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Disamistade

Fabrizio De André
Lingua: Italiano


Fabrizio De André

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Fabrizio de André - Disamistade - concerto '98 10


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fabfuma
[1996]
Testo e musica di Fabrizio De André e Ivano Fossati
Lyrics and music by Fabrizio De André and Ivano Fossati
Album: "Anime salve"

Disamistade, anche al cinema.
Disamistade, anche al cinema.

"Disamistade" letteralmente significa "disamicizia" e per estensione "faida" in lingua sarda.

Non tutti gli individui conviventi in una micro o macro società sono disposti a trasformare il disagio in sogno. Laddove "la corsa del tempo spariglia destini e fortune", mettendoli a continuo confronto nella condivisione di uno spazio ristretto, nasce l'invidia; la disamistade, la faida, nasce dal desiderio irrealizzabile di fermare il tempo e di eliminarlo per riportare il mondo a una ipotetica condizione originaria in cui tutti siamo uguali. La faida consiste nel paradosso di ammazzare l'ultimo assassino e l'autorità interviene quasi sempre a sproposito, giudicando frettolosamente in base a testimonianze equivoche, penalizzando innocenti che, scontata una pena ingiusta, diventano i nuovi luttuosi protagonisti della carneficina: in particolare quel "disarmarsi di sangue" da parte dei componenti di due famiglie è originato dalla costrizione alla convivenza all'interno di un esiguo territorio, ma quella manciata di case, quel piccolo paese con relativo tempio religioso, non rappresenta che il vetrino, la miniatura di più popolose società organizzate in territori di ben più vasti confini. Ed è proprio dall'antinomica Disamistade che traggono la propria origine quell'elogio della solitudine e quell'inno all'isolamento che sono il tema di tutte le altre canzoni dell'album.
[In Doriano Fasoli, Fabrizio De André. Passaggi di tempo, p. 74]

Non si possono chiudere gli occhi sulla violenza, presente anche nel privato. Disamistade descrive un conflitto tra due famiglie, una faida (questo il significato del titolo sardo), attraverso gli occhi angosciati degli innocenti che cercano conforto nella chiesa. Questa resta però chiusa nel suo immobilismo, lasciando ognuno solo di fronte alla prepotenza dell'onore che, in realtà, cela interessi meschini. La disperazione delle vittime porta a gridare che ci dovrà pur essere un modo di vivere senza dolore, ma questa speranza è destinata a restare insoddisfatta.
[Matteo Borsani - Luca Maciacchini, Anima salva, p. 162]

dal sito di Giuseppe Cirigliano.
Che ci fanno queste anime
davanti alla chiesa
questa gente divisa
questa storia sospesa

andé-a-oo
andé-a-oo


A misura di braccio
a distanza di offesa
che alla pace si pensa
che la pace si sfiora

andé-a-oo
andé-a-oo


Due famiglie disarmate di sangue
si schierano a resa
e per tutti il dolore degli altri
è dolore a metà.

Si accontenta di cause leggere
la guerra del cuore,
il lamento di un cane abbattuto
da un'ombra di passo

Si soddisfa di brevi agonie
sulla strada di casa
uno scoppio di sangue
un'assenza apparecchiata per cena.

E a ogni sparo di caccia all'intorno
si domanda fortuna.

Che ci fanno queste figlie
a ricamare a cucire
queste macchie di lutto
rinunciate all'amore

andé-a-oo
andé-a-oo


Fra di loro si nasconde
una speranza smarrita
che il nemico la vuole
che la vuol restituita

andé-a-oo
andé-a-oo


E una fretta di mani sorprese
a toccare le mani
ché dev'esserci un modo di vivere
senza dolore

Una corsa degli occhi negli occhi
a scoprire che invece
è soltanto un riposo del vento,
un odiare a metà.

E alla parte che manca
si dedica l'autorità.

Ché la disamistade
si oppone alla nostra sventura
questa corsa del tempo
a sparigliare destini e fortuna.

Che ci fanno queste anime
davanti alla chiesa
questa gente divisa
questa storia sospesa.

inviata da Riccardo Venturi




Lingua: Inglese

wk Versione inglese dei Walkabouts (1998)
English version by the Walkabouts (1998)

Dall’album "Train leaves at eight", un originale viaggio nella musica dell'"Europa Continentale".
Accanto al nostro De André vi si trovano canzoni provenienti da Grecia (Theodorakis), Bosnia (Goran Bregović), Slovenia (Vlado Kreslin), Catalogna (Lluis Llach). La scelta non si limita però ai cantautori: si trovano anche sonorità più moderne, come nel caso del gruppo belga Deus.
DISAMISTADE

What are these souls doing
in front of the church?
These divided people,
this suspended story

An daya ho
An daya ho


An arm's length away
that is the distance of the offense
Peace is considered
but the peace is barely grazed

An daya ho
An daya ho


Two families without blood
Draw up and surrender
And for everyone involved
The pain is shared
The other's pain is half their own

The war of the heart is content
Content with empty causes
The lament of a dog struck down
by the shadow of a step

Satisfied with brief agony
Long the street of the house
An eruption of blood
An absence prepared for the meal

And with the shots of the hunter
Surrounding, one begs for one's fortune

What are our daughters doing
Embroidering and sewing
All these stains of mourning
Who've given up to love

An daya ho
An daya ho


Amid them it still hides
Our wandering hope
That the enemy desires
Desires to be returned

An daya ho
An daya ho


Hastened hands caught in the act
The act of touching other hands
There must be another way of living
Of living without pain

A rush of eyes into eyes
Only to discover, that instead
It's only the pause of the wind
It's only hatred by half

And the authority is dedicated
to the missing half

This disamistade
Is opposed to our misadventure
To this race of time
To the dishevel of our fate and fortune

What are these souls doing
In front of the church
These divided people
This suspended story.

inviata da Riccardo Venturi




Lingua: Inglese

La versione inglese di Dennis Criteser [2014]
Dal blog Fabrizio De André in English

"Disamistade" is about blood feuds, which until quite recently were common in Sardinia, and which are probably still bubbling under the surface there according to this article on a 2008 vendetta killing of a poet. In contrast with the other songs on this album, which portray different faces of solitude, this song is about a violence that can happen when people live in close proximity to each other, where envies and slights can fester and erupt into killings that continue in an unending progression as one spilling of blood must be avenged by another. "Disamistade" was translated to English and covered by the American folk/rock band The Walkabouts. - Dennis Criteser
BLOOD FEUD [1]

What are they doing, these souls
in front of the church,
this people divided,
this history on hold?

At arm's length away,
at the distance of an offence,
that peace is considered,
that peace comes close,

two unarmed blood families
line up to surrender,
and for everyone the pain of the others
is halfway pain.

It contents itself with lightweight causes,
the war of the heart:
the lament of a dog felled
by a passing shadow.

It satisfies itself with quick agonies
on the way home:
a burst of blood,
an absence set at the dinner table.

And at every gunshot of the hunt hereabouts,
one asks for good fortune.

What are these children doing
embroidering, sewing
these stains of mourning,
having given up on love?

Among them is hiding
a misplaced hope
that the enemy wants,
that he wants back.

And a rush of hands, surprised
to touch the hands,
for there must be a way to live
without sorrow.

A race of eyes, in the eyes
to discover that instead
it’s merely a resting of the wind,
a hatred halfway through,
and to the missing part
the authorities are dedicated,

that the blood feud counters
our misfortune,
this passing of time to break up a pair:
destinies and good fortune.

What are these souls doing
in front of the church,
this people divided,
this history on hold?
[1] Nell'indice delle canzoni, Dennis Criteser intitola la canzone Enmity (traduzione letterale di "Disamistade"). Il titolo che poi dà veramente alla traduzione è una sua (fortunata) interpretazione.

inviata da Riccardo Venturi - 24/2/2016 - 08:37




Lingua: Francese

Versione francese di Riccardo Venturi
Version française de Riccardo Venturi
14 maggio/14 mai 2005

A mon avis, "Disamistade" est l'un des chefs-d'œuvre absolus de l'art de Fabrizio de André (le mot "disamistade" signifie "inimitié" en langue sarde et, en détail, un conflit entre familles, souvent très long et sanglant). La traduction de cette chanson dans n'importe quelle langue pose de nombreux problèmes; cependant, elle a été traduite et chantée en anglais par le groupe des Walkabouts (dans l'album "The Train leaves at Eight", 1998). Voilà ma traduction française. (RV)
DISAMISTADE

Qu’est-ce qu’elles font
juste en face de l’église
toutes ces gens divisées
cette histoire suspendue

Andé-â-ô,
andé-â-ô


à mesure d’un bras,
à distance de l’offense
car à la paix on pense
car la paix on l’effleure

Andé-â-ô,
andé-â-ô


Deux familles désarmées de sang
se rangent en reddition,
et pour tous la douleur des autres
c’est une douleur à moitié

Se contente de causes futiles
La guerre du cœur,
le gémissement d’un chien abattu
par une ombre qui passe

Se contente de courtes agonies
sur le chemin de chez soi,
un éclat rouge de sang,
une absence à qui on a préparé le dîner

Et à chaque coup de feu de chasseurs
on prie pour notre sort.

Que font-elles, ces filles
qui brodent et qui cousent,
toutes ces tâches de deuil
renonçant à l’amour

Andé-â-ô,
andé-â-ô


Parmi elles se cache
un espoir égaré
que l’ennemi désire,
qu’il veut qu’on le lui rende

Andé-â-ô,
andé-â-ô


Et des mains que l’on surprend en hâte
à toucher d’autres mains,
il faut bien qu’il y ait une façon
de vivre sans peine

Et des yeux courant à d’autres yeux
pour découvrir plutôt
que ce n’est que le repos du vent,
une haine à moitié

Et de la part qui manque
s’occupent les autorités

Car la disamistade
s’oppose à notre malheur
c’est le temps qui bouleverse
notre sort, notre vie en courant.

Qu’est-ce qu’elles font
juste en face de l’église
toutes ces gens divisées
cette histoire suspendue

14/5/2005 - 17:26




Lingua: Tedesco

Versione tedesca di Gerhard Seebardt
Deutsche Übersetzung von Gerhard Seebardt
DISAMISTADE

Was machen diese Seelen
vor der Kirche
diese getrennten Leute
diese schwebende Geschichte

eine Armlänge, eine Beleidigung
von einander entfernt
man denkt doch an Frieden,
man berührt den Frieden

zwei blutentwaffnete Familien
reihen sich auf, besiegt
und für alle ist der Schmerz
der anderen ein halber Schmerz

es begnügt sich mit kleinen Gründen
der Krieg der Herzen
das Klagen eines von einem vorbeiziehenden
Schatten geschlagenen Hundes

er begnügt sich mit kurzen Agonien
auf der Straße von Zuhause
eine Explosion von Blut, zum Abendessen
ein Gedeck für einen Abwesenden

und bei jedem Jagdschuß
bittet man um Glück

was machen diese Töchter
die diese Flecken der Trauer
nähen und besticken,
diese der Liebe verwehrten Töchter

unter ihnen versteckt sich
eine verwirrte Hoffnung
die der Feind will
die er zurück will

und die Eile von überraschten Händen,
die Hände zu berühren
es muß doch einen Weg geben,
ohne Schmerz zu leben

ein Rennen von Augen in andere Augen,
die entdecken, daß es nur
einen Windstille ist
ein halbes Hassen

und dem fehlenden Teil
widmet sich die Autorität

denn die Feindschaft
stellt sich gegen unser Mißgeschick
dieses Rennen der Zeit,
um Schicksale und Glück zu teilen

was machen diese Seelen hier
vor der Kirche
diese getrennten Leute
diese schwebende Geschichte.

inviata da Riccardo Venturi




Lingua: Sardo (Logudorese)

Versione in sardo settentrionale
(Logudorese/nuorese)
contribuita da Osaka
newsgroup: news:it.fan.musica.de-andre

Questa e le altre versioni nelle parlate sarde che seguono sono state a suo tempo (2000) contribuite da "Osaka" (nick sotto il quale si cela un noto medico dentista cagliaritano) al newsgroup suddetto.
DISAMISTADE

Ita fachen custas animas
a innantis de cresia
custa zente dividìa
custa storia appicca'

A ube crompe' su brazzu
allargu 'e offesa
chi a sa pache si pensat
chi a sa pache es' serente

Duas famillias chene arma de sambene
si presentan a si rèndere
e po totus su dolore anzenu
es' dolore dividiu.

Li bastan resones lepias
a sa gherra 'e su coro
s'òrolu de unu cane ispedicau
dae un'umbra passizzera

Si thata' de agonias lestras
in su camminu 'e domo
unu tistuppu 'e sambene
un'ausensia ammanià po chena

E donzi isparu 'e cassa totu affurriu
si dimandat fortuna

Ite fachen custas fizzas
a cosire e ricamare
custas manzas de luttu
renunziàs ass'amore

Intre issas si cubat
un'isperansia perdia
chi su ribale la cheret
cheret a lia torrare

E una presse de manos azzappàs
a tocare sas manos
ca depe' b'aere unu mundu de campare
chene dolore

Unu currer de ocros in ocros
a iscopiare chi imbenzes
es solu unu pasu 'e su bentu
un'odiu postu a metade

E sa parte chi mancat
si dedìca s'autoridade

Chi sa disamistade
es' contra su disaccattu nostru
custu currer de su tempus
a isparzinare destinos e fortuna

Ita fachen custas animas
a innantis de cresia
custa zente dividìa
custa storia appicca'

inviata da Riccardo Venturi - 15/4/2005 - 02:29




Lingua: Sardo (Campidanese)

Versione in sardo meridionale
(Campidanese)
contribuita da Osaka (2000)
DISAMISTADI

Ita ci faìnti custas animas
innanti a sa cresia
custa genti dividìa
custa storia appicàda

Cumenti a unu brazzu
a distanzia po' offendi
chi penzada a sa paxi
e chi di passada accanta

Duas famiglias disarmadas po' su sanguni
si arrendinti
e po' tottus su dabòri de is atrus
ei dabori a mesu.

Si cuntentada de crupas lebias
sa gherra de su coru
su gurju de unu cani boccìu
de un'umbra de passu

Si cuntentada de agonias curzas
men sa carreba de domu
unu sanguni improvvisu
una mesa approntada po ghi non c'e' prusu

E a dogna sparu de cassa accànta
si domanda fortuna

ita ci faìnti custas fillas
a fai ricamu e a cosii'
bistìas a luttu
e negadas a s'amori

Cùanta
una speranza chi anti pèrdiu
chi su nimigu bolidi
e bolidi a si da torrài

E si binti manus
chi toccant in pressi atras manus
poìta ci depi-dessi unu mundu
po' bivi chena dabòri

Una castiàda de ogus faccia atrus ogus
po' biri ca invècias
ei sceti su bentu chi si pàsiada
o tìrria a metàdi

E sa parti chi màncada
si donada s'autoridàdi

Ca sa disamistadi
gherrada contru sa disgrazia nosta
custu cursu chi fai su tempus
po' dividi destinus e fortunas

Ita ci faìnti custas animas
innanti a sa cresia
custa genti dividìa
custa storia appicàda

inviata da Riccardo Venturi - 15/4/2005 - 02:30




Lingua: Italiano (Gallurese)

Versione in Gallurese
contruibuita da Osaka (2000)

Osaka scrive al riguardo sul NG it.fan.musica.de-andre:
"Una variante dialettale della lingua Sarda, che è, in pratica,sovrapponibile al dialetto Còrso, in particolare al còrso meridionale (es. Ajaccio). Poi , nelle zone più settentrionali, il Còrso assume, sempre più, altre contaminazioni, [...] quelle Toscane. Questa traduzione è, per intenderci, nello stesso dialetto utilizzato da De André in "Zirichiltaggia" [e in "Monti di Mola", ndr]."

Aggiungo che il gallurese, a differenza del sistema sardo che comprende il campidanese e il logudorese/nuorese (ovvero la vera e propria lingua sarda) è, dal punto di vista strettamente linguistico, appartenente al sistema italiano (al pari del corso). (RV)
DISAMISTÀ

Cosa ci facini chist'animi
addananzi alla jesgia
chista jenti siparata
chista storia arressa

A misura di bracciu
allongu dall'offesa
palchì alla paci si pensa
e alla paci s'accosta

Dui familii senz'almi di sangu
si pònini in fila arresi
e pa' tutti lu dulori di l'alti
e' a mitai

S'accuntenta di rajoni minori
la gherra di lu cori
baulendi un cani firitu
da un'umbra di passu

S'accuntenta di lestri agonii
in la carrera di casa
un cioccu di sangu
e una cena apparicchiata pal chi si n'è andatu

E a dugna sparu di caccia ignìru
si cilca fultuna

Cosa ci facini chisti fiddoli
ricamendi e cuxendi
chisti manci di luttu
nigati all'amori

Tra iddi si coa
una spiranza palduta
chi lu 'nnimicu la o'
vo' chi sia turrata

E' una pressa di mani in bulèu
tucchendi alti mani
palchi' vi de' esse unu mundu po' campà'
senza dulori

Un currì di l'occhi in l'occhi
pa avvidissi chi inveci
e' solu un riposu di lu entu
e un odiu a mitai

E alla palti mancanti
vi pensa l'autoritai

Palchì la disamistà
cumbatti la nostra malasolti
chistu curri' di lu tempu
a spaltichinà' distini e fultuna

Cosa ci facini chist'animi
addananzi alla jesgia
chista jenti siparata
chista storia arressa

inviata da Riccardo Venturi - 15/4/2005 - 02:33




Lingua: Italiano (Sassarese)

Versione in sassarese
Contribuita da Osaka (2000)

Nota: < j > deve essere letta come la "j" francese in "je joue".
DISAMIGANZIA
Sassarese

Cos'isthazini a fà chisti animi
addananzi a la gesgia,
chistha genti dibìsia
chistha jsthoria bulendi pà l'aria

A misura di brazzu
a disthanzia d'offesa
pinsendi a la pazi
chi la pazi rasenta

Dui famìri senza piu' sangu
s'arriendini
e pà dugnunu,lu dulori dill'althri
e' dulori a midài

S'accuntentta di càisi lizzeri
la ghèrra di lu cori
lu lamentu d'un cani firiddu a mosthi
dà un'umbra di passu

Si sudifègia di brèbi ajume'
i la carrèra di casa
un'jscoppiu sangue
una mancànzia pronta po' la zena

E a dugna jparu di cazza affaccu
si prigonta furthuna

Cosa isthazini a fa' chithi figliori
a ricama',a cusgì
chithi manci di luttu
rìnunziadi a l'amori

In eddi si cùa
una jsperanzia pàssa
chi lu nimigu la pritendi
chi la bo' in darèddu

E una prèssa di mani sujprèsi
a tucca' li mani
chi dèbi assejvi una manèra di vibì
senza dulori

Una cùrsa dill'òcci
a jscubri' chi invèci
e' solu un riposu di vèntu
un odià a midài

E all'ara chi manca
si dèdichèggia l'autoridài

Chi la disamiganzia
s'oppùni a la nosthra disgrazia
chistha iffuriadda di lu tempu
a jpariglia' disthini e folthuna

Cos'isthazini a fà chisthi animi
addananzi a la gesgia
chistha genti dibìsa
chistha jsthoria bilendi pà l'aria.

inviata da Riccardo Venturi - 15/4/2005 - 02:35




Lingua: Corso

Versione in lingua corsa (supranaccia) di U Pomontincu
Traduzzione in corsu supranacciu di U Pomontincu

A parolla “disamistà” ùn c'è in corsu; in corsu si dice “vendetta”, chì hè a parolla più cunnusciuta di a lingua corsa. “Disamistà” hè una parolla sarda ricuperta in corsu, ma aghju preferitu mantenela pè ùn cambià u titulu di a canzone. Pè u restu, siente mè hè a canzona più bella di u Fabrizziu De André è puderia èsse accummudata à a Corsica senza cambià una parolla. Peccatu chè De Andre ùn l'hà scritta in corsu, parlava bè u gallurese e u gallurese hè precisu cum'è u corsu. Ma dopu “A guerra di Pieru” ùn pudia èsse altru chè la seconda canzona che traducu in corsu pè "Canzone contru à a guerra". (U-Pom)(U-Pom)
DISAMISTÀ

Chè facenu ste anime
davanti à a ghjesgia
sta ghjente divisa
sta storia suspesa

andé-a-oo
andé-a-oo


À misura di bracciu
à distanza d'inghjulia
chè à a pace si pensa
chè a pace si sfrisgia

andé-a-oo
andé-a-oo


Duie famiglie disarmate di sangue
s'affruntanu pè a arresa
è pè tutti u dulore di l'altri
hè dulore à meità.

Si cuntinta di caghjoni lebbie
a guerra di u core,
u lamentu di un cane abbattutu
da un'ombra chì passa

Si suddisfa di brevi agunie
ind'a strada di casa
un schjoppu di sangue
un'assenza apparichjata pè cena.

E à ogni sparu di caccia à l'intornu
s'addumanda furtuna.

Chè facenu ste figlie
à riccamà è à cosge
ste machje di luttu
rinunziendu à l'amore

andé-a-oo
andé-a-oo


Trà di elle s'appiatta
una speranza scamattata
che u nimicu la vole,
la vole ridata

andé-a-oo
andé-a-oo


È una fretta di mani surprese
à tuccà e mani,
chè dev'èsseci una manera di vive
senza dulore

Una corsa di ochji in l'ochji
pè scopre chè invece
hè sultantu rifiatu di u ventu,
cum'è odià à meità.

È à a parte chì manca
si dedica a auturità.

Chè a disamistà
s'oppone à a nostra sventura,
sta corsa di u tempu
à spariglià destini è fortuna.

Che ci fanno queste anime
davanti alla chiesa
questa gente divisa
questa storia sospesa.

Chè facenu ste anime
davanti à a ghjesgia
sta ghjente divisa
sta storia suspesa.

inviata da CCG/AWS Staff - 1/10/2012 - 22:38





Christos Thivaios.
Christos Thivaios.
Versione in greco cantata (e probabilmente tradotta) da Christos Thivaios (Χρήστος Θηβαίος), e inserita nel suo CD intitolato Μόνο νερό στη ρίζα (Solo acqua alla radice), edizioni: Lyra, 2003.
mononerostiriza
ΕΧΘΡΑ

Ξεκαθάρισμα λογαριασμών στην πλατεία
οι στοιχειωμένες καρδιές τους
γκρεμισμένη εκκλησία…

Όσα δεν φτάνουν τα μπράτσα
η προσβολή τα τσακίζει
τη ζωή όταν σκέφτονται,
η ζωή μου θα τρίζει…

Πόσο δίκαιη εξουσία ζυγίζει
ότι έχει ο καθένας
όταν ο μόνος πόνος που αντέχει
είναι ο πόνος ο ξένος.

Φχαριστιέται με αιτίες τιποτένιες
της καρδιάς μας το μίσος
το δαγκωμένο ουρλιαχτό κάποιου σκύλου,
για μια σκιά στα σκουπίδια…

φχαριστιέται με λίγο αίμα τυχαίο
που θα δει στις ειδήσεις…
Μ’ ένα πιάτο στρωμένο που απόψε κανείς
δεν θα αγγίξει

και η κάθε πιστολιά στον αέρα
μια ικεσία στη μοίρα.

Τι να κρύβουν οι γυναίκες
που σκυμμένες κεντάνε
αυτοί οι λεκέδες του πένθους
που το πάθος ξεχνάνε…

με μια ελπίδα στο στήθος
σαν σημαία σκισμένη
απ’ τα σκέλια τους ως το φιλί χρεωμένη…

Μια ντροπή που ιδρώνει τα δάχτυλα
σαν γλιστρούν σ΄ άλλα χέρια
δεν μπορεί θα υπάρχει ένας τρόπος
να ζεις δίχως φόβο

Μια βιασύνη που βραχνιάζει τα μάτια
σαν κοιτούν άλλα μάτια
για να δουν πως δεν είναι αυτό αγάπη
μα μίσος ξεθυμασμένο…

Και έτσι πάντα τους λάκκους που ανοίγουμε
τους φτυαρίζει η εξουσία…
Λες και η έχθρα που νιώθουμε
είναι αντίδοτο στη συμφορά μας
στου καιρού το αφόρητο πείσμα
να θάβει τα όνειρά μας…

Ξεκαθάρισμα λογαριασμών στην πλατεία
οι στοιχειωμένες καρδιές μας
γκρεμισμένη εκκλησία…

inviata da Giuseppina Dilillo - 2/3/2006 - 09:51




Lingua: Svedese

Skriven på svenska av Riccardo Venturi
4./5. april 2018

Varning. Det är ingen “översättning”, det är bara mitt sätt at skriva någonting jag älskar på mitt systersmål. Svenskan är någonting jag griper ur luften varje jävladag jag lever.

OVÄNSKAP

Vad gör de här själarna
Framför kyrkan?
Människor i motstånd
En oavgjord historia

andå-a-åå
andå-a-åå


Inom en arms räckhåll,
På avstånd av en skymf
Tänker man på freden
Och freden rör man vid

andå-a-åå
andå-a-åå


Två blodavväpnade familjer
Gör upp med varandra
Och för alla är varandras sorg
Halvminskad sorg.

Det nöjer sig med så lätta skäl
Det här kriget av hjärtan,
Jämmern av en hund skjuten
Av en skugga som går förbi

Det nöjer sig med korta dödskamper
På vägen till hem,
En blodfläckad skottlossning,
Hemma är bordet re'n dukat för en
som inte mer är.

Och vid varje jaktskott runt om
Ber man om god lycka.

Vad gör de här döttrarna?
De broderar och syr
En sorgpatchwork som nu
Avstår från kärlekskval

andå-a-åå
andå-a-åå


I sitt innersta väsen
Döljer de ett tyst hopp
Som fienden skulle önska,
Som vill ge dem tillbaka

andå-a-åå
andå-a-åå


Och nu händer som jäktat rör
Andra händer och händer,
Ty det måste vara väl ett sätt
Att leva utan smärta

Ögon som löper inn i andra ögon
Och som däremot finner
Det är bara en stormvind som vilar
Och halvminskat hat.

Myndigheterna ska syssla med
Allt vad återstår.

Ty ovänskapen sätter sig
Emot vårt missöde,
Tiden förgår och förvirrar
Vårt öde, vårt liv och vår lycka.

Vad gör de här själarna
Framför kyrkan?
Människor i motstånd
En oavgjord historia.

5/4/2018 - 01:08


In questo bellissimo CD ci sono anche altre cosine interessanti:
Μαύρο Μαργαριτάρι è la versione di Dolcenera di Fabrizio De André;
Τράπουλα: è una canzone liberamente tratta da "Carte da decifrare" di Ivano Fossati;
Πρώτη ώρα: questo titolo di canzone si rifa esplicitamente al titolo del libro di Erri de Luca "Ora prima"

Giuseppina Dilillo - 2/3/2006 - 10:38


Cara Dilillo, confesso candidamente che mi ero dimenticato di...correggerti il cognome nelle altre versioni greche che hai fatto (ma provvederò al più presto!). Prima di tutto, un enorme BENTORNATA su questi lidi, ci mancavi e non poco. Indi di poi, credo che andrò a segnalare tutte le tue cosine interessanti sulla mailing list e sul newsgroup di Fabrizio....e grazie ancora!

Riccardo Venturi - 2/3/2006 - 19:39


Ho corretto io il cognome... vero lavoro di squadra!!

Lorenzo - 3/3/2006 - 09:19


e grazie al venturi e a lorenzo :-))

la "dilillo" - 10/3/2006 - 12:43


‘Ηδιστη (*) Nτιλίλλο, εδώ μπορούμε να γράφουμε στα ελληνικά χωρίς Greeklish. Πότε θα μας κάνεις κάποια άλλη μετάφραση; :-D Σε περιμένουμε ! Oh, che so’ migliorato ‘or grèo o fo sempre caà ir maiale…? :-PP

(*) καθ.

il Venturi - 11/3/2006 - 11:38


Excusez-moi mais vous avez une erreur à votre page. La photo qui dit Christos Thivaios n'est pas la photo de l'artiste mais d'un autre, qui s'appelle Lavrentis Machairitsas. Changez-la !
Merci Rania

Merci à toi Rania pour nous avois signalé cette erreur. Nous avons déjà corrigé la page en mettant une photo du vrai Christos Thivaios. [CCG Staff]

Rania Moussouli - 15/9/2007 - 22:13


Il video di "Disamistade" sulle immagini del film "La Destinazione"

A mio parere il più bel video di questa canzone. Ne aumenta a dismisura il pathos e il significato.

Riccardo Venturi - 17/7/2012 - 19:18


Disamistade in paghe è un pò un controsenso.....
starebbe a significare siamo nemici e stiamo lontani .. senza guerre.. è un mio brano...
ecco il link

FabioD - 16/8/2012 - 14:54


Un video notevole, quello proposto da Riccardo, sto cerchando di succhiermi il film intero.
Ma anche la produzione di FabioiD suscita un certo interesse!
Grazias siempre!
Asta la magnana!

krzyś ³ - 24/3/2014 - 02:16


Veramente un'ottima analisi di questa splendida canzone, una delle mie preferite del maestro De Andrè.

Alessandro - 8/7/2015 - 14:29


La versione degli Andhira

11/1/2024 - 19:28




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