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The Minstrel Boy

Thomas Moore
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Traduzione italiano Cattia Salto
THE MINSTREL BOY

The minstrel boy to the war is gone,
with a righteous fire inside him
A singer born, now a soldier grown,
with his wild harp slung behind him
Though eyes as brown as his turn red,
and beauty falls around him
Our nation's sacred flag, 'tis said,
will be sigh enough to rouse him

That boy, this day on his sick bed lay,
'twas his nightmares dragged him under
The harp he loved ne'er spoke again,
For he tore it's chords asunder
And said "No chain shall sully thee,
Thou soul of love and bravery
Thy songs were made for the pure and free,
they shall never sound in slavery

For years he fought, but ne'er once played
a refrain of faith or freedom
And grew to loathe that master's name
which denied him love and reason
Though songs may pierce more hearts
than steel, 'twould in his mind be treason
His silent rage at deaths in vain
could fain destroy all nations

And said no chain shall sully thee,
thou soul of love and bravery
Thy songs were made for the pure and free
they shall never sound in slavery
Thy songs were made for the pure and free
They shall never sound in slavery..


IL GIOVANE BARDO

Il giovane bardo è andato in guerra,
nei ranghi della morte (1) lo troverete,
si è cinto con la spada del padre (2)
e si è appeso alla spalla la rustica arpa (3)
“Terra melodiosa! (4)” disse il bardo guerriero (5)
“Anche se tutto il mondo ti tradisce (6)
almeno una spada i tuoi diritti difenderà
e un’arpa fedele ti loderà! ”

Il Menestrello è caduto, ma le catene degli oppositori,
non possono sottomettere questo spirito fiero:
l’arpa che amava non canterà mai più,
lui le corde a pezzi strappò
E disse: “Nessuna catena dovrà macchiarti,
tu anima dell’amore e del coraggio!
Le tue canzoni sono fatte per la purezza e la libertà (7)
e non suonerai più in schiavitù
1) le prime file all’assalto sono quelle destinate più facilmente alla morte
2) nella traduzione mi sovviene l’italico inno di Mameli “dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa”
3) ovvero l’arpa bardica un po’ tozza e piccola: già nel XI° sec. si attribuisce ai Celti la realizzazione di due tipi di arpa, una più piccola con una decina di corde che si portava a spalla o era fissata alla cintura e una più grande (in gaelico clàirseach) con una trentina di corde: la cassa armonica si otteneva, diversamente da oggi, scavando un singolo blocco di legno (più diffusamente di salice), le arpe celtiche cosiddette “a testa bassa” erano così lavorazioni di scultura e d’intarsio, strumenti raffinati e preziosi consoni alla nobiltà. In questo senso la “wild harp” è da intendersi nella versione più “rustica” come arpa a 10 corde
4) letteralmente terra della canzone, ovvero l’Irlanda, ma per estensione ogni patria tradita, ovvero vilipesa e calpestata. L’ironia della storia è che anche gli inglesi cantavano la canzone nei loro bei salotti frequentati da personaggi romantici alla Lord Byron ignari che le “foeman’s chains” citate da Thomas Moore erano proprio le loro (dovevano essere però piuttosto duri di comprendonio per non capirlo)!!
5) nei tempi antichi i guerrieri erano anche bardi cioè poeti, o le loro gesta eroiche e la loro morte era cantata dai bardi che avrebbero tramandato nei secoli la loro memoria, così la loro breve (vissuta in sprezzo al pericolo) vita non sarebbe stata vissuta invano.
6) Per estensione oggi si legge: due sono le cose che restano alla patria tradita, le armi e un fedele esercito. Si esprime il concetto che per liberarsi dall’oppressore (inglese) gli irlandesi devono conquistare la libertà con il loro valore e il loro sacrificio, senza illudersi che un popolo straniero (Francia e Spagna) possa regalare loro la libertà; ma anche che viltà e corruzione dominano nel presente così come la slealtà e l’ipocrisia dei traditori e dei conformisti; nelle intenzioni di Moore la frase significava: è giunta l’ora per i giovani idealisti di agire in prima persona con devozione disinteressata e sacrificio.
7) si esprime qui un concetto caratteristico del romanticismo: la libertà individuale non è solo politica ma più estesamente intesa come libertà morale dalle passioni, dai vizi e dai compromessi, si badi bene non dal sentimento che sentimento e ragione nell’idealismo romantico sono parimenti importanti.
8) Un punto di vista a mio avviso un po’ estremo e al limite del fanatismo, sono infatti le canzoni a liberare gli uomini dalle catene anche se cantate in schiavitù, la musica non è solo per i cori angelici e le beate schiere del paradiso ma anche per le miserie e i tormenti sulla terra. Diverso è invece se il poeta avesse voluto intendere che l’arpa ossia la musica non si piegherà mai alle lodi e alle piaggerie verso il tiranno, così il giovane soldato ha preferito distruggere l’arpa piuttosto che farla cadere nelle mani del nemico! Ma questa lettura è solo superficiale perchè l’arpa è il simbolo dell’Irlanda e quindi sotto possiamo leggervi un messaggio ancora più estremo. A mio avviso bisogna stare attenti a non confondere il patriottismo con il fanatismo


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