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Bisanzio

Francesco Guccini
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OriginalBisenzio
BISANZIOBISENZIO
Anche questa sera la luna è sorta
affogata in un colore troppo rosso e vago,
Vespero non si vede, si è offuscata,
la punta dello stilo si è spezzata.
Che oroscopo puoi trarre questa sera, Mago?
Anche questa sera il 30* è arrivato
partito, come sempre, dal Bar Deanna
Capalle non si vede, si è offuscato,
Pensare che stasera dovrei andare a Prato,
E piove che a Quaracchi c'era quasi un lago...
Io Filemazio, protomedico, matematico, astronomo, forse saggio,
ridotto come un cieco a brancicare attorno,
non ho la conoscenza od il coraggio
per fare quest'oroscopo, per divinar responso,
e resto qui a aspettare che ritorni giorno
Io, Ballerini, pizzicagnolo, comunista, gastronomo, forse saggio,
ridotto come un cieco a brancicare intorno,
non trovo più la strada, sotto quest'acquata,
la Piera già m'aspetta col primo e il contorno,
mi tocca stare in piazza fino al nuovo giorno...
E devo dire, devo dire, che sono forse troppo vecchio per capire,
che ho perso la mia mente in chissà quale abuso, od ozio,
ma stan mutando gli astri nelle notti d'equinozio.
O forse io, forse io, ho sottovalutato questo nuovo dio.
Lo leggo in me e nei segni che qualcosa sta cambiando,
ma è un debole presagio che non dice come e quando...
E devo dire, devo dire,
che me l'aveva detto Spartaco di 'un partire,
che ho perso la mia mente in chissà quale abuso od ozio,
ma ciò la ganza in centro, me la dà nel su' negozio,
forse io, forse io,
avevo sottovalutato il brontolio
ma poi s'è scatenato un nubifragio che 'un ce n'era,
e ora, oddio, che cazzo gli vo a dire alla Piera?
Me ne andavo l'altra sera, quasi inconsciamente,
giù al porto a Bosphoreion là dove si perde
la terra dentro al mare fino quasi al niente
e poi ritorna terra e non è più occidente:
che importa a questo mare essere azzurro o verde?
Me ne andrò per questa sera, quasi inconsciamente
verso San Piero a Ponti, là dove si perde
la terra sotto al cielo fino quasi a niente,
se 'un stai attento a inciampare, ci rimetti un dente,
i campi sembran mare, non si vede niente....
Sentivo i canti osceni degli avvinazzati
che uscivan dal barrino di Via San Martino,
caffè, liquori, totocalcio e vino,
ma quello lì l'è il Cioni che sta a San Donnino,
sentivo moccolare in campi-bizantino....
Sentivo i canti osceni degli avvinazzati,
di gente dallo sguardo pitturato e vuoto...
ippodromo, bordello e nordici soldati,
Romani e Greci urlate dove siete andati...
Sentivo bestemmiare in Alamanno e in Goto...
Città assurda, città strana,
ma dove cazzo vo, porcaccia la puttana,
tra pozze smisurate che a passarle 'un ci si fa,
e 'un ciò manco l'ombrello, questa gli è la verità,
tra i viados e le pere,
mi toccherà dormire forse in un cantiere,
e poi domani 'e mi piglierò di quelle busse,
perché alla Stazione ho perso l'ultimo autobusse, ma...
Città assurda, città strana di questo imperatore sposo di puttana,
di plebi smisurate, labirinti ed empietà,
di barbari che forse sanno già la verità,
di filosofi e di etère*, sospesa tra due mondi, e tra due ere...
Fortuna e età han deciso per un giorno non lontano,
o il fato chiederebbe che scegliesse la mia mano, ma...
Il Bisenzio manda un puzzo insondabile
di uova marce e carne imputridita,
Bisenzio è un lezzo che non mi è consueto,
Bisenzio puzza, e ben di più d'un peto,
Bisenzio forse non è mai esistito
e ancora piove, o porco zio che acquata,
la Piera starà alzata, ha chiuso il chiavistello
domani quando rientro, piglia il mattarello,
la cosa, invero, alquanto mi spaventa,
e m'addormenta,
m'addormenta,
m'addormenta.
Bisanzio è forse solo un simbolo insondabile,
segreto e ambiguo come questa vita,
Bisanzio è un mito che non mi è consueto,
Bisanzio è un sogno che si fa incompleto,
Bisanzio forse non è mai esistita
e ancora ignoro e un'altra notte è andata,
Lucifero è già sorto, e si alza un po' di vento,
c'è freddo sulla torre o è l'età mia malata,
confondo vita e morte e non so chi è passata...
mi copro col mantello il capo e più non sento,
e mi addormento, mi addormento, mi addormento...
*La linea 30 va dalla stazione di Firenze a Campi Bisenzio.
* etère, dal greco bizantino ἐταῖραι, "compagne occasionali" e per esteso "prostitute".


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