ventre una enorme potència
i tanta força com la dinamita.
Ma un'altra grande forza spiegava allora le sue ali
parole che dicevano: "gli uomini sono tutti uguali"
e contro ai re e ai tiranni scoppiava nella via
la bomba proletaria, ed illuminava l'aria
la fiaccola dell'anarchia,
la fiaccola dell'anarchia,
la fiaccola dell'anarchia.
Però una altra gran força sorgia com un vendaval,
eren uns mots que deien
"els homes neixen tots iguals".
Al bell mig del carrer explotava
contra el rei i la tirania
la bomba proletària, i tot ho il·luminava
la gran flama de l'anarquia.
Un treno tutti i giorni passava per la sua stazione
un treno di lusso, lontana destinazione
vedeva gente riverita, pensava a quei velluti, agli ori
pensava al magro giorno della sua gente attorno,
pensava a un treno pieno di signori,
pensava a un treno pieno di signori,
pensava a un treno pieno di signori.
Ell veia cada dia, tot palplantat damunt l'andana,
passar un tren de luxe,
que anava cap a una terra llunyana.
Pensava en el vellut, les joies,
d'aquella gent tan i tan rica,
pensava en la misèria, en el fred i la gana
i es corsecà de mica en mica.
Non so che cosa accadde, perché prese la decisione
forse una rabbia antica, generazioni senza nome
che urlarono vendetta, gli accecarono il cuore
dimenticò pietà, scordò la sua bontà,
la bomba sua la macchina a vapore,
la bomba sua la macchina a vapore,
la bomba sua la macchina a vapore.
No sé com va passar, ni com la decisió fou presa...
Potser va ser la ràbia, potser va imaginar
una estesa de gent cridant venjança
des del fons de la tomba,
i va expulsar del cor l'amor i la tendresa
i convertí el seu tren en una bomba.
E sul binario stava la locomotiva
la macchina pulsante sembrava fosse cosa viva
sembrava un giovane puledro che appena liberato il freno
mordesse la rotaia con muscoli d'acciaio,
con forza cieca di baleno,
con forza cieca di baleno,
con forza cieca di baleno.
Damunt la via, estava la locomotora,
la màquina vibrava tot esperant la seva hora.
Semblava ben bé un jove poltre
que surt corrent del seu estable
i amb grans músculs de ferro la distància devora
com un llampec inaturable.
E un giorno come gli altri, ma forse con più rabbia in corpo
pensò che aveva il modo di riparare a qualche torto
salì sul mostro che dormiva, cercò di mandar via la sua paura
e prima di pensare a quel che stava a fare,
il mostro divorava la pianura,
il mostro divorava la pianura,
il mostro divorava la pianura.
Era un jorn com un altre,
potser amb més ràbia i més malícia
va creure que podia reparar alguna injustícia.
Pujà damunt el monstre que dormia,
tot reprimint la por i el dubte.
Va moure les palanques amb tècnica i perícia
i el despertà de forma abrupta.
Correva l'altro treno ignaro, quasi senza fretta
nessuno immaginava di andare verso la vendetta
ma alla stazione di Bologna arrivò la notizia in un baleno:
"notizia di emergenza, agite con urgenza,
un pazzo si è lanciato contro al treno,
un pazzo si è lanciato contro al treno,
un pazzo si è lanciato contro al treno."
I l'altre tren corria, i el fum deixava un pàl·lid rastre,
ningú no imaginava que anava dret cap al desastre,
fins que a l'estació de Bolonya,
la notícia esclatà amb plena grandària:
"Això és una emergència, cal actuar amb urgència,
hi ha un boig que corre en direcció contrària!"
Ma intanto corre corre corre la locomotiva
e sibila il vapore, sembra quasi cosa viva
e sembra dire ai contadini curvi, il fischio che si spande in aria:
fratello non temere, che corro al mio dovere,
trionfi la giustizia proletaria,
trionfi la giustizia proletaria,
trionfi la giustizia proletaria.
Però la locomotora corre, corre mentrestant,
cal creure que és una bèstia immensa,
realment fa por de veure-la.
Sembla que xiulant els digui
als camperols la maquinària:
"Germans, no tingueu por,
vaig a complir el meu deure!
Que triomfi la justícia proletària!"
Intanto corre corre corre sempre più forte
e corre corre corre corre verso la morte
e niente ormai può trattenere l'immensa forza distruttrice
aspetta sol lo schianto e poi che giunga il manto
della grande consolatrice,
della grande consolatrice,
della grande consolatrice.
Però mentrestant corre i corre sense mirar enrere
cada cop més de pressa, cap allà on la Mort l'espera.
Res no pot deturar la seva marxa,
la immensa força destructora.
Espera la topada, l'abraçada darrera
de l'Eterna Consoladora.
La storia ci racconta come finì la corsa
la macchina deviata lungo una linea morta
con l'ultimo suo grido di animale la macchina eruttò lapilli e lava
esplose contro il cielo, poi il fumo sparse il velo,
lo raccolsero che ancora respirava,
lo raccolsero che ancora respirava,
lo raccolsero che ancora respirava.
Com acabà la cursa, la Història ens ho reporta:
van desviar la màquina cap a una via morta.
Amb un darrer crit de bèstia ferida,
la màquina eructà sutge i lava.
L'explosió fou terrible, però en obrir la porta
van veure que ell encara respirava.
Ma a noi piace pensarlo ancora dietro al motore
mentre fa correr via la macchina a vapore
e che ci giunga un giorno ancora la notizia
di una locomotiva come una cosa viva,
lanciata a bomba contro l'ingiustizia,
lanciata a bomba contro l'ingiustizia,
lanciata a bomba contro l'ingiustizia.
Però ens plau imaginar-lo dret,
encara en dansa,
fent que brami el motor com un crit d'esperança,
i que un bon dia arribi
de nou una notícia
d'una locomotora que corre i que algú llança
com una bomba contra la injustícia.


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