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Fuego en Anymaná

Armando Tejada Gómez
Language: Spanish


Armando Tejada Gómez

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Canción con todos
(César Isella)
Como un pájaro libre
(Mercedes Sosa)
Alerta en primavera
(Quinteto Tiempo)


[1972]
Versi di Armando Tejada Gómez (1929-1992), importante scrittore, poeta e cantautore argentino, uno dei fondatori del “Movimiento del Nuevo Cancionero” nell'Argentina dei primi anni 60.
Musica di César Isella, nel suo disco con Los Trovadores intitolato “A José Pedroni (El regreso del juglar)”, dedicato ad un altro noto poeta argentino, José Bartolomé Pedroni Fantino (1899-1968)
Testo trovato su Cancioneros.com

A José Pedroni

Interpretata più volte da Mercedes Sosa (a cominciare dal disco “A quién doy” del 1980) e poi anche dal Cuarteto Zupay, León Gieco e Abel Pintos, tra gli altri.

A quién doy Censurada


Benchè lo scrittore, poeta e cantautore argentino Armando Tejada Gómez (1929-1992) sia considerato una delle figure più rilevanti della cultura argentina del 900, fino ad oggi non era mai stato inserita sulle CCG/AWS la sua scheda biografica, cioè non aveva ancora quel rilievo d'autore che invece gli spetta. Parecchi sono i suoi testi già presenti nel nostro sterminato database, ma tutti attribuiti ad altri artisti, cantautori e musicisti, alcuni di primissimo piano.



Per esempio, di Armando Tejada Gómez è la Canción con todos, su queste pagine attribuita a César Isella, da molti ritenuta un vero e proprio inno dell'America Latina. E furono proprio la “Canción con todos” e questa “Fuego en Anymaná” che nel 1976 valsero al suo autore la censura della nuova Junta militare ed addirittura il suo fermo e la deportazione a Buenos Aires dalla provincia di Santa Fe, dove viveva, perchè ritenuto dal governo locale persona non gradita. Iniziarono anni di ostracismo e di esilio volontario nella Spagna post-franchista, dove però Armando Tejada Gómez non riuscì ad adattarsi. Il periodo, breve ma sanguinario, della dittatura fu il più difficile per lui, tanto da dover adottare uno pseudonimo, Carlos de Mendoza, per poter sbarcare il lunario.



“Fuego en Anymaná” era tanto odiata dai militari perchè raccontava di un (purtroppo sempre raro) episodio di lotta operaia conclusosi positivamente per il popolo, quando nel 1972 a Animaná, nel distretto di Salta (nord dell'Argentina), i lavoratori vitivinicoli si ribellarono allo sfruttamento e organizzarono un “paro” durissimo che il governo non riuscì a contrastare nemmeno con gli arresti ed i soldati. La lotta pagò e gli operai ottenero un significativo miglioramento salariale... Un fatto insostenibile per uomini come Videla, Massera ed Agosti, i tre rappresentanti del governo militare e terrorista argentino tra il 1976 ed il 1983.
Dicen que yo, de solo estar
Fui apagándome
Como la luz lenta y azul
De un atardecer.

Piensan que estoy secando el sol
De la soledad
Que por estar en mi raíz
Ya no crezco más.

Es que yo soy, ese que soy,
El mismo nomás,
Hombre que va buscándose
En la eternidad.
Si es por saber de donde soy,
Soy de Anymaná.

Sepan los que no han sabido
Que no estoy de solo estar,
Que estoy parado en el grito
Bagualero del pujay.

Ayer nomás ardió el pueblo
Por la tierra y por el pan,
Y la fogata en el valle
No estaba por solo estar.

Si yo me voy, conmigo irá
Todo lo que soy.
Lejos de mí, lejos de aquí,
Yo no seré yo.

Déjenme estar, de solo estar,
Viendo el sol volver.
Yo quiero ver en mi país
El amanecer.

Soy pa' durar, como el maíz,
Simple y cereal.
Soy pa' durar, porque yo sé
Pasar y pisar.
Si es por saber de donde soy
Soy de Anymaná.

Contributed by Bernart Bartleby - 2017/9/29 - 22:26




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