H Δημοσθένους λέξις
Dionysis Savvopoulos / Διονύσης ΣαββόπουλοςGian Piero Testa. | |
IL DISCORSO DI DEMOSTENE Quando uscirò da questa galera Nessuno ci sarà a aspettarmi. Le strade saranno tutte vuote E la città mi sarà più estranea. Tutti i caffé saranno chiusi Ed i miei amici in esilio, E il vento mi trascinerà Quando uscirò da questa galera. E il sole si addormenterà Sulle rovine di Olinto, Ed i miei amici, e i miei nemici Saran come figure d'un mito. Pietrificati innanzi a me Staranno i retori ed i ladri, Pietrificati gli accattoni, E le puttane, ed i profeti. Starò in piedi davanti al portone Con le coperte sottobraccio, E farò un cenno con la testa Per salutare il secondino. Senza più voglie e senza un dio, come un re in un antico dramma pronuncerò il mio discorso davanti a quel portone, in piedi. Senza più voglie e senza un dio, come un re in un antico dramma pronuncerò il mio discorso davanti a quel portone, in piedi. | PAROLA DI DEMOSTENE Se anche da questa prigione uscirò non mi aspetterà nessuno le strade saranno vuote e più estranea la mia città i caffé chiusi tutti e gli amici miei espatriati mi afferrerà un vento se uscirò da questa prigione E il sole tramonterà tra le rovine di Olinto cose del mito parranno e nemici i miei amici fatti di marmo staranno oratori e borsaioli pitocchi etere e profeti staranno come marmi Mi fermerò davanti al portone le coperte sotto l'ascella e con lento cenno del capo saluterò il guardiano senza volontà senza Dio come il re di un dramma antico dirò parola e lettera fermo davanti al portale |