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La mirabolante istoria del brigante Cinicchia

Massimo Liberatori
Language: Italian


Massimo Liberatori

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Nazzareno (o Nazareno) Guglielmi, detto Cinicchia (Assisi, 30 gennaio 1830 – Buenos Aires, post 1901), è stato un brigante italiano, tra i più famosi dell'Umbria e delle Marche.

valter Corelli

Questo giocare col tempo, oltre che con lo spazio, è il privilegio del cantastorie, il suo ricamo, perché le canzoni che stanno bene assieme, diventano speculari. Fra San Francesco - che io racconto con gli occhi di suo padre, il mercante Pietro Bernardone, che gli aveva dato quel nome proprio in omaggio agli ottimi affari che faceva in Francia - vissuto all'inizio del duecento e il brigante Cinicchia, pure lui assisano, vissuto alla fine dell'Ottocento il tempo pare annullarsi perché, come dico, “un frate gli salvò la testa” nel senso che si tramanda che Cinicchia scappasse vestito da frate... quindi è come se il suo più noto compaesano gli avesse dato una mano a rifarsi una vita in Argentina.»
A rivista anarchica
La storia che vi sto per raccontare
è quella d’un ometto disgraziato,
lui era noto per il suo buon cuore
nella città di Assisi era nato.
Tu avrai pensato al santo poverello
e questi Nazzareno era chiamato
di storie su di lui ce ne son tante,
ma non divenne santo ... ma brigante!

Guglielmi Nazzareno battezzato,
Cinicchia si faceva nominare,
Teresa Bucchi fu il suo grande amore
e insieme a lei due figli da cullare.
Dal conte Fiumi lui era muratore
e li finì che si giocò l’onore,
accusato del furto di un prosciutto
per colpa di un compagno farabutto …

Nella sua cella solo ed innocente
Cinicchia non smetteva di pensare,
col sangue agli occhi e l’animo fremente …
“al conte Fiumi la farò pagare!”
Il carcerier percosse audacemente
si unì col Moro, il Rosi e il Biscarini,
banda armata di ladri e malandrini.

Panico lor ne seminaron tanto
e tra i ricchi erano urla di terrore,
ma i poveri, allungando il loro pianto,
dicevano: “Cinicchia è di buon cuore!”
Erano i tempi di confini e contrabbando,
erano i tempi di fucili e di bandiere,
affari d’oro per Cinicchia e i suoi ribaldi,
ma arriva il generale Garibaldi.

Saltarono così tutti i confini,
l’Italia proprio allora s’era desta
e a noi ci piace raccontare che
al brigante un frate gli salvò la testa.
Forse perché paesano o perché santo
Francesco per Cinicchia fu fatale,
con il suo saio lui salvò il brigante
donandogli una vita da emigrante.

Contributed by Dq82 - 2021/1/6 - 12:45




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