Lingua   

Van Loon

Francesco Guccini
Pagina della canzone con tutte le versioni


OriginaleTraduzione spagnola di José María Micó
VAN LOONVAN LOON
Van Loon, uomo destinato direi da sempre
Ad un lavoro più forte
Che le sue spalle o la sua intelligenza
Non volevano sopportare
Sembrò quasi baciato da una buona sorte,
Quando dovette andare.
Sembra però che non sia mai entrato nella storia,
Ma sono cose che si sanno sempre dopo;
D'altra parte nessuno ha mai chiesto di scegliere,
Neanche all'aquila o al topo;
Poi un certo giorno timbra tutto un avvenire
Od una guerra spacca come una sassata,
Ma ho visto a volte che anche un topo sa ruggire
Ed anche un'aquila precipitata.
Van Loon, hombre destinado desde siempre a una labor más dura
que sus brazos o su inteligencia no querían soportar,
parecía bendecido por su fortuna
cuando se tuvo que marchar.
Sin embargo parece que nunca entró en la historia
pero son cosas que se saben siempre tarde;
y además nadie te pregunta si eres águila
o ratón cobarde.
Y entonces, un día queda sellado el porvenir
o una guerra estalla como una pedrada;
pero a veces he visto a algún ratón rugir
y a una águila en el suelo derrotada.
Quanti anni, giorno per giorno,
Dobbiamo vivere con uno
Per capire cosa gli nasca in testa
O cosa voglia o chi è;
Turisti del vuoto, esploratori di nessuno
Che non sia io o me.
Van Loon viveva e io lo credevo morto,
O -peggio- inutile, solo per la distanza
Fra i suoi miti diversi e la mia giovinezza e superbia d'allora,
La mia ignoranza;
Che ne sapevo quanto avesse navigato
Con il coraggio di un Caboto fra le schiume,
Di ogni suo giorno, e che uno squalo è diventato,
Giorno per giorno, pesce di fiume.
Van Loon, Van Loon,
Che cosa porti dentro, quando tace
La mente e la stagione si dà pace?
Insegui un'ombra o quella stessa pace
L'hai in te?

Vorrei sapere
Che cosa vedi quando guardi attorno,
Lontani panorami o questo giorno
È già abbastanza, è come un nuovo dono
Per te?

Van Loon, Van Loon,
A cosa pensi in questo settembrino
Nebbieggiare alto che macchia l'Appennino,
Ora che hai tanto tempo per pensare,
Ma a chi?

Vai, vecchio, vai,
Non temere, ché avrà una sua ragione
Ognuno, ed una giustificazione,
Anche se quale non sapremo mai,
Mai!
Ora Van Loon si sta preparando piano
Al suo ultimo viaggio:
I bagagli già pronti da tempo,
Come ogni uomo prudente,
O meglio, il bagaglio,
Quello consueto di un semplice o un saggio,
Cioè poco o niente;
E andrà davvero in un suo luogo o una sua storia,
Con tutti i libri che la vita gli ha proibito,
Con vecchi amici di cui ha perso la memoria,
Con l'infinito,
Dove anche su quei monti nostri è sempre estate,
Ma se uno vuole quell'inverno senza affanni
Che scricchiolava in gelo sotto le chiodate
Scarpe di un tempo, dei suoi diciott'anni,
Dei suoi diciott'anni.
¿Cuántos años, día tras día, hay que vivir con alguien
para saber qué tiene en la cabeza, qué desea o que no?
Turistas del vacío, que exploran solamente
su proprio yo
Van Loon vivía y yo lo creía muerto,
o, peor aún, inútil, sólo por la distancia
entre sus muchos mitos y mi orgullosa juventud de entonces,
mi ignorancia.
Yo qué sabía de sus navegaciones
con el coraje de un Cabot entre las olas
de sus días, y que un tiburón se ha convertido,
día tras día, en pez de río...
Van Loon, Van Loon,
¿qué esconde tu interior cuando descansa
la mente y cuando el tiempo se remansa?
¿Persigues una sombra o es la paz
que vive en ti?

Quisiera saber
qué cosas estás viendo cuando miras,
¿lejanos panoramas, o este día
que nace ya es bastante regalo
para ti?

Van Loon, Van Loon,
¿en qué piensas cuando ves esta neblina
de septiembre que emborrona nuestras cimas,
ahora que tienes tanto tiempo para pensar?
¿Pero en quién?

¡Ve, viejo amigo, vete ya!,
no temas: todos tienen su razón
y en todo hay una justificación,
aunque nunca lleguemos a saberla.
¡Jamás!
Ahora Van Loon se está preparando con calma para su último viaje;
como hombre prudente, tiene listo hace tiempo el equipaje,
su equipaje es más bien el típico de un hombre simple o de un sabio,
es decir, poco o nada.
E irá realmente a su lugar, irá a su historia,
con los libros que la vida le ha prohibido,
con los amigos que ha borrado su memoria,
con el infinito,
donde siempre es verano, hasta en nuestras montañas,
o puede ser también aquel feliz invierno
que oía crujir el hielo bajo los viejos
crampones del pasado, de sus dieciocho años,
de sus dieciocho años.
scarpvekscarpvek


Pagina della canzone con tutte le versioni

Pagina principale CCG


hosted by inventati.org