Le déserteur
Boris VianITALIANO [17] - Hampsicora | |
IL DISERTORE Le scrivo questa da lontano,Presidente, se il tempo le consente di leggerla, chissà! Ho ricevuto la chiamata alle armi e devo presentarmi in settimana già. Non so per lei com'è, ma io su questa terra non sto per far la guerra ad altri come me. Perdoni se la sto urtando, ma la avviso, stavolta, che ho deciso e che diserterò. Appena nato ho visto morir mio padre e piangere mia madre fratelli che non so. Ed anche lei laggiù, ormai dalla sua tomba almeno un'altra bomba non può temerla più. In carcere mi fu l'amore mio rubato, bruciato il mio passato e la mia gioventù. Domani mi alzerò e chiuderò la porta sulla mia vita morta e mi incamminerò. Vivrò di carità per le strade di Spagna, di Francia, di Bretagna e di città in città dirò di dire no ad armarsi, a partire, a uccidere, a morire e fare dietrofront. Se c'è necessità di sangue, prodi eroi, ne è in credito con voi l'intera umanità. E dica ai suoi, se mai volessero cercarmi che ho con me le armi e so sparare ormai. | IL DISERTORE E’ una breccia nel verde, dove un fiume canta intrecciando follemente alle erbe stracci d’argento; dove il sole dalla montagna fiera splende: è una piccola valle che spumeggia di raggi. Un giovane soldato, bocca aperta, testa nuda, con la nuca bagnata nel fresco crescione azzurro, dorme; giace nell’erba, sotto una nuvola, pallido nel suo letto verde dove piove la luce. I piedi tra i gladioli, dorme. Sorride come farebbe un bimbo malato, riposa: o natura, cullalo col tuo calore: ha freddo. I profumi non gli fanno fremere le narici. Dorme nel sole, la mano sul petto, tranquillo. Ha due buchi rossi sul fianco destro. Signor Presidente, Le scrivo una lettera che forse Lei leggerà se avrà tempo. Ho appena ricevuto l’avviso di chiamata alle armi per partire in guerra entro mercoledì sera. Signor Presidente, io non la voglio fare, io non sono su questa terra per uccidere la povera gente. Non vorrei disturbarla ma bisogna che glielo dica: ho preso la mia decisione, sarò un disertore. Da che sono nato ho visto morire mio padre, ho visto partire i miei fratelli e piangere i miei figli. Mia madre ha tanto sofferto che ormai è in una tomba e se ne ride delle bombe e se ne ride dei vermi. Quand’ero prigioniero mi hanno rubato mia moglie, mi hanno rubato anche l’anima e tutto il mio caro passato. Domani, di buon mattino, io chiuderò la porta in faccia agli anni morti e me ne andrò per le strade. Vivrò di elemosine sulle strade di Francia, dalla Bretagna alla Provenza, e dirò alla gente: rifiutate di obbedire, rifiutatevi di farlo, non andate in guerra, rifiutate di partire. Se c’è da donare il sangue, prego, doni pure il suo, Lei sarà un buon apostolo, Signor Presidente. Se Lei vuole perseguirmi avverta i suoi sbirri che sono disarmato e che potranno sparare. |