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The True Prison

Ken Saro-Wiwa
Lingua: Inglese


Lista delle versioni e commenti


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A sangue freddo
(Il Teatro degli Orrori)
La ballata di Ken Saro Wiwa
(Gabriele Cenerini)


‎[1993]‎
‎“Prison song” tratta da “A Month and a Day: A Detention Diary”, raccolta di quanto l’attivista del ‎popolo Ogoni Ken Saro-Wiwa scrisse durante le sue ripetute detenzioni, prima di essere ucciso nel ‎‎1995 dopo un processo farsa per volere del dittatore nigeriano Abacha e della compagnia petrolifera ‎Shell.‎



Si vedano al proposito anche La ballata di Ken Saro Wiwa e A sangue freddo.‎
It is not the leaking roof
Nor the singing mosquitoes
In the damp, wretched cell.
It is not the clank of the key
As the warder locks you in.
It is not the measly rations
Unfit for man or beast
Nor yet the emptiness of day
Dipping into the blankness of night
It is not
It is not
It is not
It is the lies that have been drummed
Into your ears for one generation’
It is the security agent running amok
Executing callous calamitous orders
In exchange for a wretched meal a day
The magistrate writing in her book
Punishment she knows is undeserved
The moral ineptitude
Mental decrepitude
Lending dictatorship spurious legitimacy
Cowardice asked as obedience.
Lurking in our denigrated souls
It is fear damping trousers
We dare not wash off our urine
It is this
It is this
It is this
Dear friend, turns our free world
Into a dreary prison.‎

inviata da Bartleby - 26/10/2011 - 09:09



Lingua: Italiano

Traduzione italiana trovata su MondoRaro
LA VERA PRIGIONE

Non è il tetto che perde
Non sono nemmeno le zanzare che ronzano
Nella umida, misera cella.
Non è il rumore metallico della chiave
Mentre il secondino ti chiude dentro.
Non sono le meschine razioni
Insufficienti per uomo o bestia
Neanche il nulla del giorno
Che sprofonda nel vuoto della notte
Non è
Non è
Non è.
Sono le bugie che ti hanno martellato
Le orecchie per un’intera generazione
E’ il poliziotto che corre all’impazzata in un raptus omicida
Mentre esegue a sangue freddo ordini sanguinari
In cambio di un misero pasto al giorno.
Il magistrato che scrive sul suo libro
La punizione, lei lo sa, è ingiusta
La decrepitezza morale
L’inettitudine mentale
Che concede alla dittatura una falsa legittimazione
La vigliaccheria travestita da obbedienza
In agguato nelle nostre anime denigrate
È la paura di calzoni inumiditi
Non osiamo eliminare la nostra urina
E’ questo
E’ questo
E’ questo
Amico mio, è questo che trasforma il nostro mondo libero
In una cupa prigione.‎

inviata da Bartleby - 26/10/2011 - 09:09




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