Lingua   

De mannen van de macht

Vuile Mong en zijn Vieze Gasten
Lingua: Neerlandese


Lista delle versioni e commenti


Ti può interessare anche...

De loop van een geweer
(Peter Cornelis Koelewijn)
“Floep” zei de stamper
(Johnny & Jones)


[1974]
Tekst: Collectief Vuile Mong en zijn Vieze Gasten

"De drie K’s van kanon, kerk en kapitaal zingen ieder hun strofe, maar het refrein klinkt eenstemmig"
(uit Codex Revolutionarii)

"Le tre 'c', cannone, chiesa e capitale, cantano una strofa per una, ma il ritornello è cantato assieme".
(da Codex Revolutionarii)


Il Collettivo Vuile Mong en zijn Vieze Gasten durante uno spettacolo negli anni '70.
Il Collettivo Vuile Mong en zijn Vieze Gasten durante uno spettacolo negli anni '70.


Fondato il 15 ottobre 1971 a Gent (Gand), il collettivo teatrale-musicale proletario Vuile Mong en zijn Vieze Gasten (alla lettera: "Lo sporco Mong e i suoi sudici ospiti") era in origine espressione di una sorta di casa del popolo, o proto-centro sociale, il Kontakt. Il suo programma originale era un misto di cabaret, musica, teatro politico e satira sociale; i membri originari erano tutti operai del quartiere, in primis Mong Rosseel (lo "sporco Mong"), affiancato da Magda Demeester, Jan Van Daele, Guido Schiffer e Fabien Audooren. Una delle principali caratteristiche del Collettivo era il "teatro nelle piazze", dato che si esibiva anche e soprattutto in occasioni di manifestazioni (frequenti in quegli anni di duro scontro sociale). Nel 1973 si unirono al GAK (Groot Arbeiders Komitee "Grande Comitato dei Lavoratori") di Jef Sleeckx in occasione di numerose serate di solidarietà con il Cile all'indomani del colpo di stato militare dell'11 settembre.

Riconosciuto come vormingstheater (teatro formativo) nell'ambito del cosiddetto "Primo Decreto sul Teatro" del governo belga, nel 1975 il Collettivo Vuile Mong en zijn Vieze Gasten pubblicò un LP di canti di lotta (dal quale è tratta questa canzone composta nel 1974). A partire dal 1975 il Collettivo iniziò ad essere itinerante: procuratosi un piccolo tendone da circo, cominciarono a girare per le Fiandre e i Paesi Bassi portando i suoi spettacoli e canzoni (tra cui alcune rappresentazioni per l'infanzia, su iniziativa di un nuovo membro, Herwig de Weerdt.

Nel 1990 il Collettivo abbandonò l'attività itinerante col tendone e tornò nelle sale teatrali con spettacoli di propria produzione; nel frattempo, già nel 1987, avevano intepretato la prima pièce non scritta da loro, Schemerstad di Suzanne von Lohuizen. In seguito interpretarono altre pièces di importanti autori belgi come Pjeroo Roobjee e Luk Wyns. Nel 2001 il governo belga decise di ritirare al Collettivo Vuile Mong en zijn Vieze Gasten ogni forma di sovvenzione statale; il gruppo fu costretto a richiedere la regolamentazione di progetto artistico-sociale, che comportava sussidi assai inferiori.

Da alcuni anni il Collettivo possiede una propria sala a Gand, sul Brugse Poort, chiamata Bij' de Vieze Gasten. Gran parte dell'attività attuale è rivolta alla popolazione del quartiere con organizzazione non solo di spettacoli, ma anche di iniziative sociali e politiche. [RV]
Wij zijn de mannen van de macht
De mannen die bevelen en de arbeiders bestelen
Leugen en geld zijn onze kracht
Want wij zijn de mannen van de macht


De kolonel:
Ik vecht voor orde en rust
Vooruitgang in dit land
Wie staakt, betoogt of protesteert is de vijand
Wie baas is blijft de baas
Dat heb ik goed geleerd
Tenslotte komt de macht toch
Uit de loop van een geweer

Wij zijn de mannen van de macht
De mannen die bevelen en de arbeiders bestelen
Leugen en geld zijn onze kracht
Want wij zijn de mannen van de macht


De kardinaal:
De ene mens is rijk
De andere crepeert
Die zwoegt terwijl de baas van zijn arbeid profiteert
God heeft het zo gewild
Daarboven op zijn wolk
Verhitten en oproerkraaiers,
Zij zijn opium voor gods volk

Wij zijn de mannen van de macht
De mannen die bevelen en de arbeiders bestelen
Leugen en geld zijn onze kracht
Want wij zijn de mannen van de macht


De kapitalist:
Ik heb het laatste woord
Ik heb het kapitaal
Mijn helpers zijn de kolonel, de kardinaal
De ene houdt u koest
De ander houdt u braaf
Zolang hij zelf niet wakker wordt
Blijft de arbeider mijn slaaf

Wij zijn de mannen van de macht
De mannen die bevelen en de arbeiders bestelen
Leugen en geld zijn onze kracht
Want wij zijn de mannen van de macht

inviata da Riccardo Venturi - 13/10/2007 - 14:16



Lingua: Italiano

Versione italiana di Riccardo Venturi
13 ottobre 2007
QUELLI CHE HANNO IL POTERE

Noi siamo quelli che hanno il potere,
quelli che comandano e derubano i lavoratori
menzogna e denaro sono la nostra forza
perché noi siamo quelli che hanno il potere


Il colonnello
Combatto per l'ordine e la quiete
e per il progresso in questo paese
chi sciopera, manifesta o protesta è il nemico
chi è padrone resterà padrone,
questo l'ho imparato bene
e alla fine arriva l'esercito
sull'impeto di un fucile

Noi siamo quelli che hanno il potere,
quelli che comandano e derubano i lavoratori
menzogna e denaro sono la nostra forza
perché noi siamo quelli che hanno il potere


Il cardinale:
Uno è ricco
e l'altro invece crepa
e sgobba mentre il padrone sfrutta il suo lavoro
è Dio che ha voluto così
lassù sulla sua nuvola
teste calde e agitatori
sono oppio per il popolo di Dio

Noi siamo quelli che hanno il potere,
quelli che comandano e derubano i lavoratori
menzogna e denaro sono la nostra forza
perché noi siamo quelli che hanno il potere


Il capitalista:
Io ho l'ultima parola,
io ho il capitale
i miei aiutanti sono il colonnello e il cardinale.
Uno vi tiene a cuccia
e l'altro vi tiene virtuosi
e finché non si sveglia
il lavoratore resta mio schiavo

Noi siamo quelli che hanno il potere,
quelli che comandano e derubano i lavoratori
menzogna e denaro sono la nostra forza
perché noi siamo quelli che hanno il potere

13/10/2007 - 14:56




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org