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Roberto Benigni: Paese

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Language: Italian


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Naufragio a Milano
(Paolo Conte)
W Końskiem
(Kazimierz Grześkowiak)
La topolino amaranto
(Paolo Conte)


[1980]

C'era una volta Roberto Benigni; anzi, non c'è mai stato e, come tanti, io me lo sono sognato. Paff! Verso la fine degli annisettànta, da ragazzotto, andavo a dormire e sognavo tale “Benigni” che una volta moccolava come un turco in una specie di grammelot, un'altra cantava cose strane sugli incazzati e sul corpo sciolto, un'altra ancora voleva bene a Berlinguer e si faceva mettere incinta dalla miseria assieme a talaltro Carlo Monni...boh, vabbè, però tutto sommato erano bei sogni, un'alternativa a quelli dove sognavo la ragazzina che me la dava -solo in sogno, naturalmente- o di diventare astronauta o dinosauro. Ma certo che me lo sognavo; a dire il vero, sembra che un “Roberto Benigni” esista per davvero, ma non può essere di certo lui. Un caso di omonimia come ce ne sono tanti; io stesso ci ho il Riccardo Venturi fotografo di Roma, il Riccardo Venturi tenente dei RIS, il Riccardo Venturi avvocato a Ferrara, il Riccardo Venturi consulente del lavoro e chissà quant'altri...insomma, quel Roberto Benigni che ancora gira qua e là ha quasi settant'anni, legge la Bibbia e la Divina Commedia, e vince l'Oscar baciato da Sofia Loren. Non può essere di certo quello che sognavo; e, a proposito, avevo anche altri sogni ricorrenti, come quello di avere una 127 blé che non mi ricordavo mai dove l'avevo parcheggiata. La mattina, quindi, mi svegliavo e andavo a cercarla nelle strade attorno a casa; poi mi rendevo conto che, io, la 127 blé non la avevo mai avuta. Si chiamava “Roberto Benigni”, quella 127. Quindi non date troppo peso se intitolo questa canzone, “Paese”, a Roberto Benigni; in realtà devo averla sognata io verso il 1980, più di quarant'anni fa. Vivevo in città, avevo diciassett'anni ma, per vie traverse che non sto a spiegare perché tanto mi son sognato pure quelle, la vita di paese la conoscevo; e mi ricordavo, o meglio sognavo, di certe domeniche d'autunno o d'inverno a sedere su un muretto davanti al mare senza fare niente, da solo, o al massimo con un paio di coetanei che non capivano un cazzo nemmeno a pigiarli. Appunto, una volta, in sogno, mi dev'essere comparso quel “Roberto Benigni” che mi parlava, o meglio mi cantava, della vita in paese. Doveva senz'altro essere un paese vicino, l'accento era toscano, mica potevo sognare in calabrese o in svedese -lo svedese lo ho poi imparato, il calabrese no. Il paese, natìo o meno, è quel posto da cui si vuole, e si deve, andare via da giovani e dove si vuole, ma non si deve per forza, ritornare da vecchi, per fare vita da vecchi, per ritrovare amici che poi non erano amici e che, comunque, sono in generale morti o rincoglioniti (come te, del resto), per ritrovare i paesaggi e il posto dove ti sei tirato di nascosto la prima sega a dodici anni e mezzo. Il paese poi, a volte in certa letteratura o in certa televisione, è il posto dove si vive meglio, dove tutto è a misura d'uomo, dove ci sono Don Matteo e il commissario Rocca, e dove però succedono quotidianamente le peggio porcherie. Insomma, a suo tempo, mettendola in bocca a quel “Roberto Benigni” che popolava i miei sogni di adolescente inquieto e solitario, intesi probabilmente esorcizzare un eventuale e remoto futuro distruggendo scientificamente la vita di paese e descrivendo uno squallore totale e senz'appello. Poi mi svegliavo e mi ricordavo il sogno a pezzi e bocconi, oppure andavo a cercare la 127 blé senza trovarla. E ci credo: non avevo ancora nemmeno la patente. Quaranta e rotti anni dopo, mah, trovo un video dove quella canzone sembra proprio cantata da un tale “Roberto Benigni”. Quello delle bibbie e delle divine commedie? Non può essere, qui c'è qualcosa che non quadra. Certo che, a diciassett'anni, ci avevo già parecchi problemi. Me l'hanno sempre detto che sono un tipo un po' strano. [RV]
In paese…noi tutti ci siamo nati,
cresciuti, ingobbiti e invecchiati
a trent’anni ne dimostri sessanta
nessuno che ride, nessuno che canta.
Come salario si sta tutti male,
la domenica si mangia maiale
«Posso offrire un sanguinaccio…»

In paese…non si discute di niente
c’è sempre la stessa gente
«Stai bene?», «Che freddo…», «Che caldo…»,
«Rigore!»… rinquarto sbagliato a biliardo.
Come istruzione si sta tutti male,
ce n’è un due o tre vanno a scuola serale
«Tre per sette quarantotto»

In paese…c’è solo il circolo aperto
dove si può ragionare
e la sera seduti al caffè
per la disperazione
si guarda il film alla televisione.
Divertimenti… si sta tutti male
al massimo tu puoi cambiar canale
«Questo film l’ho già visto…»

In paese…non c’è una grande cultura
belli c’è n’è pochi o punti
sono quasi tutti abbrutiti dal proprio lavoro
e le donne son furbe, non vanno con loro.
Come salute si sta tutti male
manca lo sfogo sexuale
«Mi fidanzo!», «Chi ti piglia?»
In paese…‘un c’è nulla…
…nulla…

Arrivederci.

Contributed by L'Anonimo Toscano del XXI Secolo - 2021/11/10 - 21:26


Aoh, ma è davvero il Robertaccio d'annata...
Allora esiste!!!

Ma poi, ma che Ti lamenti?

Sono anni che sei stato invitato a visitare d'inverno certi paeasi dell'Europa centro-orientale...

E poi... niente, nulla, ciccia, zero, still...

Anche se non mi passi "Bla bla bla" e nemmeno Stromaea così in tema, l'invito è "semprae" valido.

Abbraccioni matti

Krzysiek - 2021/11/10 - 22:21


In realtà, verso il 1980, a volte sognavo anche di tale Cristoforo, che abitava in un lontano paese detto “Polonia”, i' mi' pòero babbo però a volte la chiamava “Polacchia” perché se c'erano i Polacchi doveva chiamarsi Polacchia, e se si chiamava Polonia dovevano esserci i Poloni...in sogno ci son venuto diverse volte, te ne ricorderai di certo, s'era due ragazzi parecchio bizzarri, c'era un bel casino a quei tempi, Lek Valenza, i' generale Iaruzzeschi, Lato, Deyna e Casperciak e come se 'un bastasse pure i' Voitilaccio. E intanto sognavo bevute colossali durante la legge marziale, in culo a tutte le leggi e a tutti i marziali, e poi tentavi d'insegnarmi il polacco in sogno ma io sééé, duro come le pine verdi...poi mi svegliavo, e naturalmente andavo subito a cercare la 127 blé e non la trovavo. Giravo per via Tozzi, per via Pancrazi, per via Papini, per via Umberto Saba, per via Pirandello...nulla. Poi so' passati gli anni, una mattina mi so' svegliato e non era arrivato l'invasore ma la peste bubbonica e bisognava girà' colla maschera antigasse e fassi siringate di troiai, e 'un si poteva andà più nemmeno a Scandicci, figuriamoci in Polonia...e si sognava d'avecci quarantanni di più, si voleva ritornà in paese, ma 'un si poteva perché 'un si trovava la 127 blé che in tutti quegli anni s'era scolorita, scrostata e unn'andava più nemmeno in sogno...boh, ora vo a letto e magari risogno le ciucche prese in Polonia, o Polacchia, dał nam przykład Bonaparte...bonanotte...arrivederci.

centov

Riccardo Venturi - 2021/11/11 - 00:48




ma i realtà

'sto froccio di corsicano ci ha fregati!!!!!!!!!

cioè

i polakki

buena

Krzysiek - 2021/11/11 - 01:18




è capitato anche a me

solo che era una Peugeot 106 verde metallizzato opaca,

ma poi mi so' svegliato

... è giorno dopo l'ho trovata ;-D

peug106k

Krzysiek - 2021/11/11 - 01:40


D'accordo, vi avrà pure fregati a voialtri polacchi, però intanto ve l'hanno infilato nell'inno nazionale e vu' ve lo dovete puppà per sempre (o almeno finché non cambierete l'inno, sostituendolo finalmente con la Warszawianka 1905 roku). Poi sé, a proposito di vita di paese, ne so qualcosa del “corsicano”, come lo chiami te. E' passato pe' quarchemmese dall'Elba dugentanni fa (e avrebbe fatto pure meglio a restacci, pe' poi dé andà a rifinì e a morì a Sant'Elena, che i' posto più vicino dev'èsse' i' pianeta Nettuno...'un c'era proprio nettuno!); i' resurtato gliè che, da ragazzi, si beveva l'acqua minerale “Napoleon” d'una sorgente tra i' Poggio e Marciana,

fontenapoleone


i turisti andavano a dormì a i' Residence Napoleon vicino a Procchio, un autentico ecomostro che sembra un ospedale e per il quale è stata sbancata un'intera collina di macchia mediterranea,

residencenapoleon.jpg.crdown


si mangiavano le Sardine Napoleon,

sardinenapoleon


e c'era l'agenzia di viaggi “Napoleonelba” e tutto i'resto...

Riccardo Venturi - 2021/11/11 - 21:14


Mi sembra di riconoscere il logo della scatoletta di sardine...

napomille


(Krzysiek)

Non avevo dubbi che ti ricordasse piuttosto il logo di qualcosa di alcoolico! [RV]

2021/11/12 - 23:38


Nel contesto del "finocchio corso" ho trovato molto interessante "Gog e Magog" di certo Martin Buber.
Ultimamente ho terminato invece la lettura dei "Versetti satanici" di Rushdie e devo dire che è un gran bel libro.
Da non perdere anche il suo debutto letterario "Grimus", nonché la sua l'ultima fatica "Quichotte" (Quichotte, 2019) - Mondadori, 2019.

Non sarà poi così strano, allora, che mi stanno perseguitando "i cattivi spiriti". Comunque, sto tranquillamente a proseguire le mie "esplorazioni diaboliche", visto che la realtà dei nostri giorni già da un po' di tempo ha superato di gran lunga ogni immaginazione artistica ;-)

No to pa!

Sześć, sześć, sześć

Krzysiek - 2021/11/13 - 00:19


Questa però è da stamparla e di appendere al muro,
Grande che sei
L'incosciente
"in sogno ci son venuto diverse volte"
buaha ha ha ha

Krzysiek - 2021/11/13 - 00:39


A riguardo di "Warszawianka 1905" come l'inno nazionale, per esempio... polacco, devo dire che da Marx, Engels, Lenin, Stalin... e poi, tutti mi sembrano di gran frocci...
anzi...froccioni!!!

a 'sto punto, ehi, voi, macho italiani, fate qualcosa per non far venir da noi 'sta troia di Meloni

legatela con catene, mettetele una bomba, fate come vi pare,

ma non la voglio vedere qua

nella "santa terra polakka"


apage, Satanas!!!

tié...

krzyś Ѡ - 2021/11/13 - 02:34


Ha lasciato il segno... però...
non gliene puoi negare!!!



(Krzysiek)

Nessuno glielo nega! Solo però che l'Inno del corpo sciolto ce lo abbiamo qua dentro, e fin dal 16 dicembre 2008...ogni tanto potresti anche guardare sul sito invece che fare lo Youtuber selvaggio, e perdiana! [RV]

2021/11/13 - 04:05


Coniuga leggermente con W Końskiem
secondo me
ma posso sbagliare...
ciau

k - 2021/11/13 - 05:06


Uhmm...d'accordo sul “politicamente scorretto”, di cui, ne' suoi oramai lontani inizi, Roberto Benigni è stato alfiere; poi s'è dato ai buoni sentimenti, alle bibbie, a Dante Alighieri (che, peraltro, politicamente corretto non lo era proprio per niente), a' Pinocchi e, mi sia permesso d'aggiungere, anche a quel pesce lesso della su' moglie...meglio quando gli piaceva la moglie di Paolo Conte...



...però, in tutta questa tua attuale orgia di “frocci” e di politically uncorrect, non capisco tutto questo tuo attentare alla virilità di Napoleone Bonaparte. D'accordo, Napoleone sembra fosse un tambocchiolino di un metro e sessanta, bruttino, grassoccio e -ovviamente- parecchio “migliorato” nell'iconografia ufficiale; succede quando si diventa Imperatore, invece che impiegato alle poste o vuotacessi alle ferrovie. Però la realtà storica ci dice tutt'altro; si circondò, anzi, sempre di belle donne, ne sposò due o tre che -peraltro- cornificò a tutto spiano, e a quanto mi risulta, persino durante il suo breve regno all'Isola d'Elba, si premurò di dedicarsi très soigneusement a una bella nobildonna polacca (toh!), tale Maria Łączyńska, più nota come Maria Walewska; la quale, peraltro, aveva contratto il sacro vincolo del matrimonio (ma pare che il di lei marito, il conte Walewski che aveva cinquantadue -52!!!- anni più di lei, avesse chiuso un occhio, e forse anche tutti e due, sugli amori della moglie con l'Imperatore de' Francesi; poi, però, divorziònno). Insomma, come dirti, caro Krzysiek, quel “froccio”, all'Elba, si pigliava la sua amante polacca sposata e se la portava a fare certe gitarelle al Santuario della Madonna del Monte sopra Marciana, facendole fare tutta la Via Crucis (e ti assicuro, visto che conosco molto bene quei posti, che è una bella salita) e poi catechizzandola ampiamente in quel santo luogo di raccoglimento e preghiera...

Marciana (Isola d'Elba). Santuario della Madonna del Monte.
Marciana (Isola d'Elba). Santuario della Madonna del Monte.


Quanto alla sig.ra Meloni Giorgia, non saprei proprio cosa dirti, e ignoro totalmente se abbia qualche proposito di trasferirsi in Polonia e di diventare Giorgia Melońska o roba del genere. Indicativamente, se avesse di tali intenzioni, però non la tratterrei e mi dispiace per voialtri, se viene da voi vu' ve la puppate. Del resto, scusate, la signora non tiene sempre a dire che lei è Giorgia, è mamma e è cristiana? Sono valori importanti nella santa terra polacca, no? E pensare che noi qui ci avevamo il Benigni che diceva “Voitilaccio” in televisione...a proposito poi di machos italianos, la sapevi la barzelletta del gruppo di anziani cinesi in visita dal Papa? Il capogruppo si avvicina al santo padre e gli dice: “Voi Papa....Voitila...?” “Certo figliuolo...” “Ah...beato lei...a noi non tila più!”. Saludos froccios, e W la Warszawianka!

Riccardo Venturi - 2021/11/13 - 10:21


La temporale mancanza di Internet su mio "stabile" mia ha portato a fare qualche "esercizio masochista" e finalmente ho guardato il video Begnini-Conte, da te mandato... su mio "smartephone". Bello (il video, non l'aggeggio)! Anche la barzeletta "voitilaccia" ;-)

La storia di la Walewska la conoscevo, ma non cambio l'opinione. Che ne so io, so' 'gnorante...
Forse era bi???

Però guardando 'ste seghe umane degli "statisti" di oggi, credo che ci si dovrebbe rimpiangere noi tutti le figure della "statura" di Bonaparte. Anche se ci ha fregati e ci ha mandati (cioè soldati polacchi) a Santo Domingo per combattere contro l'insurrezione di 'sti morti di fame haitiani. Ma in fondo, anche lui ha lasciato il segno e le dobbiamo molte cose fatte in senso giusto. Derubando l'Italia, per esempio, ha salvato dall'incuria e dalla devastazione molte opere d'arte italiane, e non è poco!

Ma poi, che ne può sapere un mezzo frocio e antisemita come me ;-)

Ciau e grazie ancora

k - 2021/11/19 - 00:06




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