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Miss Sarajevo

Passengers
Lingue: Inglese, Italiano


Passengers

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Miss Sarajevo, da Pavarotti & friends


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[1995]
Da / From "Miss Sarajevo"

Inela Nogić miss Sarajevo 1993
Inela Nogić miss Sarajevo 1993
L'idea per la canzone è frutto della collaborazione con il giornalista Bill Carter regista del documentario omonimo. Dal palco dello ZooTV, gli U2 fecero numerosi collegamenti in diretta con Bill Carter a Sarajevo per sensibilizzare il pubblico europeo sulla sanguinosa guerra in Bosnia.
Nell'esecuzione dal vivo del 12/9/1995, a Modena al "Pavarotti and Friends", Alla fine di "Miss Sarajevo" Bono cita il poema croato "Dubrovka" (cioè "La ragusea", o "La ragazza di Dubrovnik"), scritto nel 17° secolo da poeta Ivan Gundulić (in italiano "Giovanni Gondola", anch'egli nativo di Ragusa/Dubrovnik): "O lijepa, o draga, o slatka slobodo." che significa: "Oh bella, oh cara, oh dolce libertà."

da u2anchetu

La ricordiamo anche nella versione di George Michael. Nonostante la parte di Luciano Pavarotti resta una bella canzone...

Don't let them kill us


La cosa più affascinante di Sarajevo è appunto questa testarda urbanità che sopravvive agli inverni, ai cannoni, alle restrizioni alimentari, all'assenza di luce, acqua e gas. Non capisco davvero perché le grandi televisioni mondiali siano andate laggiù a cercare immagini di morte. Non hanno capito nulla. In guerra, la vera immagine di Sarajevo era la vita. Il suo centellinare ogni residuo comfort, il suo attaccamento testardo ai riti di un'antica vita borghese. A due passi dal rancido delle trincee, i teatri funzionavano, la gente sapeva di sapone, le donne mettevano il rossetto e facevano la messa in piega, persino i soldati tornavano dal fronte con una loro pallida, estenuata nobiltà.
Nella moviola della mia mente, Sarajevo è un signore in giacca e cravatta che esce perfettamente sbarbato da un rudere che è casa sua, è il vecchio Mujo Kulenović che aggiusta il tetto della bottega, è un musulmano che in centro quasi si inchina davanti a un parroco cattolico. Sarajevo è una pentola che non ha mai toccato carne di maiale e che nelle case ortodosse e cattoliche è sempre pronta per gli ospiti di religione islamica; è Kanita Fočaka che a trecento metri dalle linee serbe apre una scuola di buone maniere; è una fila di bambini disciplinati che vanno, in mezzo alla guerra, a imparare il bon ton.
(Paolo Rumiz, da "Maschere per un massacro", Editori Riuniti, Roma 1996)


Italian Opera singer Luciano Pavarotti sang on this with Bono.
Proceeds from the single went to the War Child charity.
On U2's Zoo TV tour, Bono would often phone people from the stage and have a chat while the audience listened in. On one stop, he called Pavarotti. After that, the opera singer bugged Bono to include him in a song.
About how the people of Sarajevo deal with war.
First performed on Sep. 5, 1995 in Modena, Italy, at the Pavarotti and Friends concert. It was broadcast live on Italian TV.
The Passengers are U2. They recorded under a different name for this side project.

*

During the Bosnian conflict the people of Sarajevo put on an underground fashion show(thus the name "Miss Sarajevo". This show was happening while buildings in the surrounding area were being bombed. Later during the Popmart tour, U2 came to Sarajevo to play a benifit concert they had promised to play during the Zoo TV era.
- Ishhod, Colorado Springs, CO

(From "Songfacts")
Is there a time for keeping your distance
A time to turn your eyes away
Is there a time for keeping your head down
For getting on with your day

Is there a time for kohl and lipstick
A time for cutting hair
Is there a time for high street shopping
To find the right dress to wear

Here she comes, heads turn around
Here she comes, to take her crown

Is there a time to walk for cover
A time for kiss and tell
Is there a time for different colours
Different names you find it hard to spell

Is there a time for first communion
A time for East 17
Is there a time to turn to mecca
Is there a time to be a beauty queen

Here she comes, beauty plays the clown
Here she comes, surreal in her crown

Dici che il fiume
Trova la via del mare
E come il fiume
Giungerai a me
Oltre i confini
E le terre assetate
Dici che come fiume
Come fiume
L'amore giungerà
L'amore

E non so più pregare
E nell'amore non so più sperare
E quell'amore non so più aspettare

Is there a time for tying ribbons
A time for Christmas trees
Is there a time for laying tables
When the night is set to freeze



Lingue: Italiano, Inglese

Versione italiana della parte inglese e inglese della parte italiana.
La traduzione italiana è tratta da u2anchetu
MISS SARAJEVO

C'è un tempo per mantenere le distanze
Un tempo per distogliere lo sguardo
C'è un tempo per tener giù la testa
Per proseguire la tua giornata

C'è un tempo per la matita e il rossetto
Un tempo per tagliare i capelli
C'è un tempo per le compere nella via principale
Per trovare il vestito giusto da indossare

Eccola, le teste si voltano
Eccola, viene a prendere la sua corona

C'è un tempo per correre al riparo
C'è un tempo per vantarsi dei baci dati
C'è un tempo per bandiere diverse
Diversi nomi che trovi difficili da pronunciare

C'è un tempo per la prima comunione
Un tempo per gli East 17
C'è un tempo per voltarsi verso la Mecca
C'è un tempo per essere una regina di bellezza

Eccola, la bellezza gioca a fare il clown
Eccola, surreale con la sua corona

[ It's said that a river
Finds the way to the sea
And like the river
You shall come to me
Beyond the borders
And the thirsty lands
You say that as a river
Like a river...
Love shall come
Love...

And I'm not able to pray anymore
And I cannot hope in love anymore
And I cannot wait for love anymore ]

C'è un tempo per fare fiocchi
Un tempo per gli alberi di Natale
C'è un tempo per apparecchiare le tavole
Quando la notte è bloccata dal gelo



Lingua: Spagnolo

Versione spagnola da taringa.net
MISS SARAJEVO

Hay momentos para mantener la distancia
Momentos para volver la vista a un lado
Hay momentos para bajar la cabeza
Para continuar con tu día

Hay momentos de rimel y pintalabios
Momentos para un corte de pelo
Hay momentos para ir de tiendas
Para encontrar un vestido adecuado

Aquí llega, todas las cabezas vueltas
Aquí llega, a recoger su corona

Hay momentos para refugiarse
Momentos de besos y confidencias
Momentos para distintos colores
Distintos nombres difíciles de pronunciar

Hay momentos para primeras comuniones
Momentos para escuchar la canción del verano
Hay momentos para girarse hacia la Meca
Momentos para convertirse en reina de belleza

Aquí llega, la belleza hecha payaso
Aquí llega, surrealista con su corona

[Pavarotti]
Dicen que como el río encuentra el camino al mar
Como el río vendrás a mí
Más allá de fronteras y tierras áridas
El amor llegará, el amor
Yo ya no puedo rezar más
Ni puedo creer más en el amor
Ni esperar más al amor

[Bono]
Hay momentos para poner lazos de regalo
Momentos para árboles de Navidad
Hay momentos para poner la mesa
Cuando nos aguarda una fría noche.

inviata da Alessandro - 1/4/2009 - 12:31




Lingua: Francese

Versione francese dal sito: u2achtung
Miss Sarajevo

Y-a-t-il un temps pour que tu prennes tes distances
Un temps pour que tu détournes ton regard
Y-a-t-il un temps pour que tu gardes ta tête baissée
Pour continuer ta journée
Y-a-t-il un temps pour le Kohl et le rouge à lèvres
Un temps pour se faire couper les cheveux
Y-a-t-il un temps pour faire du shopping dans les grandes artères
Pour trouver la robe parfaite à porter
La voila
Les têtes tournent
La voila
Pour prendre sa couronne
Y-a-t-il un temps pour courir se mettre à l’abri
Un temps pour embrasser et parler
Y-a-t-il un temps pour des couleurs différentes
Des noms différents que tu trouves difficile à épeler
Y-a-t-il un temps pour la première communion
Un temps pour East 17
Y-a-t-il un temps pour se tourner vers La Mecque
Y-a-t-il un temps pour être une reine de beauté
La voila
la beauté fait le clown
La voila
Surréelle avec sa couronne

Dis lui que le fleuve trouve l’embouchure vers la mer
Dis lui que le fleuve trouve l’embouchure vers la mer
Et comme le fleuve tu viendras vers moi
Outre les frontières
Et les terrains assoiffés
Dis lui que comme le fleuve
L’amour arrive
L’amour ........
Et je ne sais plus prier
Et en amour je ne sais plus espérer
Et en cet amour je ne sais plus attendre

Y-a-t-il un temps pour faire des cadeaux
Un temps pour les arbres de Noël
Y-a-t-il un temps pour mettre la table
La nuit va être glaciale

inviata da DonQuijote82 - 15/4/2011 - 13:09


In questa pagina è contenuta un'affermazione non propriamente lusinghiera verso Luciano Pavarotti ("nonostante la parte di Pavarotti"), il tenore lirico scomparso proprio oggi 6 settembre 2007 all'età di 71 anni. Ovviamente nessuno vuole mettere in questione le grandi capacità vocali dell'artista scomparso, sebbene a nostro più che modesto parere egli non sia stato affatto il "più grande", come si legge spesso oggi (si pensi soltanto a Giuseppe Di Stefano). Se non il più grande, senz'altro il più mediatizzato; sicuramente Pavarotti ha saputo gestire la propria immagine e la propria attività in maniera mirabilmente efficiente. Ne sono testimonianze tutte le tonnellate di cordogli che si stanno riversando in queste ore, in primis quelle di George Bush (notissimo intenditore di lirica e di musica in genere; con questo si spiegano senz'altro le centinaia di canzoni assai affettuose che gli sono dedicate), di Nicholas Sarkozy, di Silvio Berlusconi. Con questo non dobbiamo certamente sminuire il sincero affetto che tanta gente comune riserva a Pavarotti, ci mancherebbe altro; né intendiamo venir meno al rispetto verso una persona scomparsa. E' solo perché le canzoni interpretate o "duettate" dai tenori ci piacciono piuttosto poco.

Riccardo Venturi - 6/9/2007 - 16:58


Nonostante si cerchi sempre la perfezione...
Quel richiamo all'amore così forte... così penetrante... è forse il più bello che io ricordo...
Se la critica avesse più gusto e meno giudizio... forse avrebbe meno presunzione... e più realismo...
cordialità!

cis - 6/9/2007 - 19:34


Ne critiche ne lodi..descrivo quello che mi è successo...Pensate...solo oggi per la prima volta ho sentito questa canzone..mi intendo di lirica..non sono mai andato matto per Pavoroti...Con questo pezzo mi son messo a piangere..non mi era mai capitato..Grazie Luciano.

Ris - 6/9/2007 - 23:49


In merito al riferimento a Pavarotti che ho appena letto e a quel "nonostante" direi che purtroppo ancora una volta si vuole essere sempre e perforza contro..... la musica non deve essere ostinatamente contro ma può essere anche a favore......Pavarotti forse non è stato il più grande .... non sono cosi esperto da poterlo giudicare o da poter giudicare altri prima e contemporanei a lui ma sicuramente un merito gli và reso ovvero aver unito e riportato i toni della lirica nel più comune e ampio raggio di diffusione della pop e rock music, e soprattutto il merito di aver usato la propria notorieta la pripria immagine per mettere insieme artisti come Bono e gli U2 Joe coker Eric Clapton Frank Sinatra Liza Minelli John Bon Jovi solo per citare gli artisti non italiani su un palco e con loro aver reinterpretato canzoni famosissime il tutto al fine di aiutare qualcuno. A me personalemente e credo anche a molti altri (se non erro al suo concerto ad Hyde park c'erano oltre 200.000 persone) mancheranno le sue "riunioni" dei generi musicali..... e se oggi che è morto non spargiamo sale sulle ferite tirando fuori i soliti temi contro Bush o contro Berlusconi, per una volta, almeno di fronte alla morte e all'indiscutibele sensibilità musicale e umana di un uomo, non facciamo politica ma pensiamo solo a quella cosa stupenda che è la musica e che piacesse o meno Pavarotti, piaccia o meno la lirica, in ogni caso riconosciamo che da oggi la musica avrà sicuramente perso qualcosa.

Gabriele Vegli - 8/9/2007 - 02:44


Caro Gabriele, quel "nonostante la parte di Pavarotti" l'avevo scritto io (molto prima della scomparsa del tenore) e ovviamente riflette un'opinione del tutto personale: secondo me questa canzone regge, come una classica canzone degli U2 (non tra le più belle, certo) finché non arriva il pezzo cantato da Pavarotti che, a mio modesto parere, non c'entra niente musicalmente e poco per il testo.
Per questo addirittura quasi mi piace di più la versione di George Michael: non tanto perché ami particolarmente la sua voce, ma perché... manca il pezzo di Pavarotti :)

Con questo non voglio sminuire la voce di Pavarotti quando canta la lirica, anche se - da profondo ignorante del genere - m'è parso che spesso indulgesse sui pezzi più famosi rappresentando così il lato più "commerciale" del genere.
Inoltre, altra opinione strettamente personale, la voce di un tenore quando si spinge ad affrontare un repertorio non operistico o comunque melodico e sconfina nel pop o nel rock, risulta in un effetto quasi comico. A ciascuno il suo, viene da pensare dopo aver sentito il Tenore cantare "Certe notti" insieme a Ligabue.
Questione di gusti, ovviamente.

Sui grandi concerti di "beneficenza" nutro qualche perplessità, non tanto perché dubito che i soldi siano effettivamente arrivati a chi ne ha bisogno (se anche non tutto è arrivato, comunque meglio che nulla) ma perché credo che un vero impegno contro la guerra non si debba fermare a una raccolta di denaro all'insegna del "come siamo buoni" con i vari VIP in passerella, ma debba, almeno a parole, cercare di prendere una posizione anche scomoda contro le cause scatenanti di ogni guerra. Far prendere coscienza alla gente aiuta più che mandare qualche soldo per lenire gli effetti del disastro altrimenti il tutto potrebbe apparire come un sistema ipocrita per mettersi a posto la coscienza.

Ma questo è un discorso generale che prescinde da Luciano Pavarotti, riguarda tanti altri personaggi famosi e in definitiva noi tutti.
Spero comunque che tra cent'anni Pavarotti sarà ricordato più per la sua voce che per le sue iniziative mediatiche. Solo per quella è giustamente entrato nella storia della musica.

Lorenzo Masetti - 9/9/2007 - 00:02


Aggiungo qualcosa anch'io alle parole più che condivisibili di Lorenzo Masetti. E vorrei partire proprio dalle ultime parole di Pavarotti, che ha dichiarato di voler "essere ricordato come un cantante d'opera". Parole semplici che mettono l'accento su quello che Pavarotti è stato, e per il quale sarà ricordato al di là dei suoi divertissements con gli U2, Zucchero o Ligabue e delle sue cosiddette iniziative benefiche. Peraltro, sono cose alle quali non è stato certo il solo a indulgere.

Non si tratta quindi di "sminuire la voce di Pavarotti" (che peraltro, da moderato intenditore d'opera lirica, continuo a considerare non la più grande così come contesto l'inveterata abitudine di considerare "più grandi" soltanto i tenori rispetto ai baritoni, ai bassi o alle altre voci), ma di situare bene certe nostre affermazioni anche e soprattutto nel contesto particolare di questo sito. A tale riguardo le parole di Lorenzo Masetti sono inequivocabili e giuste.

Questo è un sito di canzoni (e, più in generale, di musica) contro la guerra e antimilitariste, sebbene la sua natura di database (o "contenitore") a libera contribuzione gli faccia ospitare veramente un po' di tutto, ivi comprese le canzoni frutto delle "iniziative benefiche" di cui sopra. Questo perché ognuno ha il diritto e il dovere di farsi un'idea da solo; non per questo, ovviamente, rinunciamo a certe considerazioni personali (che hanno lo stesso valore di quelle di tutti i frequentatori del sito; quel che diciamo non è certamente la "Bibbia" solo perché siamo i gestori del sito).

In un contesto del genere, e data l'impostazione di questo sito (che non è, non sarà mai e non può essere un sito "neutrale", dato che schierarsi "contro" qualcosa -la guerra, il militarismo, la repressione poliziesca eccetera- è già di per sé una posizione non neutrale). Se quindi vengono tirate in ballo certe cose viste in occasione della morte del maestro Pavarotti, devono essere situate in questa precisa ottica e non può essere altrimenti.

E non mi riferisco soltanto ai "cordogli" dei vari potenti, che non cessano mai di essere ridicoli (si vedano Bush o Putin), ma anche all'insopportabile aura di nazionalismo patriottardo che si è instaurata in questi giorni. Ieri sera, in occasione della partita di calcio Italia-Francia (dove peraltro l'esecuzione della Marsigliese è stata sommersa di fischi da ottantamila spettatori) sono state continuamente trasmesse dagli altoparlanti dello stadio di San Siro arie cantate da Pavarotti, e il volto di Pavarotti compariva in diverse bandiere italiane sventolate sugli spalti. Non mi piace il nazional-popolare. Il nazional-popolare soffia sugli istinti più bassi di un popolo, di un paese.

Si potrebbe ben dire che tutto ciò va ben al di là di Pavarotti e della sua arte. Senz'altro. Certo che anche lui, con certe sue iniziative, vi ha contribuito non poco. Mi si perdoni il paragone, ma non ho mai visto Maria Callas cantare assieme ai Beatles o ai Rolling Stones. Non mi piacciono le commistioni. E mi auguro sinceramente che Pavarotti venga, come ha desiderato in estremo, essere ricordato soltanto come un cantante d'opera, e non come un "simbolo d'italico genio" da mettere sulle bandiere durante una partita di calcio. Così come la Ferrari. Qualsiasi "simbolo nazionale" non mi piace. Saluti.

Riccardo Venturi - 9/9/2007 - 10:54


Grandi...........

Amedeo - 13/11/2007 - 20:50


Oggi ho riascoltato Miss Sarajevo e la trovo un capolavoro capace di commuovermi.
La fusione tra due generi musicali così distanti trova in questa canzone, a mio avviso, una sintesi perfetta.

Al di là del testo, le due melodie si intrecciano come la prosaicità del vissuto, del quotidiano, caratterizzate da un ritornello ciclico, si contrappongono alla liricità dell'esistenza, al canto di vita che compendia la nostra essenza, il nostro io metatemporale.

È meglio parlare di dualità, non di contrapposizione, dualità che si potrebbe sintetizzare in un simbolo, il Tao.

Giovanni Fabbris - 2/5/2010 - 04:18


Miss Sarajevo è stata scritta PROPRIO per quella essere cantata assieme a Pavarotti. Sembra un pezzo facile, ma in realtà non lo è affatto, perchè con l'orecchio abituato al rock, o pop, come tutti abbiamo, sembra un pezzo "normale", e sfugge il senso dell'orchestrazione e del tenore. Quella di Geroge Michael a me non piace neanche un pò, proprio perchè manca una voce lirica, e non una qualsiasi, ma una di livello superiore; il molle lamento di George senza l'incendio emotivo del cantante lirico, diventa banale, da fotoromanzetto.
Anche la versione degli U2 a Milano nel 2005 in cui Bono canta in italiano la parte di Pavarotti, è molto bella. Si trova su un DVD ufficiale della band.

matteo - 18/7/2012 - 17:15


I commenti nei blog, normalmente, oscillano tra la cieca condivisione di un'idea, o il rifiuto preconcetto della stessa.
Difficile leggere lucide e allo stesso tempo garbate prese di posizione, che senza offendere chi la pensa diversamente, siano in grado di sviluppare coerentemente una tesi dalla A alla Z.
Nel caso di specie, trovo i commenti di Riccardo Venturi e Lorenzo Masetti due esempi di intelligente manifestazione del proprio pensiero.
Mi ha fatto piacere leggervi.

Gatti Amedeo - 16/8/2016 - 15:30




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