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Una tristezza che si chiamasse Maddalena

Enzo Jannacci
Lingua: Italiano


Enzo Jannacci

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Finalmente su YouTube la versione originale cantata da Enzo Jannacci:


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Testo e musica di Enzo Iannacci
dell'album JANNACCI ENZO (1972), forse il più raro tra tutti i - purtroppo ancora numerosi - vinili mai ristampati di Enzo Jannacci.

Jannacci Enzo 1972

Una canzone terribile e delicata al tempo stesso, nel quale il riferimento alla strage di Piazza Fontana sembra quasi sospeso, buttato là nella quotidianità della vita. Ed è quello che fu. [RV]
Una tristezza che si chiamasse Maddalena
l'avresti dovuta vedere
mentre scendevi piangendo
giù dalla fabbrica
scandendo il tempo di un rhitm & blues.

Una tristezza che si chiamasse Maddalena
l'avresti dovuta adorare
marcio per la vergogna
di un segno di croce mancato
a un povero Cristo smagrito,
ammazzato di cancro ier sera, ier sera.

Una tristezza che si chiamasse Maddalena,
non l'avresti nemmeno trovata
quando a un tramonto
rivestito di grigio
non ti sei neanche chiesto
se fosse assai meglio un ultimo bacio
che non il solito arrivederci.

Una tristezza che si chiamasse Maddalena,
l'hai lasciata morire con gli altri
una sera di un 12 Dicembre
senza il coraggio di alzare una mano
o signore la faccia.

Arriverà insieme all’alba
insieme allo svanire nel tuo sporco fiato
quando cercherai di tenertela contro il seno
senza sapere
senza aver mai saputo
senza sapere
senza aver mai saputo
senza sapere
senza aver mai saputo
senza sapere
senza aver mai saputo

inviata da Riccardo Venturi - 25/1/2007 - 13:14


Dopo anni un amico collezionista di vinili rari me ne ha fatto avere l'originale, commovente anche per l'interpretazione, di Jannacci. Mi spiace non avere le cognizioni tecniche per postarla.
Ed è sconcertante che, nelle due cover del brano, Nicola Arigliano canti "una sera di un 4 dicembre" e i Domodossola cantino "una sera di un 7 dicembre". Censura, forse?!

Alberta Beccaro - 12/12/2012 - 02:44


Ad un attento ascolto del vinile di JANNACCI ENZO (l'album del 1972 che contiene il brano) i versi che vengono dopo "o signore la faccia" sono questi:

Arriverà insieme all’alba
insieme allo svanire nel tuo sporco fiato
quando cercherai di tenertela contro il seno
senza sapere
senza aver mai saputo
senza sapere
senza aver mai saputo
senza sapere
senza aver mai saputo
senza sapere
senza aver mai saputo

Alberta Beccaro - 12/12/2012 - 18:13




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