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Ballata del vecchio cazzone

Sandrone Dazieri
Lingua: Italiano


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Fous le camp
(Marco Valdo M.I.)
Le Petit Chaperon Rouge et le Loup de Rome
(Marco Valdo M.I.)


[2011]

Sandrone Dazieri
Sandrone Dazieri
Mi è difficile spiegare
che Berlusconi mi fa orrore,
ma chi l’ha preceduto non è stato migliore.
Perché Berlusca è un puttaniere sfegatato
ma non è stato lui a creare Gladio e le stragi di stato.
E' vero che il Biscione controlla la televisione
ma altri controllavano la strategia della tensione.
E mi viene la pellagra, quando mi dicono che pria
c’erano sì mafiosi, corrotti e amici della Cia
ma la politica era sana, o come minimo “normale”
e gli eletti avevano (quasi) tutti un alto senso morale.

Non so proprio come dire
che le manifestazioni mi mettono allegria,
anche se rompono vetrine e ci sono scontri con la polizia
e che invece mi danno realmente una brutta sensazione
le folle oceaniche e plaudenti in attesa del santone.
E se tra quello di destra e quello di sinistra ci sono mille e una differenza
mi sembra un po' patetico che si finisca sempre a cercare l’uomo della provvidenza.
E mi viene la pellagra quando sento la parola "movimento"
usata per comizi di tromboni e intrattenimento.
Perché il movimento è fatto di assemblee, militanza sulla strada e rotture di coglioni
non di click sulla rete, elenchi di giusti e dissociazioni.

Non so come fare a dire,
che non vedo in Berlusconi il centro del problema
perché credo sia solo un ingranaggio di quel che chiamano sistema.
Che sarà pure un pessimo statista e un mistificatore,
ma chi prenderà il suo posto non sarà migliore.
Senza amanti in parlamento, col cilicio nei calzoni
ma sul resto dello schifo non facciamoci illusioni.
Si morirà sempre di guerra e per lavorare
i poveri creperanno poveri, i rom nella merda e i migranti in mare.
E mi viene la pellagra, se penso a un cambiamento
nato in questo vuoto di idee e in questo smarrimento.
Destra centro e sinistra uniti dal nemico
purché si taccia su qualcosa che è molto più antico.
Più vecchio del Drive in e dell’Italia federale
magari qualcuno si ricorda: si chiamava capitale.

inviata da daniela -k.d.- - 21/2/2011 - 22:04


In una (non) rara foto che li ritrae, il suddetto cazzone insieme ad uno dei suoi compari di merende, l'ormai ex dittatore libico e trucidatore del proprio popolo:

Il cazzone e l'assassino
Il cazzone e l'assassino


Ma quando anche Berlusconi se ne andrà a fare in culo, nel suo ultimo rigurgito dispotico voi dite che farà bombardare il tribunale di Milano?

Bartleby - 22/2/2011 - 08:47


Due cazzoni in un colpo solo: uno se n'è già andato a cagare... all'altro quanto manca ancora?

Silvio Ben Ali

Bartleby - 22/2/2011 - 08:54


Ehi, tu! Sì, tu, il cazzone a destra nella foto... Mo' sbarak anche tu, vero?

Berlusconi Mubarak

Bartleby - 22/2/2011 - 08:56


Ancora una, va', per completezza...

Ma che freddo fa, ma che freddo fa...
Ma che freddo fa, ma che freddo fa...



Il cazzone con un altro suo compagno di bisbocce, il noto assassino di massa Vladimir Putin, il "lupo alfa" massacratore di ceceni.

(Ma se Vlad è il lupo alfa, allora il cazzone lì a destra che sta sempre ad annusargli il culo se non un lupo zeta sarà quanto meno un lupo (id)iota...)

Bartleby - 22/2/2011 - 11:30


"Se l'insurrezione libica affogherà nel sangue, il governo italiano avrà la sua parte di vergogna."

Bernardo Valli da La Repubblica del 22 febbraio 2011.

Bartleby - 22/2/2011 - 13:03


A questo punto una domanda sorge spontanea: chi ha venduto a Gheddafi le armi con cui oggi massacra il suo stesso popolo?

La risposta la trovate su Fortress Europe

CCG/AWS Staff - 22/2/2011 - 19:41


Mah..! Può essere Berluscone, il vecchio satiro cazzone?

Berto - 22/2/2011 - 21:16


È già un bagno di sangue: 10000 morti!

Ricky - 24/2/2011 - 06:14


Il c. visto dalla Grecia (dove ieri, tra l'altro, si è rivisto il cane Kanellos):
Un pericoloso clown
Articolo di Personaggi d'Italia, pubblicato venerdì 22 maggio 2009 in Grecia.
[Ta Nea]

«Ho deciso di fondare un partito. Se non entro in politica vado a finire in galera e fallisco per debiti».
Questo è ciò che disse Silvio Berlusconi nell’estate del 1993 a Indro Montanelli, fondatore e direttore de «Il Giornale», chiedendogli di trasformare il giornale in un organo del suo nuovo partito, che si sarebbe chiamato Forza Italia. Montanelli, uno dei più autorevoli giornalisti che l’Italia abbia avuto, rifiutò e pochi mesi più tardi, sotto forti pressioni, fu costretto a dimettersi. Da allora, fino alla sua morte nel 2001, non ha cessato di denunciare il berlusconismo, un fenomeno che considerava più pericoloso anche del suo stesso leader Berlusconi, in quanto porta gli italiani ad accalcarsi sotto al «balcone» del Messia. Montanelli paragonava spesso Berlusconi a Mussolini e gli piaceva ripetere una frase di quest’ultimo: «Come si fa a non diventare dittatori in un paese di servi?».
Il berlusconismo è quindi un fascismo contemporaneo? No, risponde Marco Bellocchio, che partecipa quest’anno per la sesta volta a Cannes con il film Vincere. Il fascismo neutralizzava i suoi avversari con la violenza e proibiva la libera espressione, dice il regista sessantanovenne a Libération [quotidiano francese, N.d.T]. Oggi le elezioni sono libere, ma si tratta di una libertà condizionata. Berlusconi si presenta come un buon papà. Gestisce una democrazia autoritaria e offre una nuova ed unica cultura: la televisione commerciale, modello Berlusconi. La mediocrità predomina ovunque e i giovani non possono distinguere tra la realtà e ciò che vedono in televisione. Condividono globalmente i valori di libertà e di tolleranza, ma in pratica imitano quello che vedono in televisione.
Ciò che manca in Italia, come diceva Tacito, non è la libertà, ma la gente libera. Poche persone oggi osano mettersi contro Berlusconi e i pochi che lo fanno sono di solito persone di ottima reputazione e di una certa età, che non temono ritorsioni. Come era Montanelli. O persone che non vivono in Italia e che quindi non possono avere un coinvolgimento diretto nelle questioni politiche. Secondo Laurent Joffrin, direttore di Libération, Berlusconi somiglia sempre di più a Putin. Controlla l’informazione, vuole controllare tutto, soffoca qualsiasi critica, qualsiasi opinione contraria. Non è un dittatore, assomiglia più ad un tiranno comico che usa le battute e le risate per nascondere ai cittadini il suo conflitto di interessi e la sua mancanza di integrità. Si tratta di un clown pericoloso, simile al mitico Ubu re, il personaggio teatrale creato da Alfred Jarry alla fine del 19° secolo.
Come è noto, Jarry è morto per il troppo vino, l’assenzio e l’etere. Ma la sua opera sembra abbia già ottenuto l’immortalità.
[Articolo originale "Ένας επικίνδυνος κλόουν"]

fonte: Italia dall'estero

Gian Piero Testa - 24/2/2011 - 09:41


Demain quand le vent du Sud


Je ne puis qu'approuver le dénommé Montanelli, auquel par ailleurs, il y aurait beaucoup à reprocher... Comme homme et comme journaliste. Mais en ce qui concerne la dangerosité du régime berlusconien, on ne peut que l'approuver. Le régime actuel est pire que le fascisme auquel il est tout-à-fait comparable par la destruction morale de la population et par le ridicule dans lequel il se plonge et plonge avec lui ses partisans et son pays. Qu'on se rassure... à l'étranger, les gens n'ont pas les complaisances de certains Italiens à l'égard de ce nain maléfique (Le nain maléfique), de ce clown gâteux et savent faire la part des choses : Berlusconi, sa clique, ses minettes et ses fans, d'un côté; l'Italie, de l'autre. À ce sujet, Marco Valdo M.I. se demandait, il n'y a pas si longtemps, si un de ces jours, il n'y aura pas un quidam d'Amsterdam (peut-être un réfugié éthique) qui déposera plainte devant la Cour internationale de Justice à La Haye contre ce monsieur Silvio B., coupable à ses yeux (ceux du quidam d'Amsterdam) de destruction volontaire d'un peuple et de sa civilisation... (voir Zombies à Rome).

Cette dictature toute en fesses, en nichons et en télé n'en est que plus redoutable. Elle est construite sur cette drogue hertzienne, qui à chaque heure du jour – ce que ne pouvait faire le fascisme, qui n'en avait pas les moyens – intoxique et réintoxique ses consommateurs, hypnotise et magnétise ceux qui se laissent emporter dans ses rêves de richesse, de réussite, d'ambition et d'avidité. C'est tout-à-fait comparable à une intoxication par une drogue forte – tant plus on en prend, tant plus on en redemande, tant plus on y est accro, tant plus on est aliéné. Le drogué défend bec et ongles son « dealer ». Et le "dealer" en question s'appelle Berlusconi.

La devise de ce régime bunga-bungiste est « Larvatus prodeo » – toutes mes excuses à Monsieur Descartes pour l'emprunt, mais c'est exactement ça, « J'avance masqué » : un jeu de masques et contre-masques permanent, un incessant mensonge, une foire aux marionnettes, plongée dans un bain de perversion lubrique. Berlusconi est lâche, c'est le Loup déguisé en papy pour mieux croquer les jeunettes (voir Le Petit Chaperon Rouge et le Loup de Rome).

Et, ce qu'il fait aux femmes, cette façon méprisante de les traiter – à la manière de Kadhafi, une sorte de perpétuel bunga-bunga – il le fait au peuple qui s'extasie devant lui et son pognon. Ceux et celles qui entrent dans sa danse (d'amour ?) finissent comme ces demoiselles par se faire entuber. En fait, c'est tout simplement un escroc...

Demain quand le vent du Sud parviendra dans les villes d'Italie, quand le peuple italien dira avec la force qu'il faudra : «Fous le camp ! », il n'est pas sûr du tout que le régime reste si doucereux....


Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane.

Marco Valdo M.I. - 24/2/2011 - 12:36


Per Alessandro e Giorgio:
http://mideastunes.com/bands/
:)

adriana - 25/2/2011 - 08:49


Bernart - 3/10/2013 - 15:57




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