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La côpa e la gamela

Angelo Brofferio
Lingua: Italiano (Piemontese)


Angelo Brofferio

Lista delle versioni e commenti


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La côpa e la gamela
[Composta tra il 1852 e il 1860]

Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Angelo Brofferio

Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat :
Fausto Amodei

Parlamento 1860



Brofferio fu un politico e poeta di formazione illuminista. Anticlericale senza tentennamenti, si schierò da deputato con l’opposizione di sinistra contro Cavour. Nel componimento proposto si colgono bene la propensione all’ indipendenza ed il suo anticonformismo.
[Riccardo Gullotta]
Una volta ant la baraca
D'cost mond vei stofi d' marcè
As toirava la triaca
Con la pruca e ji barolè.
Sul baciass' d’l’ umanità
La gran nav l’a cambià vela.
E tut va, tut va, tut va
Con la côpa e la gamela.

Për chi veul, cedola e banca,
Papè fauss, argent comptant;
Chi veul nen, marche, arma bianca
Rataplan tambour battant.
Viva ‘l saber e la spa.
Viva ‘l dassi e la gabela.
E tut va, tut va, tut va
Con la côpa e la gamela.

Che talent! Rustì a la borsa
A l’a quasi un mes milion.
Che brav’ òml L'a fait arsorsa
Mitraiand patria e nassion.
Vìolenssa e faussità
Ameringbe a la canela.
E tut va, tut va, tut va
Con la côpa e la gamela.

-I la supplico Ecelensa,
Pr'un impiegh-
- Spiegomsse prest-.
- J’eu studià.
- S'podia fè sensa-.
-I son pover, si, ma onest-.
- Patanù, toa dròga plà
Al museo t’peule portela-.
E tut va, tut va, tut va
Con la côpa e la gamela.

D' Carolina, oh ch'i sarìa
Fortunà s'i fussa spos !
Chila dcò; ma papà a crìa
S'a j'è nen dle pile e d'cros.
Amor pover e spiantà
Oh che brut Porincinela !
E tut va, tut va, tut va
Con la côpa e la gamela.

Bon sofà, bon feu, bon chilo
Glorie intrepide d’ancheui,
Ël telegrafo a peul dilo
Trufador da portafeui.
Amor d' patria? Ciuto là!
Public ben? Frusta ratela!
E tut va, tut va, tut va
Con la côpa e la gamela.

Carià d'ani e d'iterissia
Veul risorge una nassion.
Ma a confida ant la giustissia,
Ant so drit, ant soa rason.
Popol stupid e dsarmà,
Cheus, fricassa ant toa padela.
E tut va, tut va, tut va
Con la côpa e la gamela.

Cost mond perfid, cost mond reo
Don Mastai veul convertì,
Con le doble d'un ebreo,
Con le bombe d'un bandi.
San Pè s' grata la cirià
E a sa 'n fotre com toirela.
E tut va, tut va, tut va
Con la côpa e la gamela.

Con pistola e carabina
A va ‘n piassa un sfrosador;
Guarda un poch la ghigliotina
Peui s' proclama imperator
Dio protegg Soa Maestà;
A j fa ‘1 Diau la sentinela.
E tut va, tut va, tut va
Con la côpa e la gamela.

inviata da Riccardo Gullotta - 25/4/2020 - 20:02



Lingua: Italiano

Traduzione italiana / Tradussion italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös
Davide Cantino
BORSA E STELLETTE [1]

Una volta, nella baracca
di questo vecchio mondo stanco di girare,
si mescolavano intrugli
con parrucche e calze arrotolate all’antica. [2]
Sulla palude dell’umanità
la gran nave ha cambiato vela.
E tutto va, tutto va, tutto va
con la borsa e le stellette.

Per chi vuole, cedole e banca, [3]
carte false, moneta contante;
chi non vuole, avanti, arma bianca,
rataplan tambur battente.
Viva la sciabola e la spada.
Viva il dazio e l’imposta.
E tutto va, tutto va, tutto va
con la borsa e le stellette.

Che talento! In borsa ha bruciato
quasi un mezzo milione.
Che brav’uomo! Si è arricchito
mitragliando patria e nazione.
Violenza e falsità
sono meringhe sbriciolate.
E tutto va, tutto va,
tutto va con la borsa e le stellette.

«La supplico, eccellenza, per un impiego». [4]
«Dica, in fretta».
«Ho studiato».
«Poteva farne a meno».
«Sono povero, sì, ma onesto».
«Miserabile, questa merce
puoi portarla al museo».
E tutto va, tutto va, tutto va
con la borsa e le stellette.

Di Carolina oh
sarei fortunato se divenissi sposo!
Anche lei, ma papà non vuole
se non ci sono danari e croci. [5]
Amore povero e spiantato:
oh che brutto Pulcinella!
E tutto va, tutto va, tutto va
con la borsa e le stellette.

Buon letto, buon fuoco, buona digestione:
sono le aspirazioni d’oggi;
il telegrafo può dirlo
truffatore di portacarte.
Amor di patria? Ma state zitti.
Pubblico bene? Vecchi cavilli!
E tutto va, tutto va, tutto va
con la borsa e le stellette.

Carica d’anni e di batoste
una nazione vuole risorgere, [6]
ma confida nella giustizia,
nel suo diritto, nelle sue ragioni.
Popolo sciocco e disarmato,
cuoci e friggi nella tua padella.
E tutto va, tutto va, tutto va
con la borsa e le stellette.

Questo mondo perfido, questo mondo reo,
don Mastai vuol convertire
col denaro d’un ebreo,
con le bombe d’un bandito.
San Pietro si gratta la tonsura
e non sa come cavarsela. [7]
E tutto va, tutto va, tutto va
con la borsa e le stellette.

Con pistola e carabina
scende in piazza un contrabbandiere: [8]
dà uno sguardo alla ghigliottina
poi si proclama imperatore.
Dio protegge Sua Maestà:
gli fa da sentinella il diavolo.
E tutto va, tutto va, tutto va
con la borsa e le stellette.

[1] La côpa/ coppa era il contenitore usato dai mercanti e da chi teneva banco per riporre la moneta spicciola. La gamela / gavetta la scodella militare. Brofferio si riferisce ai soldi e alle guerre che muovono il mondo.
La metonimia della coppa è stata resa con borsa che , a mio avviso, si presta bene sia per indicare il contenitore sia l’istituzione delle transazioni finanziarie. La sineddoche della gavetta è stata resa con stellette, che nell’italiano corrente dovrebbe suonare meglio.

[2] L’autore descrive qui un farmacista dei tempi andati, con abiti vistosi e fronzoli per dare risalto alla sua arte ma con una certa dignità, contrapposta all’avidità e violenza dei nuovi tempi

[3] Allude agli organizzatori del colpo di stato di Napoleone III e Charlemagne, in particolare a Charlemagne Emile de Maupas, prefetto di polizia, crocevia tra potere militare e finanza.

[4] Dialogo immaginario tra un ingenuo e il potente burocrate

[5] La conservazione dell’establishment attraverso il potere economico e religioso.

[6] Si intende l’Italia del 1848

[7] Allusione al debito contratto da Pio IX , Mastai-Ferretti, con il banchiere francese ebreo Rotschild per ricostituire le finanze papali azzerate dalla politica economica della Repubblica Romana e per mantenere la guarnigione francese a presidiare Roma. Brofferio dà del bandito a napoleone III per l’attuazione cruenta del colpo di stato.

[8] Altro riferimento a Napoleone III che mantiene il potere con il terrore e con l’appoggio del potere religioso, quindi Dio e il diavolo sono suoi protettori.

inviata da Riccardo Gullotta - 25/4/2020 - 20:09




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