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Allende

Pino Veneziano
Lingua: Siciliano


Pino Veneziano

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Amedoricca – 8​:​32pm, September 11, 1988
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[1975]
"Lu patruni è suvecchiu" ("Il padrone è di troppo")

fronte


Ho qui con me nella mia casa di campagna Pino Veneziano, cantastorie: ha appena finito di cantare un gruppo di canzoni incise in un disco prossimo ad uscire. Il successo sarà certo perché Pino alla potenza della voce aggiunge la forza drammatica. I testi sono suoi, i motivi musicali pure. Un cantastorie, che fa politica, e la sublima con la poesia. Il suo discorso è semplice, popolare, ma
convincente; e riesce a farsi capire dai braccianti in maggioranza analfabeti e semianalfabeti. Gli argomenti sono la verità, cantata da popolano a popolano, senza inganni. I padroni non sono necessari, le guerre nemmeno; le case sono necessarie, perché un coniglio senza tana, un uccello senza nido, sono come i pesci senza mare, dice.

Da ragazzo, ora ha quarant’anni, Pino faceva il guardiano di capre, di vacche; dormiva in campagna; frequentò la seconda elementare. E’ stato sempre povero, povero ancora oggi, ma ricco di poesia e d’amore per gli uomini che soffrono. Un popolano, che fa cultura. Un popolano, che canta la libertà e la Giustizia, e ve la versa nei cuori con la voce.

Io, se fossi ragazzo, gli porterei la chitarra; lo seguirei ovunque va; lo sentirei cantare nelle piazze. Vedrei i braccianti commuoversi, entusiasmarsi, e lui col canto dargli la speranza. La speranza che io, lui, e tutti i lavoratori aspettano con l’alba di domani, e non più tardi.

(Ignazio Buttitta, dall'introduzione al disco)
Quannu detti li terri a li viddani,
e li minieri a li minatura,
li fabbrichi a li travagghiatura,
l’assassinaru comu traditura.

Allende, chi facisti?
Un nni l’aviv‘a fari!
Schiavi di lu patruni aviat’ a ristari.

‘Nta un jornu n’ammazzaru trentamila,
dintra li casi e nmezzu li strati,
ccu li fucila e cu li carri armati,
li massacraru comu cani arraggiati.

Li patruna l’hannu supra la coscienza,
trentamila operai,
tutti assassinati.

Allende, cchi facisti?
‘Un nni l’aviv’a fari !
A tutti l’operai
L’aviat’ ad armari.

inviata da Alessandro - 18/4/2010 - 19:35



Lingua: Italiano

Traduzione italiana da www.pinoveneziano.altervista.org
ALLENDE

Quando ha dato le terre ai contadini
e le miniere ai minatori,
le fabbriche agli operai,
l'hanno assassinato come traditori.

Allende che hai fatto?
Non lo dovevi fare!
Dovevano rimanere schiavi del padrone.

In un giorno ne hanno ammazzato trentamila,
dentro le case e in mezzo alle strade,
con i fucili e con i carri armati
li hanno massacrati come cani arrabbiati.

I padroni li hanno sopra la coscienza,
trentamila operai,
tutti assassinati.

Allende che hai fatto?
Non lo dovevi fare!
Tutti gli operai
li dovevi armare.

inviata da Alessandro - 18/4/2010 - 19:35




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