Lingua   

Non dormo

Paola Rossato
Lingua: Italiano


Paola Rossato


Da 15 anni il mio lavoro è fisso, a tempo indeterminato
Ho due figli maggiorenni, un cane, l’auto ed anche il mutuo agevolato
“Dottore, gira tutto, sono stanca, piango spesso e non capisco
Sarà che non son più così efficiente e non resisto...”

La diagnosi evidenzia stati ansiosi e nervi fragili al lavoro
Ferite che non sono ricucibili con semplice ago e filo
Dicevano: “Veloce, siamo in pochi e quanta roba c’è da fare”
La crisi aumenta in fretta le esigenze e affila i tagli al personale

Eppure sono stata molto attenta
Chiedevano qualcosa ed ero pronta
Seguivo con scrupolo aziendale
Ogni precauzione per non farmi male

Ma ormai non dormo
Finché fuori non fa giorno io non dormo
Non ci riesco
E non esco
Non ho voglia di far niente, fisso il muro
Neanche mi svesto
Batte il cuore
Così forte che non riesce a rallentare
Ma non capisco
Siedo e aspetto
Ma non vedo più una fine né un inizio
Né un progetto... e mi dico:
“Pensa a chi è meno fortunato
A chi è meno fortunato
A chi è meno fortunato...”

Dentro aspetto
Lascio appesa la mia mia vita in armadietto
Come un cappotto
Poi la riprendo
Ma l’uscita è solamente un girotondo
Verso il rientro
Vedo nero
La mia vita si è fermata contro a un muro
Io non lo sapevo
Non respiro
Mi ripeto a disco rotto:
"Per fortuna ho un lavoro...
Ho un lavoro...
Ho un lavoro..."

Mi han detto “corri”
Ma più corro e più mi spezzo e più lo so
Che non gli basta
Non mi resta
Che convincermi che smetter di pensare
Sia la risposta
Ma batte in testa
Questa corsa forsennata ad una fine
Che non si sposta
Son guardata a vista
D’improvviso inadeguata e intrappolata
Come una mosca

Ormai non dormo
Finché il sole non risale io non dormo
Non ci riesco
E non esco
Non ho voglia di far niente, fisso il vuoto
Neanche mi svesto
Batte il cuore
Così forte che non riesce a rallentare
Ma non capisco
Distesa aspetto
Ma non vedo più una fine né un progetto
Solo un soffitto

Il cuore batte, scandendo il nostro tempo come un pattern
E più gli corro dietro e più è distante
Immerso nei problemi di cui sono parte
Perché di soluzioni io non riesco più a trovarne
Ho un capo che mi pressa, chiaro che mi stresso
Poi lo stress mi resta addosso, me lo porto appresso
Son schiacciato dal lavoro e perdo un po’ me stesso
Sto perdendo pure il sonno, pure il senno, pure il resto
E nel buio mi confesso, ma ho perso pure Dio
Siamo soli io e la sveglia, mi risponde il ticchettio
Lo dico anch’io che qui pare
Che se sto sveglio il mondo smette di girare
Quindi non dormo e sto a guardare e piglia male... amen...

Il mio operato
Che era mani, sangue e cuore
Adesso è un dato
Ed è dovuto
E va ripetuto
Ma tiro il fiato ripensando a tutti i conti
Che ho già pagato
Si è spezzato
Qualche cosa nella testa ha fatto “click”
Ed è partito
È colpa mia
Sono sempre troppo stanca, avevo tutto
Ed ho fallito...
Ho fallito...
Ho fallito...

Di giorno dormo
Finché il sole non tramonta stacco e dormo
Così mi spengo
Ma piango e penso
Al costante fallimento di una vita
Che ora rimpiango
Batte il cuore
Così forte che non riesce a rallentare
E fa rumore
Distesa e aspetto
Ma non vedo più una fine né un inizio
Ho perso tutto

inviata da Alberto Scotti - 30/6/2021 - 21:06




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org