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Numance

Francesca Solleville
Lingua: Francese



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[1964]
Parole di Luc Bérimont
Musica di Lise Médini
Nell’album intitolato Nuit et brouillard

Nuit et brouillard

Quando ho trovato il testo di questa canzone ho subito pensato che si riferisse alla guerra civile spagnola e che Numance fosse il nome di una delle tante città completamente distrutte nel corso di quel conflitto fratricida…

Numancia, Garray.
Numancia, Garray.


Scopro invece che è il nome di un’antico insediamento celtibero degli Arevaci situato nei pressi di Garray, nell’attuale provincia di Soria, in Castiglia e León. Fondato nel IV° secolo a.C., resistette prima ad ogni tentativo di conquista da parte dei cartaginesi, poi nel II° secolo divenne il baluardo della resistenza iberica contro i Romani. Per vent’anni gli Arevaci tennero testa alle armate imperiali ma nel 134-133 Scipione Emiliano, il distruttore di Cartagine, cinse d’assedio la cittadella celtibera sul Cerro de la Muela e, limitandosi a tagliare ogni via di approvvigionamento, prese gli assediati per fame. Costoro comunque riuscirono a resistere ancora per più di un anno e poi, visto che il console romano pretendeva la capitolazione senza condizioni, fecero un’ultima disperata sortita e infine distrussero con le loro mani la città che avevano così strenuamente difeso, gettandosi loro stessi fra le fiamme. Pochissimi furono i sopravvissuti, ridotti in schiavitù fatti sfilare in Roma al trionfo di Scipione. Quel poco che di Numancia restava in piedi fu raso al suolo, come Cartagine…
Quand je suis entrée dans Numance
En Espagne, au grand jour levant
J'ai trouvé de l'herbe et du vent
Sur une terre de printemps
Quand je suis entrée dans Numance

Car on peut entrer dans Numance
Sans savoir que l'on est entré
Tous les murs ont été rasés
Par la guerre et ses cavaliers
Car on peut entrer dans Numance

Il reste un terrible silence
Un tracé de ville effacé
Des remparts, il y en avait
Des cris, des tours, des pigeonniers
Il reste un terrible silence

Passer les portes de Numance
C'est comme de vivre l'amour
On croyait le bonheur autour
Mais bientôt s'écroulent les tours
Passées les portes de Numance

Il reste une vague apparence
Des mots, des mois de l'amitié
Déjà les bûchers sont dressés
Où fond la neige du passé
Il reste une vague apparence

Et pourtant, je crois à Numance
J'entre en chantant dans ses faubourgs
Précédée de mille tambours
Ma Numance, c'est mon amour
Et pourtant, je crois à Numance

inviata da Bernart Bartleby - 6/12/2013 - 15:24




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