L'Exécution du Déserteur
Le Manuscrit BerssousVersione italiana della seconda versione, di Riccardo Venturi 21 novembre 2004 | |
L'ESECUZIONE DEL DISERTORE Triste condizione quella del soldato, gran Dio, lo vedo con me stesso: ho disertato, sono stato arrestato dai cavalieri della gendarmeria. E mi hanno portato via in catene. Quando sono giunto nella città di Calais il battaglione era già formato. Tambur battente con la musica in testa, tambur battente, come è cambiato il mio umore! Devo morire, mia cara mamma. Quando son giunto alla città prescelta in prigione mi hanno portato e rinchiuso in una cella: là dentro dove attendeva...la morte in ogni momento! Devo morire, mia cara mamma. Bandiere spiegate, la sentenza annuncia che io sarò ucciso dai granatieri per aver disertato. Ah, cielo, che triste mestiere, che triste morte, che miserevole morte. In ginocchio, prosternato davanti a voi chiediamo perdono a tutti quanti. Con gli occhi bendati e, accanto, il confessore Dio ci perdonerà tutti quanti. Granatiere vincite, non aver paura di me, e sparami dritto nel cuore. Nel medesimo istante, il granatiere sparò. E il cervello mi schizzò via, che triste condizione quella del soldato! | IL DISERTORE Che triste condizione quella del soldato, Oh, amici, giudicatelo con quel che mi è successo ho disertato e mi hanno ripreso tre granatieri che mi hanno portato in una cella per esservi giudicato (bis) La città di Calais, è la che andavo, tre bei battaglioni mi attendevan lassù tambur battente e con la musica in testa tambur battente e con il cuore il lacrime, devo morire, ecco il momento (bis) Poiché è qui che mi tocca morire ah, lasciatemi scrivere al mio paese ah, lasciatemi scrivere a mia madre che muoio per una disgrazia devo morire, ecco il momento (bis) Granatieri vincitori di me non abbiate paura ah, sparatemi una pallottola nel cuore e al momento stesso i granatieri spararono e al momento stesso le mie cervella saltarono, ecco la sorte del povero soldato. (bis) |