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L'esodo

Franco Battiato
Language: Italian


Franco Battiato

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[1982]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Franco Battiato, Giusto Pio

Album: L'Arca Di Noè

 God has left Mariupol’ 25/03/2022 The Guardian
God has left Mariupol’ 25/03/2022 The Guardian
Prima che la terza Rivoluzione Industriale
Provochi l'ultima grande esplosione nucleare
Prepariamoci per l'esodo
Il grande esodo
Un esodo
Per noi giovani del futuro

Fine dell'imperialismo degli invasori russi
E del colonialismo inglese e americano
Prepariamoci per l'esodo
Il grande esodo
Un esodo
Per noi

Nelle vie calde la temperatura s'alzerà
Moltitudine, moltitudine
Non si erano mai viste
Code tanto grandi, tanto lunghe
Tanto grandi, tanto lunghe

Moltitudine, moltitudine
Mamma mia che festa

Arriveranno da tutte le parti
Dalle città, dalle campagne
Dal nord (sud), dal sud (da ponente, da levante) per l'esodo
Il grande esodo
Un esodo
Per noi

Nelle vie calde la temperatura si alzerà
Moltitudine, moltitudine
Non si erano mai viste
Code tanto grandi, tanto lunghe
Tanto grandi, tanto lunghe

Moltitudine, moltitudine
Mamma mia che festa

Contributed by Riccardo Gullotta - 2022/6/13 - 15:15


Fine dell'imperialismo degli invasori russi e del colonialismo inglese e americano ??
Secondo me nell'82 Battiato sognava !!

Edo - 2022/6/13 - 19:24


Giustamente è stato osservato che la canzone non ha ambizioni profetiche. Mi permetto di aggiungere che, come in altre canzoni di Battiato, sono evidenti le declinazioni utopiche.
Riporto la lettura di Alberto Maurizio Truffi, attento commentatore di testi musicali.

[...] Già dalla prima strofa possiamo escludere che il testo del 1982 intuisse profeticamente la globalizzazione del 2000 e gli enormi fenomeni migratori non più generati solo da fame e guerre ma dal mercato globale. Più semplicemente qui l'esodo è innescato dalla terza rivoluzione industriale, quella iniziata nel secondo dopoguerra ed ancora in pieno sviluppo negli anni '80, che si intreccia con la sfida tra l'impero sovietico e l'impero americano e può sfociare nella guerra termonucleare globale.
[...] Non mancano elementi oggettivi che consigliano di abbandonare ogni speranza sia nel comunismo sia nel capitalismo, le grandi ideologie che si sono contrapposte nel novecento (non ancora finito). Il riferimento agli invasori russi è diretto all'invasione dell'Afghanistan iniziata dall'URSS nel 1979 (azione incauta che sarà una delle cause della caduta dell'impero sovietico) mentre per "colonialismo" si deve intendere probabilmente la fine dell'influenza occidentale nel mondo arabo, iniziata pochi anni prima (nel 1978) in Iran.
Il riscaldamento globale nel 1982 era ancora un'ipotesi dibattuta in circoli ristretti. Possiamo pensare che l'autore del testo fosse attentissimo osservatore di quello che l'ambiente scientifico stava cominciando ad analizzare. Ma più probabilmente le vie calde sono quelle del vicino oriente, terra di grande spiritualità così attentamente seguita ed osservata da Battiato, e l'innalzamento è determinato dalle moltitudini in cammino.
E con l’ultimo verso abbiamo la conferma che non stiamo leggendo la descrizione di una tipica situazione da film di fantascienza distopica: il mondo non è sconvolto da cataclismi climatici, né da guerre termonucleari, e neanche dalla globalizzazione che provoca bibliche migrazioni di popoli.
La scelta deliberata di abbandonare la follia del pensiero occidentale, che sta diventando pensiero unico (e qui l'intuizione profetica di Battiato non si discute) è caotica e impegnativa, ma è comunque un momento di festa, un nuovo inizio.[...] [Alberto Maurizio Truffi]

Riccardo Gullotta - 2022/6/14 - 07:50




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