Marchand de cailloux
RenaudVersione italiana di Alessio Lega. | |
IL VENDITORE DI SASSOLINI Dimmi, babbo, ma quand'è che passa il venditore di sassolini ché ne vorrei nelle mie scarpe invece dei balocchi* Io e le mie compagne di classe non si capisce tutto, perché dei grandi stronzi fan del male dappertutto perché i bambini di Belfast e di tutti i ghetti quando lanciano un sassolino gli viene fatta la pelle Io credevo che Davide e Golia funzionasse ancora, i più piccoli potevano giocarsela senza essere i più morti Dimmi, babbo, ma quand'è che passa il venditore di libertà ché ne ha dimenticata un casino quando fa il suo giretto Perché dei ragazzi crepan di fame mentre noi soffochiamo davanti alla TV, come dei cretini, sotto tonnellate di cibarie Dimmi, babbo, ma quand'è che passa il venditore di tenerezza se è sul marciapiede di fronte digli di attraversar la strada ché posso fregargliene un po' per quelli che ne han bisogno, ne ho avuta talmente tanta, babbo, che ne posso dare a piene mani Voglio dividere il mio Big Mac con quelli che hanno fame, voglio dare amore bello caldo a quelli che non han più niente E se questo vuol dire esser scemo o essere un vero cristiano, io me ne sbatto di tutte 'ste parole voglio essere un vero essere umano Dimmi, babbo, tutti 'sti discorsi mi fanno male alle orecchie, anche quelli che son pieni d'amore è proprio la stessa identica cosa Mi fa come dei buchi in testa, mi rovina la vita e tutto quanto vedere sul mio pianeta Intifada e idioti** dappertutto Dimmi, babbo, ma quand'è che passa il venditore di sassolini ché ne vorrei nelle mie scarpe al posto dei balocchi E, forse, ne lancerei anche sulla tua chitarra, se ti servi di me, coglione, per cantare le tue cazzate E, forse, ne lancerei anche sulla tua chitarra, se ti servi di me, coglione, per cantare le tue cazzate. | VENDITOR DI SASSI Di' papà ma dove sta il venditor di sassi e speriamo che lui passi quand'ho la cartella! La maestra dice in classe la vita è un gioiello che i cattivi avran la peggio che il futuro è bello... E allora... Perchè i bimbi di Belfast di Harlem, di Palermo lottan con le pietre in mano persi nell' inferno? Quando raccontavano di Davide e Golia ho creduto fosse storia e non solo poesia. Di' papà quand'è che passa la giostra d'allegria vedo troppa gente sola persa nella via sento un pianto falso e infame dai televisori mentre c'è chi piange e ha fame a due metri fuori. Di' papà se passerà chi vende tenerezza se potrà consolare tutta la tristezza di un mondo povero che crepa e un altro soffocato da tutta la merce invenduta nel supermercato. Quando offro il mio panino a chi non mangia mai quando do tutto il mio amore a chi ha solo guai non è per esser comunista né un buon cristiano cerco solo il gusto nuovo di sentirmi umano. Di' papà ci son parole che fan male alle orecchie son le stesse son le sole sempre quelle vecchie... Fa' che trovi la mia rabbia sotto la pietà fa che trovi un'intifada in ogni città. Di' papà ma dove sta il venditor di pietre e, stai attento, se è passato poi ritorna indietro... Se tu fai del mio dolore e dei miei sassi infine solo un urlo di furore per le tue canzoncine! |
* Si noti il doppio senso: il venditore "di sassolini", quelli con cui tanti ragazzi in terre oppresse combattono contro i carri armati ("intifada" significa alla lettera "sassaiola" in arabo palestinese, è bene ricordarlo), ma anche "togliersi dai sassolini dalle scarpe"...
** Gioco di parole intraducibile tra "Intifada" e "fada", "idiota, scemo".