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Ο θείος μας ο Πόλεμος

Thanasis Gaïfyllias / Θανάσης Γκαϊφύλλιας


Thanasis Gaïfyllias / Θανάσης Γκαϊφύλλιας

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O théios mas o Pólemos
[1985]
Testo e musica: Thanasis Gaïfyllias
Στίχοι και μουσική: Θανάσης Γκαïφύλλιας
Lyrics and music: Thanasis Gaïfyllias
Album / 'Αλμπουμ: Φύλλο πορείας ("Lasciapassare")

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Le capacità quasi “profetiche” del buon Thanasis Gaïfyllias sono notevoli. Qui scrive e canta nel 1985, in un album chiamato significativamente “Lasciapassare” (ma anche: "Foglio di via"). 1985, cosa viene a mente almeno a chi non appartiene, ahilui e ahinoi, ai “Millennials” e dintornials? I “venti di guerra” reaganiani, il Mediterraneo, Gheddafi, l'attacco alla Libia del 1986...eh, era quarant'anni che mancava, lo “zio Guerrino” (come l'ho chiamato nella traduzione per ovviare un po' a un problema di concordanza di genere) dall'Europa, sua terra paterna. Arriva, lo zio Guerrino, portando il suo regalino: un bel “conflitto delimitato” e parecchio affascinante, tutto bello infiocchettato di mezzelune e croci. Come dire...o Thanasis Gaïfyllias aveva davvero doti di chiaroveggenza, oppure si vedeva bene già da allora dove si sarebbe andati a parare. Certo che, da allora, lo zio Guerrino ne ha fatte parecchie di visitine dalle nostre parti: in Jugoslavia, in Egitto, di nuovo in Libia, in Siria, ...sempre con mezzelune e croci, va detto, perché quegli addobbi gli devono garbare non poco. Sempre, non so come mai, accompagnato da quell'altro zio, come si chiama, Samuel...detto Sam. E anche da altri zii, zio Sarkò, zio Dalemo, zio Blair, zio Hollande... [RV]
Ο θείος μας ο πόλεμος ο συφοριασμένος
Γράφει μας αποθύμησε και θα ‘ρθει να μας δει
Σαράντα χρόνια έλειψα και νιώθω κουρασμένος
Καιρός να κάνω διάλειμμα στην πατρική μου γη 
Μας φέρνει λέει μια σύρραξη πολύ περιορισμένη
Μας φέρνει λέει μια σύρραξη πολύ γοητευτική
Μισά φεγγάρια και σταυρούς την έχει στολισμένη
Κι απέξω γράφει ο θείος Σαμ απ’ την Αμερική 
Θα φέρει λέει και φίλους του απ’ όλα τα σημεία
Να πάρουν μέρος στη γιορτή και να μας συγχαρούν
Εμείς μέσα στο γήπεδο κι αυτοί στα θεωρεία
Θα τρων θα πίνουν θα γλεντούν και θα χειροκροτούν 
Ο θείος μας ο πόλεμος ο συφοριασμένος
Γράφει μας αποθύμησε και θα ‘ρθει να μας δει
Και ο κακός μας ο καιρός ο συννεφιασμένος
Ρίχνει μια άρρωστη και ύποπτη βροχή.

inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" - 30/3/2018 - 11:56



Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
30 marzo 2018 11:58
NOSTRO ZIO GUERRINO [1]

Nostro zio Guerrino, quel disgraziato,
Ci scrive che muore dalla voglia farci visita
Son mancato quarant'anni e non ne posso più
È tempo mi fermi un po' nella terra paterna
Ci porta, dice, un conflitto assai delimitato
Ci porta, dice, un conflitto parecchio affascinante
L'ha tutto infiocchettato di mezzelune e croci
E poi dall'estero scrive lo zio Sam dall'America
Ci porta, dice, anche amici suoi da ogni parte
A prender parte alla festa e a congratularci
Noialtri sul terreno, e loro sugli spalti
Trincheranno, papperanno, faran baldoria e applaudiranno
Nostro zio Guerrino, quel disgraziato
Ci scrive che muore dalla voglia di farci visita
E il nostro brutto tempo, brutto e nuvoloso
Fa venir giù una pioggia malata e un po' sospetta.
[1] Il problema è che, in greco, πόλεμος è maschile e quindi è uno “zio” (θείος). Quindi, a rigore, in italiano la guerra dovrebbe essere una zia. Non mi riesce proprio di vedere la guerra come una zia, nonostante Margaret Thatcher. Sono ricorso allora, forse un po' audacemente, al nome italiano “Guerrino”; ma credo non ci stia male.

30/3/2018 - 11:59




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